In provincia di Foggia scoppia la polemica in una scuola primaria.
La dirigente scolastica ha preso una decisione drastica per arginare il fenomeno degli alunni ritardatari, imponendo la chiusura del portone alle 8:15 in punto. Chi arriva dopo dovrà attendere le 9:00 per poter entrare, perdendo così la prima ora di lezione.
Una misura che ha visto insorgere i genitori, che con una lettera inviata alla stampa denunciano la decisione come punitiva e lesiva dei diritti degli studenti.
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Scuola chiusa per i ritardatari: la circolare della preside
La circolare è chiara: porte chiuse dopo le 8:15. Gli studenti ritardatari non potranno accedere fino alle 9:00, cioè all’inizio della seconda ora. Lo scopo, si legge, è tutelare il diritto alla regolarità delle lezioni, spesso interrotte da chi arriva in ritardo.
La decisione, spiega la circolare, nasce dalle "numerosissime lamentele" degli insegnanti, che si trovano costretti a interrompere la didattica per gestire ingressi tardivi. Un problema che si estende anche agli studenti prelevati in anticipo dai genitori, compromettendo ulteriormente il normale svolgimento della giornata scolastica.
La lettera dei genitori: “Atto gravissimo che mina il diritto all’istruzione”
La misura ha scatenato forti proteste, soprattutto tra i genitori. Nella lettera inviata alla redazione di ‘FoggiaToday’, viene espresso tutto il loro sconcerto: “Questa misura […] rappresenta un atto gravissimo che mina il diritto fondamentale all’istruzione sancito dalla nostra Costituzione”.
I genitori puntano il dito contro la scuola, accusandola di adottare un approccio punitivo che "scarica sui bambini colpe e responsabilità" non loro. E sollevano una domanda provocatoria: "Può una scuola […] decidere di chiudere le porte ai bambini, lasciandoli fuori per colpe non loro?".
Nella lettera, i contrari parlano anche di possibili "ripercussioni psicologiche e sociali" sui più piccoli, esprimendo preoccupazione per l’effetto di una simile misura su alunni così giovani.
"La scuola deve essere un luogo sicuro e accogliente, non un sistema punitivo"
Secondo i genitori contrari, la scelta della dirigente potrebbe addirittura configurarsi come "interruzione di pubblico servizio", un’accusa pesante per un’istituzione scolastica.
"La scuola deve essere un luogo sicuro e accogliente, non un sistema punitivo", ribadiscono nella lettera, chiedendo un "intervento immediato" da parte del Ministero dell’Istruzione e del Dirigente Scolastico Regionale.
Per ora, però, la circolare rimane in vigore e le porte rimarranno chiuse a chi arriva dopo le 8:15.
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