
La cannabis continua ad essere protagonista. Non solo delle manifestazioni organizzate nei giorni scorsi per abolire la legge Fini-Giovanardi, ma anche di semplici ricerche scolastiche finalizzate ad uno studio per la Maturità che si avvicina.
Cinque studenti dell’Istituto Penna di Asti stanno infatti coltivando nel laboratorio della propria scuola, con tutte le autorizzazioni dovute, alcune piantine di cannabis. Tutto in piena regola, ma come è possibile? La notizia è stata lanciata da La Stampa.
STUDIO CANNABIS
- Giovani e cannabis è un binomio che potrebbe stonare alle orecchie di molti genitori. Ma non è questo il caso. Infatti i cinque futuri diplomandi della scuola in questione hanno deciso di dedicarsi alla coltivazione di alcune piantine di cannabis con l’obiettivo di realizzare una ricerca relativa alla storia di questa pianta, nelle sue applicazioni utili alla produzione di cordami e tessuti, con un occhio proiettato anche al futuro, e nello specifico ai settori della bioingegneria, della bioedilizia e della produzione di materiali riciclabili per l’industria automobilistica. Insomma uno studio nel pieno rispetto dell’ambiente e delle possibilità offerte da una risorsa naturale come la canapa. Il loro progetto è stato autorizzato dal responsabile scolastico come anche dal consiglio di classe, ed è supportato da Assocanapa.
USI TERAPEUTICI
- I cinque ragazzi non intendono, tuttavia, trascurare neanche gli aspetti inerenti i risvolti terapeutici e le applicazioni in campo medico che la sostanza ricavata dalla pianta può garantire.
LEGALE PERCHÈ
- Ovviamente una precisazione è d’obbligo. La canapa è una pianta appartenente al genere della Cannabis sativa, ben diversa da quella che conosciamo e che viene usata comunemente anche per farsi gli "spinelli". La sua coltivazione è assolutamente e pienamente legale e il suo frutto viene utilizzato per la fabbricazione di saponi e vernici, e se depurato anche per uso alimentare. Dalla sua fibra si ricavano tessuti e si tratta, per l’appunto, di quella risorsa che potrebbe rivelarsi assai utile nell’ambito dei settori presi in esame dai cinque studenti, come l’edilizia biologica o ecologica. Ma la coltivazione di questa pianta appare in declino a causa della concorrenza delle fibre artificiali.
CANNABIS INDICA
- Ben diversa è la varietà indiana, la cannabis indica, che si contraddistingue da quella sativa per la proprietà di sostanze attive ad azione stupefacente, ed è quella pianta dalle cui foglie si ottiene la marijuana e dalla resina l’hashish. Questa è anche la varietà di cannabis potenzialmente utilizzabile in medicina, ma i cui effetti terapeutici sono ancora al centro di discussione e dibattiti. Si tratta insomma della pianta per cui combattono da tempo gli antiproibizionisti, sostenitori della liberalizzazione delle droghe leggere.
Margherita Paolini