
-
Leggi anche:
- In Florida vietati alcuni libri di matematica: “Incorporano temi proibiti, indottrinano gli studenti”
- Prof campione sportivo rinuncia ai mondiali per portare i suoi studenti alla Maturità
- Insegnante assegna "Bella Ciao" come compito delle vacanze di Pasqua
16.045 gli studenti accolti, grande lavoro di docenti e presidi
I ragazzi e ragazze ucraine nelle nostre scuole al 20 aprile "sono 16.045. Si tratta di 7.615 alla primaria, 3.175 all'infanzia, 3.911 alla secondaria e 1.344 alla secondaria di secondo grado", ha detto il ministro. Poi aggiunge: "È stato fatto un lavoro straordinario di accoglienza nelle scuole". Bianchi, riguardo al numero dei profughi ucraini nelle scuole, ha spiegato che "a inizio marzo erano 1300 i bambini ucraini con una crescita lenta fino a fine marzo poi c'è stata una prima ondata con un raddoppio in una settimana, una seconda ondata, poi il dato si è andato stabilizzando"."Sulla base degli ingressi registrati, 96.989 ingressi segnalati dal Viminale, 35mila sono minori", ha detto Bianchi facendo riferimento a un tasso di crescita di "1000 unità giornaliere: in settembre dovremmo essere arrivati ai 28-30mila". Il ministro ha ricordato che si tratta di bambini e ragazzi che "parlano un'altra lingua e scrivono un altro alfabeto" ed "è chiaro lo sforzo straordinario che le scuole hanno fatto. Abbiamo molti riscontri positivi, dopo un primo momento di difficoltà, i ragazzi più grandi mantengono un collegamento via Dad con il loro Paese: la mattina seguono le lezioni nelle nostre scuole, il pomeriggio si collegano con l’offerta del ministero dell’Istruzione ucraino", ha aggiunto. Poi spiega: "La necessità è mantenere attività formative in ucraino perché per loro la possibilità deve essere quella di rientrare nelle loro case e scuole”.
Il Ministro: "Abbiamo bisogno di risorse per settembre"
Infine l'appello: "La scuola italiana ha bisogno di risorse". In vista dell'inizio del nuovo anno scolastico a settembre, ha spiegato Bianchi, "c'è un problema di personale" e "di formazione del nostro personale per affrontare una crisi di questo tipo", ha continuato riguardo all'accoglienza dei profughi nelle scuole italiane. "Durante l’estate dovremo fare una formazione dei nostri docenti in una serie di attività che non avevamo previsto, come la capacità di dialogo in una lingua terza, e stiamo ragionando anche con altri soggetti, come gli editori, su testi in ucraino o bilingue. Servirà personale e non un personale qualsiasi, ma in grado di trattare la condizione di bambini con particolari traumi in una lingua che non è solo quella nazionale. Si passa quindi anche su una capacità strutturale di fare investimenti", ha concluso.