Matteo Bortone
Autore
polizia scuola

Immaginate la scena: l'insegnante spiega la lezione, i compagni prendono appunti e all'improvviso spunta una pistola. È successo proprio così, in una scuola media di Carrara. Un ragazzino, come riporta 'La Nazione', ha portato con sé un'arma, gettando nel panico i suoi compagni e gli insegnanti.

Inizialmente, il timore è stato grande perché l'oggetto somigliava in tutto e per tutto a un vero revolver. Inoltre, nei giorni precedenti al fatto lo studente si era anche vantato con gli amici di possedere un'arma letale, così tutti pensavano fosse proprio quella estratta in classe.

Indice

  1. Una pistola giocattolo, ma il pericolo era reale
  2. Scattano le indagini e la posizione della scuola 

Una pistola giocattolo, ma il pericolo era reale

A dare l'allarme sono stati alcuni compagni di classe che, vedendo la pistola giocattolo, hanno subito avvisato le bidelle. Queste, a loro volta, hanno informato la presidenza, che ha immediatamente chiamato le forze dell'ordine che a loro volta hanno avviato le indagini anche sulla famiglia del giovane.

Fortunatamente si è scoperto che la pistola era in realtà un modello ad aria compressa, molto probabilmente una di quelle usate per il soft air, un gioco che simula azioni militari. Nonostante non fosse un'arma vera, la presenza di pallini in canna avrebbe potuto comunque causare ferite se qualcuno fosse stato colpito da vicino.

Scattano le indagini e la posizione della scuola 

Nella scuola sono arrivate la Guardia di finanza e la Polizia, per avviare le indagini e accertarsi della natura non pericolosa dell'oggetto. Le pistole soft air sono imitazioni perfette delle armi vere, e questo ha generato la confusione iniziale.

La vista delle pattuglie nel cortile della scuola, proprio prima della fine delle lezioni, non è passata inosservata agli studenti. Così, in poco tempo, la notizia dell’arma portata in classe da un ragazzino si è diffusa rapidamente.

Quello che per il ragazzino doveva essere uno scherzo, dunque, si è trasformato in qualcosa di molto serio. È stato accompagnato in questura e ascoltato dagli inquirenti della Guardia di finanza per ricostruire l'accaduto. Ora, i genitori degli altri studenti si chiedono se la scuola prenderà ulteriori provvedimenti.

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