
In una materna di Sulmona, un bambino di 4 anni sarebbe stato lasciato senza pasto nella mensa scolastica per un debito di appena 8,97 euro relativo a buoni non saldati.
L'incidente ha suscitato indignazione a livello locale e nazionale, sollevando polemiche sulla gestione dei servizi scolastici e sul trattamento riservato ai più piccoli.
Il sindaco di Sulmona, intervistato da ‘Il Messaggero’, si è detto profondamente dispiaciuto: “Quando si spegneranno i riflettori convocherò il papà del bambino per scusarmi”.
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Bimbo di 4 anni senza pasto a scuola: cosa è successo
Il bambino di soli 4 anni è stato privato del pasto scolastico a causa di un debito di soli 8,97 euro per i buoni pasto non saldati.
Il padre, avvisato della situazione, ha lasciato il lavoro per correre a scuola, trovando suo figlio in lacrime e profondamente umiliato.
Il genitore ha definito l'accaduto una "scena imbarazzante" e ha criticato il sistema della mensa scolastica per la sua rigidità, evidenziando la mancanza di un avviso preventivo che segnalasse il debito. Secondo il padre, infatti, sul portale online utilizzato per la gestione dei pagamenti non era comparsa alcuna notifica del credito esaurito.
Le scuse del sindaco
Il sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, raggiunto da ‘Il Messaggero’, ha espresso il suo rammarico per quanto accaduto al bambino di 4 anni rimasto senza pasto nella scuola materna.
Ha quindi promesso un confronto con il padre: “Quando si spegneranno i riflettori convocherò il papà del bambino per scusarmi. Mi dispiace di quanto accaduto, ma non bisogna neanche buttare la croce per qualsiasi cosa addosso al sindaco o all'amministrazione comunale”.
Ha aggiunto: “Bisogna cercare di essere tutti più collaborativi: nella gestione della mensa come in tutto il resto. Serve riannodare i legami di fiducia e collaborazione. Ne va del bene e della crescita della comunità e, in questo caso, di quello dei nostri figli”.
La piattaforma mal tarata e il danno d’immagine per la comunità
Di Piero ha spiegato che il problema è emerso a causa di una taratura errata della piattaforma di gestione dei crediti, che segnala il debito solo dopo il quinto pasto non pagato, ma interrompe l’erogazione già al terzo. “Abbiamo fatto le verifiche e abbiamo scoperto che la piattaforma è tarata male”, ha detto.
Il sindaco ha definito l’episodio una "cosa brutta" che ha avuto un forte impatto sulla comunità: “Sono ancora sotto choc. Apparire a livello nazionale come una comunità e un Comune che non hanno a cuore il bene dei bambini è stato doloroso”.
“Il padre? Aveva ragione a lamentarsi”
Il sindaco, pertanto, ha ammesso che il padre del bambino aveva ragione a lamentarsi e ha annunciato che sono già state prese misure per correggere il problema. “Sì, aveva ragione: è una stortura che abbiamo chiesto subito di correggere alla ditta appaltatrice, anche perché le direttive dell'affidamento parlano esplicitamente di segnalare il credito quando sta per terminare. Prima, non dopo”.
Ma Di Piero non ha mancato di sottolineare le difficoltà economiche legate alla gestione del servizio mensa, evidenziando che “lo scorso anno abbiamo chiuso con oltre 3mila pasti non pagati dalle famiglie per un importo di 11mila euro che ha dovuto pagare il Comune”.