
Collezionare numerose assenze da scuola nel corso dell'anno può farti incorrere nel rischio bocciatura. Secondo la legge, infatti, lo studente, per riuscire a passare indenne all'anno successivo, dovrebbe essere stato presente ad almeno tre quarti dell'orario annuale.
Una norma sancita dall'articolo 14, comma VII, del Decreto del Presidente della Repubblica n. 122/2009 e valida tutt'oggi. In alcuni specifici casi, però, è possibile promuovere anche quegli studenti che, nonostante le ripetute assenze dall'orario scolastico, abbiano ottenuto buoni risultati e tutte le sufficienze necessarie per passare all'anno successivo. Vediamo in quali casi è possibile soprassedere alla regola e cosa è accaduto negli ultimi due anni, nel corso della pandemia, quando gli studenti italiani sono stati costretti a rimanere a casa e a svolgere la didattica a distanza.
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Troppe assenze a scuola? Bocciatura sì, ma con qualche deroga
La norma giuridica del 2009 impone allo studente iscritto a scuola di dover frequentare le ore di lezione, almeno per tre quarti dell'orario annuale. Se questo non dovesse avvenire, l'alunno dovrebbe essere bocciato e ripetere nuovamente l'anno.Ma cosa succede quando lo studente, nonostante le eccessive assenze, si ritrovasse a fine anno a non avere problemi sul piano del profitto scolastico? In questo specifico caso, come spiega Orizzontescuola, il Tar della Puglia, con sentenza del 2018 e 2019 ha stabilito una deroga alla legge che consente all'allievo di ottenere la promozione alla classe successiva.
Una deroga che sancisce il principio di non eccessiva severità quando lo studente, benché non abbia partecipato attivamente alle lezioni in presenza, abbiamo comunque raggiunto un profitto meritevole in tutte le materie. Secondo la sentenza, inoltre, "una bocciatura motivata solo dal numero delle assenze potrebbe compromettere lo sviluppo personale ed educativo di colui che, dal punto di vista dell’apprendimento e degli esiti conseguiti rispetto agli insegnamenti impartiti, sarebbe stato, in altro modo, idoneo al passaggio alla classe successiva".
Resta, ovviamente invariata la normativa generale: nel caso di gravi insufficienze e di assenze perpetuate nel tempo, lo studente non sarà ammesso alla classe successiva e verrà bocciato.
La bocciatura ai tempi della Dad: cosa è successo negli ultimi due anni
Nell'anno scolastico 2019/2020 gli studenti sono stati catapultati in una realtà mai vissuta prima: la didattica a distanza. L'avvento della pandemia da Covid-19 ha costretto a una rivoluzione scolastica dove ragazzi e docenti si sono dovuto adattare a non seguire più le lezioni in presenza e a svolgere compiti e interrogazioni solo da remoto.Questa situazione portò l'allora ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, a inserire una nuova deroga alla legge del 2009 e a promuovere tutti gli studenti. Solo in due casi specifici e circoscritti gli allievi non vennero ammessi alla classe successiva: se non avevano frequentato le lezioni nella prima parte dell’anno, risultando, dunque, non valutabili; o nel caso in cui avessero ricevuto provvedimenti disciplinari gravi.
Nel 2021 le cose sono nuovamente cambiate: nel mese di maggio, il ministro Bianchi ha pubblicato una nota in cui si specificava che la promozione non sarebbe più stata "automatica", ma comunque considerando la particolare situazione proponendo nuove deroghe alla norma. In particolare, per procedere alla valutazione finale dell’alunno, sono state le scuole a giudicare i singoli casi e ad attuare specifiche deroghe rispetto al requisito di frequenza, prendendo in considerazione le specifiche situazioni dovute all'emergenza pandemica, quindi anche le difficoltà avuto con il ricorso alla Dad.
E quest'anno, come si procederà? Visto lo stato di emergenza che stiamo vivendo, sarà nuovamente il MI a specificare le regole per gli scrutini finali. Fino ad allora, comunque, vale la regola generale. Meglio quindi frequentare la scuola il più possibile!