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riforma voto condotta

Ora è ufficiale, la riforma del voto in condotta ha ricevuto l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, ed entrerà in vigore per le scuole medie e superiori già a settembre. A partire dall'anno scolastico 2025/2026, dunque, il comportamento degli studenti avrà un peso ancora più importante e le sanzioni disciplinari, pur essendo un po' più dure, non saranno semplici punizioni ma potranno trasformarsi in occasioni di crescita. 

Le misure volute dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, come ha dichiarato lui stesso, "segnano un punto fermo nella costruzione di una scuola fondata sulla responsabilità e sul merito". 

I primi effetti di questa riforma si sono visti già nell’anno appena trascorso: gli studenti di medie e superiori con un 5 in condotta sono stati automaticamente bocciati, mentre per i maturandi ammessi all'esame con 6 era previsto un debito da recuperare all’orale, attraverso la stesura e discussione di un elaborato sulla cittadinanza attiva e solidale. 

Indice

  1. Cosa cambia con le nuove regole?
  2. Quando scatta la bocciatura?
  3. Cosa succede se prendo 6?
  4. Quando entrerà in vigore la riforma?
  5. Quali saranno le sanzioni disciplinari?
  6. Qual è l'obiettivo della riforma?

Cosa cambia con le nuove regole?

Il voto in condotta diventa determinante per l'ammissione alla classe successiva. Non sarà più sufficiente ottenere un 6, che comporterà la sospensione del giudizio

Dunque, il comportamento sarà equiparato a una vera e propria materia. Non sarà più solo un numero ma, come afferma Valditara, un "indicatore del rispetto delle regole e delle persone e dell'impegno verso la comunità scolastica". 

E attenzione, la condotta degli alunni sarà valutata durante tutto l'anno scolastico, tenendo conto in modo particolare "di eventuali episodi di violenza o aggressione ai danni del personale scolastico e degli altri studenti", sottolinea il Ministro.

Quando scatta la bocciatura?

Come abbiamo già spiegato, per essere promossi alla classe successiva o ammessi agli esami di terza media e di Maturità, occorre avere un voto in condotta che superi il 6.

Quando invece il voto è inferiore alla sufficienza, quindi anche col 5, scatta in automatico la bocciatura, senza possibilità di recuperare. Questa regola vale anche per i maturandi e per gli studenti di terza media, che non potranno accedere agli esami di fine ciclo.

Cosa succede se prendo 6?

Fino ad oggi, bastava un 6 per essere promossi senza problemi. Ma dal prossimo anno, non sarà più così. Gli studenti che ricevono la sufficienza in condotta non saranno automaticamente bocciati, ma dovranno seguire un percorso integrativo che prevede la sospensione del giudizio e la presentazione di un elaborato, a settembre, su temi di cittadinanza attiva, direttamente collegati ai comportamenti che hanno influito sul voto. 

Questo lavoro dovrà trattare questioni come la convivenza civile, il rispetto delle regole e la responsabilità individuale

Sarà poi il Consiglio di classe a valutare l'elaborato e a decidere se lo studente potrà essere ammesso all'anno successivo, trasformando così l'errore in un'opportunità di crescita educativa.

Quando entrerà in vigore la riforma?

La riforma sarà pienamente operativa a partire dal prossimo anno scolastico 2025/2026 anche se, come abbiamo già visto, un’anticipazione delle nuove regole è stata fatta per i diplomandi dell’anno che si è concluso da poco. 

Il Ministero dell'Istruzione ha già annunciato che lancerà una campagna informativa per studenti, famiglie e personale scolastico, così da garantire una transizione il più possibile fluida e consapevole. E le scuole, nel frattempo, si stanno già attrezzando per definire le linee guida interne.

Quali saranno le sanzioni disciplinari?

Un'altra novità importante riguarda proprio le sanzioni disciplinari. L'idea è quella di rendere la sanzione uno strumento formativo, non solo punitivo. Quindi, al posto delle tradizionali sospensioni,  le scuole potranno proporre percorsi alternativi

Se la sanzione rientra nei due giorni, si andrà a scuola per svolgere attività decise dal singolo istituto. Se la punizione è superiore alle due giornate di didattica, la "riparazione" potrebbe avvenire attraverso la partecipazione ad attività di cittadinanza solidale, presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche.

L'obiettivo è chiaro: responsabilizzare e rafforzare il senso civico di questi studenti. Le scuole avranno un certo margine di autonomia per decidere le modalità, ma sempre all'interno di un quadro nazionale comune.

Qual è l'obiettivo della riforma?

Con questo impianto, il Ministero vuole dare al voto di condotta un valore formativo, non solo disciplinare. Come ha sottolineato il ministro Valditara, "è un segnale forte e chiaro: nella scuola italiana il rispetto per la persona e per le istituzioni è imprescindibile". 

L'idea è quella di costruire una scuola più autorevole, capace di formare cittadini responsabili. Quindi, il monitoraggio del comportamento servirà proprio a questo: a far crescere e a rendere più consapevoli i ragazzi del loro ruolo nella comunità scolastica.

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