Maria_Zanghi
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classe in dad studenti disabili a scuola

Nonostante una nota interministeriale, stilata da Ministero dell'Istruzione e Ministero della Salute, preveda la didattica in presenza in ogni caso agli studenti disabili, le associazioni che tutelano i loro diritti affermano che questa "differenza" tra compagni (in Dad e in aula) porti solo a un aumento della solitudine.

L’associazione "Rete SupeRare", come scrive Tecnica della Scuola, chiede un cambio di rotta da parte del Ministero dell'Istruzione che possa essere più inclusivo e che tuteli maggiormente alcune categorie di studenti più fragili.

Didattica in presenza ma solo per gli studenti disabili

Secondo le regole ministeriali, in base al grado e ordine d'istruzione scolastica, quando all'interno di una classe si riscontrano più studenti positivi, l'intera classe dovrà svolgere l'attività didattica a distanza. Situazione differente, però, per gli studenti disabili e con bisogni specifici, che, come chiarito in una nota interministeriale, possono continuare a svolgere le lezioni in presenza.

Una differenziazione che è volta a tutelare gli alunni "più fragili" che hanno necessità di un supporto costante da parte degli insegnanti. Allo stesso tempo, però, la specifica ha prodotto non poche polemiche tra le diverse associazioni che difendono i disabili.

Rete SupeRare: "Lasciare gli studenti disabili soli in presenza non agevola la didattica"

Quello che in un primo momento è apparso come un atto di tutela nei confronti degli alunni con problemi di apprendimento o in condizioni più difficili, secondo l'associazione "Rete SupeRare" appare invece come un atto quasi discriminatorio.

Gli studenti, lasciati soli in aula, senza la presenza degli altri compagni, soffrono la solitudine. "Il primo ed unico ambito di socialità esterno alla famiglia, in condizione di pariteticità, per questi alunni è la scuola, quale socialità è possibile senza la primaria ricchezza del contesto scuola cioè il gruppo dei pari?", chiede l'associazione.

In più, la nota interministeriale pare non tenga conto delle necessità espresse dagli studenti. L'obbligo di distanziamento sociale, per esempio, non sempre risulta compatibile con i casi di disabilità importante. E in più non considera che per ai suddetti studenti, a cui è data la possibilità di recarsi a scuola, viene meno la presenza degli altri componenti della classe, parte fondamentale per la loro crescita e il compimento del loro sviluppo. Gli studenti vengono lasciati soli e nessuno si rende conto che questa condizione provoca l'aumento di notevoli problematiche.

Necessario un chiarimento

L'associazione Rete SupeRare chiede, quindi, che i Ministeri firmatari della Nota prendano provvedimenti immediati: "Il documento lascia intravedere chiari e preoccupanti segnali di perdita di tutele per alcune categorie di alunni e personale di supporto, getta, altresì, diverse ombre sulle linee guida nazionali per l’inclusione scolastica".

Maria Zanghì

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