
Dopo mesi di attesa, è stato siglato dall'Aran - l'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni - il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del comparto Scuola per il triennio 2022-2024. Un passo avanti fondamentale che coinvolge ben 1 milione e 286mila dipendenti pubblici del settore, di cui 850mila sono docenti.
Gli aumenti medi di stipendio, per gli insegnanti, saranno di circa 150 euro mensili, per tredici mensilità. Ma ci sono variazioni significative: a seconda dell'anzianità di servizio, si registrano punte fino a 185 euro medi mensili di aumento.
Un'ottima notizia arriva anche per ricercatori e tecnologi, che vedranno aumenti medi di 240 euro mensili. Ma c'è di più, perché la firma del contratto sblocca il pagamento degli arretrati che per i docenti possono raggiungere la cifra di circa 2mila euro.
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Cosa prevede il Contratto 2022-2024
Oltre all'aumento in busta paga e agli arretrati, il nuovo contratto porta con sé altre misure economiche significative. Innanzitutto, sono stati stanziati 240 milioni di euro di provenienza ministeriale. Questi fondi consentiranno di riconoscere un somma "una tantum" sia ai docenti che al personale ATA.
La firma del contratto 2022-24 determina, poi, arretrati di 1.948 euro per i docenti e 1.427 euro per il personale Ata. Ma attenzione: insieme agli arretrati del prossimo contratto 2025-2027, gli insegnanti potrebbero arrivare a un totale di circa 2.500 euro, e il personale ATA a oltre 1.830 euro.
A tutto questo si aggiungono altri 170 milioni di euro stanziati in Legge di Bilancio, destinati alla detassazione del salario accessorio, che si traducono in un'ulteriore "una tantum" di 140 euro per tutto il personale scolastico.
Inoltre, il taglio del cuneo fiscale garantirà un incremento stipendiale fino a 850 euro all'anno per la maggior parte dei docenti. Per le lavoratrici madri, poi, è previsto un aumento del bonus mensile, portato a 60 euro al mese.
Gli aumenti in base all'anzianità di servizio
L'entità dell'aumento stipendiale per i docenti varierà, però, in base a due fattori chiave: il grado dell'istituto in cui si insegna e l'anzianità di servizio accumulata. Per un insegnante di scuola dell'infanzia e scuola elementare, con un'esperienza tra i 15 e i 20 anni, l'aumento sarà di circa 132 euro al mese.
La cifra sale a 142 euro per chi ha un'anzianità compresa tra i 21 e i 27 anni, e arriva fino a 159 euro per chi insegna da oltre 35 anni.
Ulteriori aumenti si registrano per i docenti delle scuole medie: 145 euro in più per chi ha tra i 15 e i 20 anni di servizio, che salgono a 156 euro lordi di aumento tra i 21 e i 27 anni., fino a quasi 177 euro per un docente con oltre 35 anni di carriera.
Gli aumenti più consistenti, però, sono destinati agli insegnanti laureati che lavorano nelle scuole superiori. Per un docente con un'anzianità di servizio tra i 15 e i 20 anni, lo scatto sarà di poco meno di 150 euro. Si arriva a circa 165 euro per chi ha tra i 21 e i 27 anni di servizio. Gli insegnanti con oltre 35 anni di anzianità beneficeranno dell'aumento maggiore: ben 185,31 euro lordi mensili in più.
Il ministro Valditara: "Risultato storico"
Il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha espresso grande soddisfazione per la firma del contratto, sottolineando la novità della continuità contrattuale e l'impegno per il futuro:
"È stato siglato il contratto 2022-2024 per il personale scolastico. È un risultato storico: per la prima volta nella scuola italiana garantiamo continuità contrattuale e ci sono tutte le premesse per chiudere il più presto possibile anche quello del triennio 2025-2027. Con la firma di quest'ultimo si raggiungerebbe un traguardo senza precedenti: tre contratti sottoscritti durante il mandato di un solo Governo".
Il Ministro ha rivendicato di aver restituito "rispetto e dignità" a chi lavora per l'istruzione, ricordando che gli stipendi erano "fermi da molti anni, dal 2009 al 2018, sotto diversi Governi".
Valditara ha anche snocciolato le cifre degli aumenti totali: con la firma anche del prossimo contratto 2025-2027 si arriverebbe, comprendendo gli arretrati, a un totale di 416 euro lordi mensili in più per gli insegnanti e 303 euro in più per il personale Ata.
Infine, il Ministro ha messo in luce una nuova politica di welfare per la scuola: "Da gennaio 2026 partirà, poi, un'assicurazione sanitaria che ho fortemente voluto, con rimborsi fino a 3.000 euro l'anno, che si aggiunge alla copertura assicurativa contro gli infortuni sul lavoro, che invece prima del nostro intervento gravava sui lavoratori".
Le critiche di Flc Cgil: una firma mancata
Non tutti i sindacati hanno però siglato l'accordo raggiunto. La Flc Cgil è l'unica a non aver firmato il rinnovo, mentre sono risultati soddisfatti tutti gli altri sindacati (Cisl, Uil, Gilda, Anief, Snals).
Per la Flc Cgil, infatti: "È necessario fermare la deriva di una politica che sottrae risorse alla Scuola, all'Università, alla Ricerca e all'Alta Formazione Artistica e Musicale e impoverisce chi vi lavora. Lotteremo in maniera ferma e costante per la salvaguardia dei salari e della dignità del lavoro prestato nell'ambito dei settori della conoscenza".