4' di lettura 4' di lettura
didattica a distanza

Durante la quarantena forzata a causa dell’emergenza sanitaria coronavirus, è partita in tutte le scuole la didattica a distanza: ma esattamente in cosa consiste? Questo termine infatti è stato usato molto di frequente nelle ultime settimane per descrivere lo stato attuale della scuola italiana.

Ma non aveva ancora una normativa esplicita di riferimento. Così le scuole hanno interpretato il cosiddetto 'smart learning' ognuna in modo diverso. Prestando il fianco a polemiche sull'efficacia di alcune pratiche, sull'omogeneità di svolgimento dei programmi e sulle modalità di valutazione degli studenti. Proprio per ovviare a questo problema è intervenuto direttamente il ministero dell’Istruzione, che tramite un nota ufficiale sancisce le modalità e le regole che insegnanti, studenti e presidi devono seguire durante la chiusura degli istituti.

La nota ufficiale del MI sulla didattica a distanza: le prime indicazioni

La didattica a distanza è il mezzo tramite il quale i docenti e gli studenti in questi giorni stanno andando avanti con il loro programma di studi. Tuttavia, quando sono iniziate le lezioni da casa, le incognite sorte su questo nuovo sistema erano parecchie: come svolgere le lezioni, con quali strumenti, quante ore fare, come valutare gli studenti e così via. Per risolvere tutti questi legittimi dubbi arriva ora la nota del ministero dell'Istruzione sulla didattica 'a distanza', consultabile online sul sito del MI.
Tra le indicazioni fondamentali la nota esplicita come questo periodo di didattica a distanza debba essere uno scambio continuo tra docenti e alunni, quindi chiarisce la necessità di continuare a fornire ai ragazzi spiegazioni e dimostrazioni, consigliando e sospendendo il solo invio di compiti da svolgere in casa non accompagnati da dovute premesse e chiarimenti da parte degli insegnanti.

Smart learning, cosa dice il ministero dell’Istruzione

Inoltre il MI suggerisce agli insegnanti di riesaminare il programma che erano intenzionati a svolgere in classe durante il corso dell’anno e di rimodulare gli obiettivi formativi sulla base delle nuove attuali esigenze, dei mezzi a disposizione al momento, del grado scolastico a cui queste lezioni devono essere rivolte e del fattore pratico che alcune attività potrebbero necessitare, sia per la singola materia che nell’ottica dei consigli di classe, per ottenere un quadro più ampio e generale. Inoltre, sollecita ogni insegnante che nella propria classe abbia tra gli alunni soggetti con BES, DSA o disabilità a far riferimento al Piano educativo personalizzato e invita docenti e alunni a non fermare il percorso di inclusione e supporto verso i compagni in difficoltà, rivalutando e riesaminando se necessario i programmi per adattarli meglio agli strumenti che i ragazzi hanno a disposizione nello stato attuale.

Valutazioni a distanza: le istruzioni del MI

Infine, nell'ultimo paragrafo, il Ministero rammenta a tutti i docenti che le valutazioni non devono essere dei riti senza significato, svolti per ottenere dei numeri da assegnare a fine anno, bensì dei momenti di apprendimento veri e propri, dove prendere atto delle necessità e delle difficoltà degli alunni. E che tali devono rimanere anche a distanza. Tuttavia il MI non impone un sistema unico di valutazione ma lascia al singolo docente e al consiglio di classe l’autonomia nella decisione delle modalità da adottare in merito alle valutazioni, tenendo conto della situazione attuale e del possibile prolungamento del periodo di chiusura delle scuole.