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firma dei genitori per gli studenti maggiorenni

La firma dei genitori per ogni giustificazione è necessaria anche per gli studenti maggiorenni: diceva questo la circolare scolastica emanata in un istituto superiore in provincia di Pescara poco prima dell'avvio del nuovo anno scolastico. Suscitando immediatamente le polemiche di molti alunni e delle loro famiglie.

Reazioni di protesta che - facendo perno sulla legge di riferimento - hanno spinto l’istituto a fare marcia indietro, ritirando quel documento che inizialmente era stata giustificata dalla dirigente scolastica con motivazioni di controllo e responsabilità, sollevando dubbi sulla sua legittimità costituzionale. La scuola ha quindi modificato il provvedimento, per porre fine al dibattito.

Indice

  1. Cosa chiedeva la circolare
  2. La protesta dei genitori
  3. Il passo indietro della dirigente

Cosa chiedeva la circolare

La circolare interna, trasmessa lo scorso 3 settembre dalla dirigente scolastica, andava di fatto a modificare le consuete procedure amministrative delle scuole superiori. Il documento, aspramente criticato, imponeva l'obbligo di un'autorizzazione scritta da parte dei genitori per qualsiasi giustificazione, incluse assenze, ritardi e uscite anticipate. Per tutti gli iscritti, senza distinzioni di età.

La direttiva, di fatto, equiparava gli studenti maggiorenni ai minorenni. Creando un precedente inedito, ponendosi in contrasto con la prassi che riconosce ai diciottenni piena autonomia decisionale in ambito scolastico.

La protesta dei genitori

La protesta da parte di un gruppo di genitori è nata perché il provvedimento, voluto dalla preside dell’istituto, è stato definito come "illegittimo" e "incostituzionale". Le famiglie avevano dato sette giorni di tempo alla preside per ritirare il provvedimento, minacciando azioni legali. 

La dirigente ha rapidamente ceduto alle pressioni e ha convocato un'assemblea straordinaria con genitori, studenti maggiorenni e giornalisti, per annunciare ufficialmente la revisione del contestato regolamento.

Il passo indietro della dirigente

L'istituto scolastico ha così ristabilito le procedure standard per gli studenti maggiorenni. Con la revisione della circolare, viene riaffermato il principio dell'autonomia legata alla maggiore età, specificando che: "Se lo studente è maggiorenne, è sufficiente che perfezioni la sua richiesta compilando l'apposito modulo a sua firma". 

La presenza di un visto da parte del genitore sarà richiesta solo per chi superano le tre uscite anticipate mensili, salvo giustificati motivi. Questa modifica pone fine alla controversia, restituendo agli studenti maggiorenni la piena responsabilità sulle proprie scelte in ambito scolastico.

Cosa dice la legge

I ragazzi che compiono 18 anni durante il percorso scolastico, ricordiamo, acquisiscono una serie di diritti e facoltà che li rendono autonomi a tutti gli effetti. Oltre a potersi iscrivere da soli a scuola e poter interloquire direttamente con docenti e dirigenti, gli studenti maggiorenni hanno la facoltà di partecipare autonomamente anche a colloqui e consigli di classe.

Gli stessi, poi, possono anche richiedere di visionare le proprie valutazioni prima che vengano rese note al pubblico, nel rispetto della privacy, e hanno la possibilità di presentare ricorso contro una valutazione che ritengono ingiusta.

Ma attenzione però, perchè nonostante la libertà guadagnata, il dirigente scolastico mantiene la responsabilità civile e penale su tutti gli studenti e può, in casi specifici, opporsi a richieste come un'uscita anticipata.

Tuttavia, questo diritto non può essere negato in maniera arbitraria: se lo studente maggiorenne vede la sua uscita negata, ha la facoltà di agire per vie legali. La sua libertà di autodeterminazione deve essere sempre garantita, pur potendo il dirigente avviare procedimenti disciplinari. 

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