
I contagi in tutta Italia sono, purtroppo, di nuovo in aumento. Molti la chiamano la quarta ondata di Covid-19, ma il risultato è che il nostro Paese, che ora nel sistema a colori, è tutto interamente bianco, potrebbe veder tornare le fatidiche zone gialle, o peggio arancioni o addirittura rosse.
Ma come si potrebbe tradurre tutto ciò all’interno delle scuole italiane? Ebbene, secondo il Ministero dell’Istruzione quest’anno scolastico avrebbe dovuto essere all’insegna della presenza sempre, in qualsiasi caso: ma sarà davvero così anche se la propria regione dovesse passare a zone di rischio più alte rispetto a quella bianca con quasi nessuna restrizione? Scopriamolo.
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Zona bianca e zona gialla: quali le differenze?
Nell’anno scolastico 2021/2022, l’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado si svolge in presenza su tutto il territorio nazionale, si legge sul sito del MI; ma la presenza è conservata in qualsiasi caso, anche se non si rimanesse in zona bianca?Sembrerebbe di sì, almeno per quanto riguarda le zone gialle. Infatti il cambiamento più significativo tra zona gialla e bianca è legato a due fattori. L’attività di educazione fisica/scienze motorie può essere svolta all’interno in zona bianca, mentre in zona gialla la raccomandazione è di svolgere all’interno attività unicamente di tipo individuale. Per quanto riguarda le gite scolastiche, invece, sono possibili solamente nei territori in zona bianca e purché si permanga in aree del medesimo colore bianco.
Zona arancione: si torna in Dad?
Anche in zona arancione non dovrebbero essere presenti particolari restrizioni per la popolazione studentesca e scolastica, in quanto non sono previsti ritorni alla Dad in zona bianca, gialla e arancione. Se dovessero verificarsi circostanze di eccezionale e straordinaria necessità legate all’insorgenza di focolai o a condizioni di rischio estremamente elevato di diffusione del contagio nella popolazione scolastica, i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, nonché i Sindaci, possono disporre deroghe allo svolgimento delle attività in presenza esclusivamente per specifiche aree territoriali o per singole istituzioni scolastiche.E, come per la zona gialla, anche in zona arancione le attività di educazione fisica/scienze motorie dovrebbero essere svolte all’interno unicamente se di tipo individuale.
Zona rossa: si può salvare la presenza?
Se dovesse di nuovo entrare in vigore la zona rossa in intere regioni o in qualche città o territorio, fino al 31 dicembre 2021, attuale termine di cessazione dello stato di emergenza, esclusivamente in queste zone sarà compito dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, nonché dei Sindaci, disporre deroghe allo svolgimento delle attività in presenza.Tuttavia resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali. Saranno svolte prioritariamente in presenza anche le attività formative e di tirocinio dei percorsi formativi degli istituti tecnici superiori.