Imma Ferzola
Autore
presepe natalizio e testo di Jingle Bells

Abbiamo già raccontato della rivisitazione dei canti natalizi, pensata per essere più inclusiva, che ha acceso il dibattito in una scuola primaria toscana.

Gli insegnanti hanno proposto una versione modificata di Jingle Bells, eliminando il riferimento a Gesù e sostituendolo con un testo più generico: “La renna al polo Nord, scampanellando va, le strenne porterà a tutti i bimbi buoni e dalle Alpi al mar, i bimbi di quaggiù aspettando quei doni che regala il buon Natal”.

Una scelta che non tutti hanno accolto con favore e che, nel giro di poche ore, è arrivata anche all’attenzione del primo cittadino del Comune: “La scuola, così come tutte le istituzioni pubbliche, è laica, ma non è certo cancellando le tradizioni che si preserva e si mette in atto la laicità”, ha affermato.

Indice

  1. Cambiare la tradizione in nome dell'inclusività: è la strada giusta?
  2. Il presepe come risposta pubblica
  3. Le altre voci dal territorio

Cambiare la tradizione in nome dell'inclusività: è la strada giusta?

Il Sindaco ha, quindi, preso una posizione netta sulla questione, senza mettere in discussione le competenze del corpo docente: “Abbiamo appreso della decisione della scuola primaria di modificare il testo di una canzone natalizia per omettere il nome di Gesù", ha commentato, "pur rispettando l’autonomia della scuola e delle insegnanti in queste scelte e lungi da compiere ingerenze, non posso che dichiararmi contrario”.

Una linea che, nelle sue intenzioni, non vuole intaccare la libertà educativa ma sottolineare come, a suo giudizio, non sia necessario intervenire sulle tradizioni per garantire un ambiente inclusivo. 

Il Primo cittadino ha spiegato la propria posizione ampliando il discorso al ruolo delle istituzioni. Per lui, il periodo delle festività rappresenta un’occasione privilegiata in cui “si promuove la conoscenza, si parla delle differenze, si ribadisce il rispetto di tutte le fedi e le tradizioni religiose”.

Il presepe come risposta pubblica

Per questo, l’amministrazione comunale ha deciso di allestire un presepe pubblico in piazza, inizialmente non previsto. Un gesto, ha spiegato il Sindaco, che vuole “mettere al centro la figura di Gesù non solo per il significato religioso, ma per ciò che rappresenta simbolicamente: attenzione per i più deboli, per le minoranze, impegno per la pace e l’armonia”.

“Il Natale, in Italia, deve servire anche a questo”, ha aggiunto, “a rinverdire quei valori di accoglienza, pace e armonia che sono quelli che cerchiamo di mettere in atto sempre, anche nella nostra gestione della cosa pubblica”.

Le altre voci dal territorio

Alla discussione, alla quale erano già partecipi le famiglie degli alunni coinvolti, si sono presto aggiunte le voci di alcune forze politiche locali. Tra queste, la Lega ha definito l’iniziativa della scuola un gesto “non neutrale”, con il rischio di allontanare i più giovani dalla memoria collettiva e dalle radici comuni.

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