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In un mondo in cui i social sono spesso usati per sfogarsi o per ridere, ogni tanto spunta una storia che ci fa fermare e riflettere. È il caso di un professore di 34 anni che, anziché chiudersi nel silenzio o nella frustrazione, ha deciso di esporsi. E lo ha fatto in un modo decisamente inusuale: ha aperto un thread su Reddit, uno dei forum più popolari del web, chiedendo consiglio agli studenti su come migliorare il rapporto con i suoi alunni.

Lui si descrive come una persona timida, con difficoltà nelle relazioni sociali, e racconta di sentirsi sempre più isolato nella nuova scuola in cui lavora. Alcuni alunni lo evitano, altri mostrano addirittura ostilità.

Gli scorsi anni sembrava che capissero che non sono cattivo, che sono competente e disponibile al compromesso”, scrive. Poi qualcosa è peggiorato. P er questo si pone la domanda che scatena tutto: come si crea un legame autentico con una classe?

Indice

  1. Cosa vogliono davvero gli studenti? Spoiler: non il “prof simpatico”
  2. L’esempio del professore che ha conquistato la classe

Cosa vogliono davvero gli studenti? Spoiler: non il “prof simpatico”

Le risposte arrivate sono state centinaia. Diverse tra loro, spesso anche contraddittorie. Ma tutte hanno raccontato qualcosa di vero. 

Per alcuni, la soluzione non è affatto complicata. Serve competenza, punto. “Basta saper insegnare bene la propria materia”, ha scritto uno studente,
senza pretendere di fare il prof di vita”. “Se spieghi chiaramente e sei giusto nei voti, il rispetto arriva da solo”, ha aggiunto un altro.

Un commento, però, ha ricordato una verità scomoda: “Essere un buon insegnante a volte significa essere odiato da qualcuno. Non puoi piacere a tutti”.

L’esempio del professore che ha conquistato la classe

Tra le risposte più apprezzate, un utente ha condiviso l’esperienza con un docente di italiano che era riuscito a creare un clima di rispetto e complicità in classe tramite questi comportamenti che non dovrebbero mancare ai docenti. In primo luogo l'ascolto attivo ed empatico: “Ci chiedeva come stavamo, e se notava che qualcuno era giù, ci parlava in privato”. E poi un rigore che non diventava mai rigidità: “Era severo quando serviva, ma sapeva anche essere flessibile”.

Questo approccio aveva portato la classe a vederlo non solo come un insegnante, ma come una guida.

Data pubblicazione 5 Maggio 2025, Ore 15:09
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