Marcello G.
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Non basta parlarne, per alimentare il ricordo. Come ogni anno, il 27 gennaio – data in cui, nel 1945, l’esercito russo liberò il campo di concentramento di Auschwitz – si celebra in tutto il mondo la Giornata della Memoria, l’occasione per riflettere sulla Shoah (lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti durante la seconda guerra mondiale) ma soprattutto per non dimenticare fino a dove può arrivare il male. I ragazzi, però, vorrebbero non limitarsi a dibattiti e commemorazioni: vorrebbero saperne di più e, soprattutto, affrontare i temi della tolleranza e del rispetto dei diritti umani nei nostri giorni. A dircelo i circa 1000 studenti - tra gli 11 e i 19 anni - che hanno risposto alle domande di Skuola.net.

Giornata della memoria, il ricordo della Shoah nelle scuole

Nelle scuole già si parla tanto della Giornata della Memoria. L’84% dei ragazzi intervistati ci ha detto che i propri professori affrontano il tema Olocausto non solo in questi giorni ma durante tutto l’anno. Ma solo il 15% è soddisfatto di come se ne parla. Il 27 gennaio, il 63% ha la giornata piena di iniziative scolastiche dedicate al tema della Shoah: la ricorrenza si celebra soprattutto con incontri pubblici e conferenze (il 31%), molto gettonate anche la visione di film sul tema (28%) e la partecipazione ad attività artistiche di diverso tipo, come concerti o spettacoli (22%). Ma solo per il 2% è prevista la visita di luoghi storici e musei.

Gli studenti vogliono visitare i campi di concentramento

Eppure il desiderio degli studenti è un altro: visitare i luoghi in cui è andata in scena una delle più grandi tragedie dell’umanità, per entrare a contatto diretto con la storia. A pensarla così quasi 1 adolescente su 3; la mente va inevitabilmente ai campi di sterminio. L’esigenza di conoscere più aspetti possibile li porta, nel 29% dei casi, anche a voler integrare la didattica attività pratiche e laboratoriali. In alternativa, propongono di modificare i programmi di storia dando più spazio alle vicende del ‘900 rispetto ai secoli precedenti (lo dice il 19%).

Partire dall’Olocausto per parlare della violenza nel mondo di oggi

In ogni caso la Giornata della Memoria è un patrimonio da preservare. Per il 55% dei ragazzi è una ricorrenza che sicuramente aiuta a mantenere il ricordo. Un altro 30%, pur riconoscendo il valore di questa data, vorrebbe che il ricordo sia preservato anche in altri periodi dell’anno. Magari usando l’Olocausto come punto di partenza per allargare gli orizzonti. Così il 77% approfitterebbe del 27 gennaio per parlare anche di problematiche attuali: tra loro, il 68% vorrebbe si parli di ogni forma di violenza che continua a verificarsi nei nostri giorni. Ma c’è chi vorrebbe trattare in maniera specifica il tema del bullismo e cyberbullismo (10%), del razzismo (8%), della violenza sulle donne (7%) o dell’omofobia (6%). Argomenti come la tolleranza, il rispetto, la convivenza con gli altri che non hanno confini né età.

Marcello Gelardini

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