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coronavirus

L'emergenza coronavirus continua e coinvolge anche il mondo della scuola. Fino al 1° marzo scuole chiuse nelle regioni colpite dal contagio: Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto-Adige, Friuli Venezia Giulia.

Le Marche, invece, hanno sospeso le lezioni fino al 4 marzo. Il governo è subito intervenuto con un decreto legge per la gestione dell'emergenza con stop alle lezioni, didattica a distanza e interruzione delle visite d'istruzione.

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Coronavirus, stop a gite e alternanza fino al 15 marzo

Una delle misure più attese da studenti e famiglie, infatti, riguarda le gite scolastiche su tutto il territorio nazionale. Con il decreto attuativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale nella giornata di martedì 25, c'è lo stop, fino al 15 marzo, nelle scuole di ogni ordine e grado di tutta Italia delle gite scolastiche, delle visite culturali, dei progetti di scambio e dei gemellaggi, comprese attività come l'alternanza scuola lavoro. Il decreto ha lo scopo di garantire rimborsi integrali per le famiglie da parte delle agenzie di viaggio (grazie alla nuova disposizione i dirigenti scolastici possono disdire le gite per forza maggiore, senza pagare penali). Le agenzie saranno poi risarcite dallo Stato nell'ambito del fondo di aiuti alle attività produttive colpite dall'emergenza coronavirus. Possibile un decreto ad hoc. Il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, auspica che si possa riprendere in tempi brevi con i viaggi d'istruzione: "Speriamo che a partire dal 16 marzo si possa anche ricominciare ad andare in viaggi di istruzione, dipende dalla situazione epidemiologica delle prossime settimane".

Coronavirus, da stop gite danni per oltre 300 milioni

Purtroppo lo stop momentaneo alle gite sta creando un grosso danno al settore che, negli ultimi anni, aveva già risentito di un forte ridimensionamento: nel 2009 partivano 6 classi su 10, oggi soltanto 4. A rinunciare sono soprattutto le scuole medie, anche perché è spesso difficile trovare docenti accompagnatori.
La vicepresidente di Federturismo, Marina Lalli, segnala danni per oltre 300 milioni: "La nostra immagine è rovinata e lo sarà per un bel po' di tempo" e segnala la sua preoccupazione per quanto riguarda la vicenda dei rimborsi: "Un conto è la scuola che all'ultimo cambia idea e non vuole andare più in un posto e allora siamo tutti d'accordo che scatti la penale. Ma se il governo dice che in certi posti non ci si può andare, allora si pensa che il rimborso sia dovuto". Lalli, infine, si chiede: "Ma le aziende come fanno a caricarsi di tutti questi soldi da rimborsare all'improvviso? Peraltro in un momento in cui sanno anche che non potranno rifarsi in tempi brevi".