3' di lettura 3' di lettura
professore di matematica a 23 anniA 23 anni, Andrea Alessandrelli, neolaureato in Fisica teorica e astrofisica è in classe, ma dall’altra parte della cattedra, quella riservata agli insegnanti.
Fonte foto: via Leggo.it

Infatti nel giro di pochissimi giorni Andrea è diventato professore di matematica al liceo Leonardo da Vinci di Maglie, in Salento.

E’ infatti subentrato a un docente in aspettativa, complice anche la carenza nel reperire insegnanti di matematica, come racconta Leggo.it. Ma scopriamone di più.

A 23 anni insegna matematica al liceo

Meno di una settimana è stato il tempo impiegato da Andrea Alessandrelli per trovare lavoro come insegnante di matematica al liceo da quando si è laureato in Fisica teorica e astrofisica all'Università di Lecce.

"In questi giorni eravamo in grandi difficoltà perché è molto difficile reperire docenti di matematica" racconta al Nuovo Quotidiano di Puglia la dirigente del liceo, Annarita Corrado, che ha assunto il neolaureato. "La classe di concorso A27 è sempre in esaurimento e non si trovano insegnanti o supplenti di matematica. Andrea ha saputo che avevamo bisogno di un docente ed ha inviato la lettera di messa a disposizione. Il 28 è stato proclamato dottore con 110 e lode e venerdì ha iniziato la sua supplenza in una prima ed una quinta, classi di una docente che si è messa in aspettativa".

L’insegnante ha subito conquistato i suoi studenti

Essendo così giovane sono davvero pochi gli anni che dividono Andrea dai suoi alunni che, proprio per questo motivo, lo hanno accolto con molto entusiasmo. A confermarlo è stata la preside dell’Istituto, che ha commentato positivamente la voglia di fare del neolaureato: “È un giovane che non è per niente spaventato dal trovarsi con una classe da portare agli esami e che non vede l’ora di insegnare.”

“Di solito siamo abituati ad avere docenti di una certa età e forse proprio per questo spesso lontani dagli studenti. Invece in questo caso c’è una vicinanza data proprio dall’età. Tra docente e allievo spesso si crea un enorme divario. In questo caso sarà un docente più vicino ai suoi alunni, quasi suoi coetanei, rispetto all’età media dei docenti che gli studenti sono abituati a trovarsi in cattedra”, ha concluso la preside.