Maria_Zanghi
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8 min lettura
differenza scuola e università

Ti sei diplomato appena un mese fa e a settembre hai già deciso di iscriverti all'università? Bene, sappi che questa sarà l'ultima estate che vivrai in totale spensieratezza. Non vogliamo metterti ansie immotivate, ma una delle prime, grandi differenze tra la vita da liceale e quella da universitario sta proprio nelle "vacanze". Non potrai più avere tre mesi pieni di relax perché dal prossimo anno nei mesi più caldi ti toccherà studiare per le sessioni d'esame: per quella estiva, che va da maggio/giugno a luglio e per quella autunnale che inizia proprio i primi di settembre.

Insomma, potrai ritagliarti dei giorni di riposo e svago tra un libro e l'altro, ma dalla prossima estate, i momenti del "dolce far niente" saranno sempre meno. Ma non esistono solo aspetti negativi della nuova vita universitaria: avrai sì più responsabilità e maggiore carico di studio, ma potrai vivere con più autonomia il periodo di preparazione e usufruire delle tante attività ricreative che gli atenei offrono ai propri studenti. La vita da matricola è tutta un'altra storia. Ecco le cinque principali differenze che riscontrerai nel passaggio dalla scuola all'università.

5. L'autonomia nello studio

La prima differenza lampante risiede nello svolgimento delle lezioni. Anche se per alcuni corsi di laurea queste sono obbligatorie, spesso gli orari saranno molto differenti da quelli a cui sei stato abituato a scuola. La stessa cosa vale per lo studio: a differenza che a scuola, dove le interrogazioni e i compiti in classe sono all’ordine del giorno, all’università le date di esame saranno ben definite e calendarizzate. Quindi, sarai tu stesso a dover decidere quando e come studiare. Una maggiore autonomia che può essere un bene perché potrai prepararti secondo il tuo programma di studio, ma impone, allo stesso tempo, un’organizzazione ed una maturità maggiori. Non ci sarà nessuno a seguirti passo passo, come accadeva con alcuni professori a scuola che testavano quasi giornalmente la tua preparazione.

Avrai molto tempo per studiare, durante le lezioni, ma attento a non sovrapporre tutto nelle ultime settimane perché nel corso delle sessioni d'esame potrai preparare anche più di un esame in contemporanea. Se non avrai organizzato bene il tuo studio ti ritroverai a dover fare tutto di gran fretta per riuscire a superare le prove.

4. Più tempo libero, ma attenzione agli esami

Questo punto è strettamente collegato al primo: maggiore autonomia significa avere, potenzialmente, anche più tempo libero. Se sei uno studente ben organizzato potrai conciliare al meglio i tuoi piaceri con i doveri. Sport, hobby, serate con i nuovi colleghi, esperienze che ricorderai per sempre. Ma occhio a non concentrarti solo su quello. Il pericolo di ridurti all'ultimo momento con lo studio è dietro l'angolo.

Una volta giunti in sessione d'esame, troverai la sostanziale differenza con la scuola: se non hai studiato abbastanza, non potrai più chiedere di recuperare un altro giorno. Le date delle prove sono fisse e non possono essere spostare in base alle esigenze degli studenti. Quindi, prepararti adeguatamente è l'unico modo per riuscire a non rimanere troppo indietro con gli esami ed evitare di uscire fuori corso.

3. Rapporto con i professori

Ogni corso di laurea è a se stante, ma nella gran parte dei casi, soprattutto quando ci si ritrova in aule con centinaia di studenti, sarà difficile poter instaurare un rapporto con i docenti, così come veniva vissuto all'interno della scuola. I professori avranno molto meno tempo da dedicare al singolo allievo e una volta terminata la propria lezione sarà possibile incontrarlo solo nel suo studio, in genere prendendo un appuntamento. I colloqui con i docenti saranno più formali e "distaccati". Sicuramente esistono dei professori universitari affabili e cordiali, ma il tempo per instaurare un legame è davvero breve.

2. Legame con i colleghi

Così come accade con i docenti, anche il rapporto con i nuovi compagni, che adesso inizierai a definire "colleghi", sarà totalmente diverso. Un po' perché in molte facoltà il numero di matricole è davvero enorme, quindi diventa complicato conoscere tutti e instaurare un legame con ognuno di loro. Ma anche perché, se frequenterai un grande ateneo, incontrerai persone provenienti da ogni parte d'Italia, quindi cercherai di crearti un piccolo gruppetto di "nuovi amici di università" con cui sederti insieme durante le lezioni. Questo aspetto non deve essere visto per forza come negativo, anzi: in questo caso il detto "meglio pochi ma buoni" potrebbe essere molto appropriato.

1. Nuova vita, soprattutto se sei un fuori sede

La realtà è che sentirai di aver lasciato un ambiente comodo, accogliente e sereno (il più delle volte) come la scuola quando metterai piede all'università. Qui inizierai a prepararti alla vita da adulto, dove niente è scontato, e per riuscire a raggiungere un obiettivo, sempre più grande, devi prepararti al meglio, considerando anche le diverse esigenze e rinunciando a qualcosa. Tutto questo verrà compreso, quasi immediatamente, da chi per svariati motivi deciderà di trasferirsi in una città diversa da quella di residenza: i fuori sede. Se farai parte di questa cerchia, dovrai fare i conti con la realtà del vivere "da solo", anzi, spesso con persone a te sconosciute, con cui si potranno creare legame indissolubili o liti interminabili. In entrambi i casi, alla fine del tuo percorso universitario avrai accumulato una memorabile dose di pazienza.

Dovrai confrontarti, quindi, con tutto ciò che prima non rientrava nei tuoi interessi, come le bollette, l'affitto, la spesa, la gestione delle uscite e le sveglie del mattino. Insomma, da fuori sede vivrai una vita da semi-adulto, con tutti i benefici e (soprattutto) responsabilità del caso. Potrai uscirne migliorato e arricchito, la scelta sta a te. In bocca al lupo!

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