
Un ragazzo di quindici anni, bocciato per tre anni consecutivi alla scuola media, ha ottenuto ragione dal Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia. La Sezione Quinta ha accolto il ricorso presentato dal padre dello studente, annullando la decisione del Consiglio di classe che aveva negato l'ammissione alla terza media.
Cosa è successo
Il contenzioso non riguardava tanto le valutazioni scolastiche, quanto la carenza di motivazione alla base della bocciatura.
Il TAR ha ritenuto insufficienti le motivazioni fornite dal Consiglio di classe, che si limitavano a descrivere il comportamento dello studente, come riporta Orizzontescuola.it, come "abbastanza adeguato", segnalando una gestione "non sempre responsabile" del materiale scolastico e una frequenza irregolare.Intelligenza emotiva
La sentenza si basa su una relazione psicologica che evidenzia, come riporta Orizzontescuola.it, che lo studente possieda una "notevole intelligenza emotiva", ma sia profondamente demotivato e stanco di un ambiente scolastico percepito come estraneo. Il TAR ha sottolineato l'importanza di considerare le difficoltà individuali degli studenti, richiamando l'articolo 6 del D.Lgs 13 aprile 2017 n. 62.
Necessità di un approccio personalizzato
Secondo il decreto, la non ammissione alla classe successiva può avvenire solo con adeguata motivazione e dopo aver valutato le possibilità di recupero delle lacune. La giurisprudenza consolidata evidenzia che una valutazione negativa non giustifica automaticamente la bocciatura, ma richiede un’analisi approfondita delle opzioni di recupero attraverso interventi mirati.
Decisione del Consiglio di classe ribaltata dal TAR
In questo caso, il TAR ha concluso che il Consiglio di classe non ha considerato adeguatamente la relazione psicologica e le alternative disponibili alla bocciatura. La decisione adottata è stata ritenuta affrettata e priva di una valutazione complessiva della situazione. Inoltre, il Ministero dell'Istruzione e del Merito è stato condannato al pagamento delle spese legali.