Nuovo Dpcm: rientro a scuola a gennaio e spostamenti limitati? Cosa potrebbe succedere
Si delineano sempre più le misure che dovremmo rispettare con il nuovo Dpcm del 4 dicembre 2020 e sembra che le scuole rimarranno chiuse fino a dopo Natale
Il confronto sul Dpcm del 4 dicembre è ancora in atto ma sembrano delinearsi alcune questioni a partire dalla riapertura delle scuole e dalla possibilità di spostamenti tra regioni durante le vacanze di Natale. In particolare in merito a quest’ultimo punto sembra ci sia l’intenzione, da parte del Governo, di vietare gli spostamenti anche tra le regioni a basso rischio, ovvero quelle classificate con il colore giallo. Una possibile terza ondata di coronavirus dopo la befana fa paura e proprio in quest’ottica si è propensi a tenere chiuse le scuole, seppure aumentino le proteste contro la Dad in tutta Italia. Nella giornata di oggi riprenderà il confronto tra Governo e Regioni e l’indicazione da parte dei ministri Speranza e Boccia sembrerebbe quella di “tirare il freno, per scongiurare la terza ondata mentre si cerca di vaccinare le persone”.
Sulle scuole superiori che potrebbero essere riaperte ben prima di Natale secondo il parere degli scienziati il Governo sembra adottare una linea di prudenza massima. Le lezioni in presenza dovrebbero ricominciare il prossimo 7 gennaio poiché - come ha sottolineato il Presidente Giuseppe Conte “Altri sacrifici sono necessari. Sarà un Natale
diverso, o a gennaio rischiamo un alto numero di decessi”. Le pressioni sul Governo arrivano da parte dei presidenti di regione che non vogliono riaprire le scuole prima del 7 gennaio, complici probabilmente tutte le difficoltà nel gestire i trasporti pubblici.
Tra le altre questioni, oltre quella della scuola, è emersa la possibile chiusura dei confini regionali e lo stop agli spostamenti. Speranza ha parlato del picco di movimeno che c’è stato a Ferragosto e delle conseguenze: “No al liberi tutti”. Resterà comunque la possibilità di tornare a casa, ovvero dove si ha la residenza. Ci potrebbero essere deroghe per spostamenti di altro tipo come ad esempio andare dai genitori anziani o da un nonno rimasto solo, ma sempre e comunque muniti di autocertificazione. Anche dopo il 4 dicembre le fasce di rischio dovrebbero rimanere quelle attuali, seppure con modifiche dei colori rispetto alla situazione che abbiamo oggi. Lombardia e Piemonte - dichiarate zone rosse - dovrebebro poter lasciare la fascia di massimo rischio per scendere a quella arancione secondo gli ultimi dati. Proprio in merito a questo Conte si aspetta che l’Rt sia sceso a 1 così da poter cambiare il colore a molte regioni da rosso a arancione o giallo. Prosegue il braccio di ferro per l’apertura delle piste da sci. Per quanto rgiuarda bar e ristoranti il rigore cui si fa appello imporrebbe la chiusura alle 18.00 anche durante le festività ma su questo punto le Regioni protestano mentre per i negozi rimane ancora da decidere l’orario di chiusura. Anche per il coprifuoco le regole dovrebbero rimanere rigide: niente eccezione per la sera della Vigilia e per il 31 dicembre.
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