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Da 23 anni lavora nella scuola e da 18 lo fa in veste di dirigente scolastica. Si tratta della preside di un liceo scientifico di Bari finita in queste ore al centro della polemica.

Le parole pronunciate in occasione dell'annuale open day che si svolge nella scuola che dirige, hanno causato infatti un vero e proprio terremoto nel mondo scuola.

Sì perché durante l'evento di orientamento che coinvolge studenti e famiglie, la preside non le ha mandate a dire, strigliando tutti i genitori presenti, ovvero i veri responsabili – a suo dire – della crisi educativa del nostro tempo.

Indice

  1. La preside di Bari contro i genitori: “Educate a coltivare solo il mito del successo e del denaro”
  2. Contro la politica e... l'orientamento

La preside di Bari contro i genitori: “Educate a coltivare solo il mito del successo e del denaro”

C'era una volta il patto scuola-famiglie che aveva come obbiettivo comune la crescita formativa ed educativa dei giovani.

Secondo la dirigente questo rapporto di collaborazione sta venendo meno, perlomeno nel suo istituto.

Così, in occasione dell'open day dello scorso 17 novembre, la preside ha preso parola 'sgridando' gli adulti: “Non c’entrano i social, c’entrate voi che sovrapponete i vostri desiderata alle vite dei vostri figli, educate a coltivare solo il mito del successo e del denaro, e quando sarete vecchi vi abbandoneranno in una casa di cura”, leggiamo oggi su 'Il Corriere della Sera'.

E ancora: “Non c’è bisogno che Crepet o Galimberti ci dicano che i genitori stiano troppo affidando alla scuola una loro incapacità educativa, lo si vede dai fatti di violenza di tutti i giorni. Il body shaming verso i compagni più fragili o l’offesa verso chi prende un brutto voto, chi lo fa è un teppista nonostante i genitori della 'Bari bene' gradiscano questo appellativo”.

Questo perché nella sua scuola, dice la preside, ne stanno accadendo di ogni: “Ho le foto di ragazzi che hanno immortalato le targhe delle auto dei professori o che filmano i docenti durante la lezione, un atteggiamento inaccettabile. Sono segnali di disfunzione. Che vogliono fare? Tagliare le ruote? E se questo mi sorprende, a colpirmi ancora di più sono le famiglie che hanno derubricato tutto a ragazzate. Non so come si possa accettare che questo accada”.

Contro la politica e... l'orientamento

Nel mirino della dirigente scolastica sono finite proprio le famiglie benestanti della città. Ma non solo, anche la politica, protagonista di ingerenze “assolutamente non necessarie” chiarisce.

“Mi ha scritto un assessore regionale per annunciarmi l’arrivo di un genitore, è una cosa che non ha alcun valore per me. Io ho una mail istituzionale, chi mi scrive viene ricevuto entro la fine della settimana. Non serve nessuna intermediazione, non mi interessa che sia un notaio o un operatore ecologico, sono genitori di alunni della mia scuola. Li ricevo tutti”.

Infine, sull'orientamento scolastico – quello che in origine avrebbe dovuto essere il tema di giornata – un chiarimento: “Io a chi si vuole iscrivere in questa scuola devo dire la verità, non vendo detersivi e non sono sul mercato”.