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Dad

La didattica a distanza sembra non aver portato alcuna innovazione alla scuola italiana. Chi, infatti, sperava che la Dad potesse essere una ventata d'aria fresca nel metodo d'insegnamento si sbagliava: una ricerca condotta dalla Fondazione Agnelli certifica il flop della didattica digitale.

Durante i lunghi periodi passati a casa, tra gli 'attori' della scuola solo 1 su su 5 dice di aver potuto sperimentare piattaforme veramente innovative, che propongono giochi didattici, App ed esercizi interattivi per personalizzare i percorsi di apprendimento.

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Con la Dad nessuna innovazione, e tanti dicono di aver imparato meno che a scuola

La fotografia è stata scattata insieme al Centro Studi Crenos e al Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell'Università di Cagliari e ha riguardato un campione rappresentativo di 123 scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, in tutta Italia. In ogni istituto sono stati proposti questionari a studenti (del terzo e del quinto anno), docenti e dirigenti scolastici, raccogliendo complessivamente le risposte di 105 dirigenti scolastici, 3.905 docenti, 11.154 studenti.

Tra i dati principali emersi, emblematico quelli che vedono il 91% degli studenti delle scuole superiori nell'ultimo anno scolastico davanti a uno schermo tra 5 e le 6 ore al giorno per fare lezione da remoto. Inoltre, per 9 studenti su 10, lezioni in video, verifiche e compiti a casa sono state le uniche attività proposte da tutti i docenti, senza particolare differenza tra le materie. Solo per 1 studente su 4, però, la Dad ha favorito l’interazione con gli insegnanti, tutti gli altri si sono sentiti un po' abbandonati a sé stessi.

Ma alla base della bocciatura della Dad, non ci sono solo fattori di comunicazione: la maggior parte degli studenti denuncia un maggiore senso di affaticamento (65%) dopo una giornata di scuola in didattica a distanza e anche una difficoltà maggiore a mantenere l'attenzione (73%). Il lato positivo? Meno ansia per verifiche e interrogazioni, ma perché - come raccontano 7 ragazzi su 10 - è stato più facile copiare. Per quanto riguarda l'apprendimento vero e proprio, il 57% in media risponde di avere imparato quanto avrebbe fatto a scuola, mentre il 43% ha lamentato di aver appreso di meno. Certificando che la Dad, così come impostata attualmente, ancora non è pronta per sostituire la didattica frontale.

"Il 70% degli studenti dice che copiare e farsi suggerire è stato più facile"

A Orizzonte Scuola il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto, commenta così i risultati: "Solo uno su quattro ha trovato più facile dialogare con gli altri in Dad rispetto che in classe. Spesso si sostiene che la timidezza si possa meglio superare da dietro a un monitor, in realtà non è vero. Era meglio in classe". Aggiungendo: "Il settanta per cento dice che copiare e farsi suggerire sia stato più facile con la Dad. Ed è chiaro che se tu docente fai la verifica tradizionale di tipo nozionistico è più facile copiare da Wikipedia. Uno dovrebbe ripensare le verifiche e impostarle sul ragionamento e sui collegamenti. Io docente voglio sapere cosa tu abbia capito, non quello che hai letto. Peraltro, con un po’ di esperienza si comprende se uno studente sta sbirciando. Poi a maggio, con il ritorno in aula c’è stato un profluvio di interrogazioni e verifiche in aula. Questo è un segnale preoccupante perché un docente si deve organizzare meglio durante l’anno e non attendere la fine delle lezioni per avere una valutazione".