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di Margherita Paolini
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studenti de La Sapienza seminano canapa nel cortile dell'ateneo

Dopo il primo flash mob svoltosi sabato scorso, 1° febbraio, una nuova mobilitazione di impronta nazionale contro la famosa legge Fini Giovanardi è prevista per domani presso la Capitale. La lotta anti-proibizionista per la legalizzazione delle droghe leggeretrova voce anche all’interno dell’università: infatti alcuni studenti dell'Università La Sapienza di Roma in segno di protesta hanno seminato canapa all’interno del cortile dell’ateneo romano.

LA LEGGE FINI - GIOVANARDI - La legge del 21 febbraio 2006 n.

49 in materia di disciplina di sostanze stupefacenti e meglio nota come Fini - Giovanardi dai nomi dei suoi più convinti sostenitori, Gianfranco Fini e Carlo Giovanardi, continua a sollevare polemiche soprattutto a causa dell’abolizione, da essa sancita, di qualsiasi distinzione tra droghe leggere e pesanti. Ma oltre questo, che costituisce uno degli aspetti più combattuti dai fautori dell’anti proibizionismo, c’è anche il tasto delicato dell’inasprimento delle sanzioni a riguardo. Una legge, insomma, che sin dalla sua emanazione non è rimasta estranea a contestazioni.

GLI STUDENTI SEMINANO CANAPA - In questi giorni il cortile de La Sapienza di Roma è diventato l’orticello in cui seminare canapa. Alcuni studenti, infatti, sono ricorsi a questo gesto simbolico per manifestare la propria battaglia al traffico di stupefacenti gestito dalla mafia, fenomeno, secondo il loro parere, agevolato proprio dalla famosa legge. Tra i rappresentanti del movimento, un ragazzo che, intervistato da Repubblica.it, ha rivelato che il primo passo per abbattere o quantomeno limitare il narcotraffico è quello di abolire proprio la Fini-Giovanardi. Una delle ragioni per cui gli anti-proibizionisti combattono è quella dell’esistenza di una differenza sostanziale tra la marijuana e le droghe pesanti, come la cocaina e l’eroina, differenza che la legge ha abolito.

MARIJUANA TERAPEUTICA - Nel video pubblicato sul sito di Repubblica.it e immortalante le scene della insolita semina nel prato antistante l’ateneo romano, la voce di una studentessa proclama gli effetti terapeutici della marijuana “utilizzata anche per alleviare le conseguenze di diverse malattie come il cancro, il glaucoma e l’aids”.

LA MANIFESTAZIONE DELL’8 FEBBRAIO - Gli studenti preannunciano una protesta generale riguardante anche il problema del sovraffollamento delle carceri in relazione alle sanzioni, in alcuni casi troppo pesanti, in materia di sostanze stupefacenti. Ciò che indegna maggiormente i nemici della legge Fini-Giovanardi è che siano previsti dai 6 ai 20 anni di reclusione per detenzione di droghe, senza distinzione tra erba e cocaina. Oltre questo i portavoce dell’anti-probizionismo protestano contro il fatto che vengono applicati dalla giustizia due criteri valutativi differenti rispetto a chi risulta essere un semplice consumatore anche di droghe pesanti, e chi invece coltiva qualche pianticella in proprio. Nella manifestazione di domani, gli studenti hanno così annunciato che si sposteranno dal Ministero della Salute al Carcere Regina Coeli, riassumendo così tutte le ragioni della propria protesta.

E tu sei favorevole o contrario alla legalizzazione delle droghe leggere?

Margherita Paolini