
Gli studenti preferiscono affidarsi alle tecniche tradizionali di copiatura, più sicure ed efficaci rispetto ai nuovi trucchi tecnologici. A confermarlo è un nostro sondaggio: più del 71% degli studenti agli esami di maturità si affiderà al classico bigliettino nascosto veramente ovunque.
COPIARE E’ UN’ARTE CHE SI TRAMANDA - Ci sono certe tradizioni che pur tramandandosi ormai da decenni di generazione in generazione riescono a mantenere sempre una viva attualità. È il caso delle tecniche di copiatura che gli studenti hanno affinato nel corso della loro esperienza di compiti in classe ed esami trasmettendo ai loro successori un inestimabile patrimonio di trucchetti a cui ricorrere, in particolare, nei momenti in cui la paura del vuoto di memoria prende il sopravvento, ovvero, l’esame di maturità.
MEGLIO I TRADIZIONALI BIGLIETTINI - In base al nostro sondaggio Maturità, per copiare ti affiderai a… più del 71% dei maturandi opterà per le tradizionali tecniche di copiatura. Insomma via libera, se così si può dire, a bigliettini scritti a mano, o ancor meglio a fotocopie miniaturizzate, da nascondere nei vocabolari, nelle penne e ovunque possa essere occultato un fogliettino di carta da sfilare all’occorrenza.
PENNA E VOCABOLARIO I MIGLIORI ALLEATI - E proprio sulla base dei commenti lasciati sul nostro sito, a trionfare è l’idea della penna bigliettino fai da te definita “fantastica” da alessandroIII che confessa: “Io la uso sempre nei compiti in classe!!!” Tuttavia l’ever green per eccellenza rimane il caro vocabolario con la sua capacità di adattarsi a diverse tecniche: dalle “annotazioni” con matita leggera ai bigliettini nascosti nel dorso, a quelli stampati con lo stesso carattere per mimetizzarsi perfettamente una volta appiccicati sulle pagine (Guarda qui la tecnica nel dettaglio).
IMPICCI: NEW ENTRY - Comunque, se pensate che gli stratagemmi per copiare siano frutto solo delle menti disperate di maturandi con l’acqua alla gola vi sbagliate. E della serie “anche i prof sono stati studenti” asmara 62 ci confida: “Ai miei tempi la prof di matematica ci aveva insegnato il trucco del rotolino: prendere un foglio di carta traslucida per geometri e fare delle striscette larghe cinque cm circa ed incollarle con lo scotch in modo da avere un'unica striscia lunga anche 1 metro, scriverci sopra tutte le formule che servono, arrotolare mezza striscia in un senso e l'altro capo nel senso opposto in modo da avere due rotolini che si toccano, fissarli con un elastichino nel mezzo e quando vogliamo consultare far scorrere tra le dita il rotolino.” E infine, l’ultimo grido in fatto di Impicci appartiene a caligola “Io invece ho scoperto di poter stampare su una gomma o anche sulla suola delle scarpe”.
ORGOGLIO E STIMA PER SÉ STESSI - Ma davvero c’è da credere che gli studenti italiani siano così impreparati e immaturi da pensare di poter affrontare l’esame di maturità solo con un buon trucco per copiare? In realtà prima di sbirciare sui fogliettini o attendere che il compagno secchione passi il compito per intero, sono molti gli studenti che ci pensano due volte. Le testimonianze vengono dal Forum di Skuola.net dove nella discussione “Copiare ai compiti in classe!” si parla per lo più di qualche suggerimento durante i compiti, qualche “scambio di informazioni”, ma a prevalere spesso è l’orgoglio e la stima per sé stessi come testimonia winner96 che dopo aver copiato un tema dice: “quando la prof il giorno dopo ha detto che il mio compito era il migliore della classe io non ero per niente soddisfatto, perché non era farina del mio sacco e anche i miei compagni erano rimasti male per la mia scorrettezza. Quindi credo che non copierò mai più in vita mia anche se i suggerimenti scappano sempre...”
L’UNICO TRUCCO È STUDIARE - D’altronde l’esame di maturità è un appuntamento veramente importante, lo si aspetta da 5 anni (e qualcuno anche di più!) è, quindi, normale prepararsi ad ogni evenienza. Il vuoto di memoria che tanto terrorizza porta anche lo studente più preparato a cadere in tentazione e tutelarsi con qualche trucchetto per copiare, senza però necessariamente arrivare a sborsare fior di quattrini per orologi o altri ritrovati super-tecnologici. Perché, in ogni caso, solo uno studio fatto bene potrà darvi la certezza di cavarvela anche davanti all’esame più difficile.
Cristina Montini