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Tar Puglia promuove studentessa

Ancora una volta la legge è intervenuta tra i banchi di scuola. Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Puglia ha, infatti, ribaltato la decisione di un consiglio di classe, che vede al centro una studentessa di una scuola secondaria di primo grado, bocciata per aver superato il numero massimo di assenze consentite.

La ragazza aveva totalizzato 90 giorni di mancata frequenza, un numero che di solito non lascia scampo. Ma c’è un dettaglio che ha cambiato tutto: il suo rendimento scolastico era eccellente. Voti alti in tutte le materie, un piano didattico personalizzato per i suoi problemi di salute e un comportamento impeccabile in classe. Questo ha convinto i giudici a darle ragione, accogliendo il ricorso della famiglia.

Indice

  1. Bocciata per troppe assenze, ma i voti erano ottimi
  2. La sentenza del Tar: "La bocciatura è un'eccezione"
  3. Nuovo scrutinio entro 15 giorni

Bocciata per troppe assenze, ma i voti erano ottimi

La studentessa, nonostante avesse saltato circa tre mesi di lezione durante l’anno scolastico 2024/2025, aveva dimostrato un livello di preparazione molto buono. Nel primo quadrimestre, i suoi voti oscillavano tra il 6 e il 9, con punte di eccellenza in educazione civica (media 8), scienze motorie (media 9) e religione (media 9). 

Un andamento positivo confermato anche nel secondo quadrimestre, con voti tra il 6 e l’8. I giudici hanno anche sottolineato che la scuola conosceva le sue problematiche di salute, tanto da averle attivato un piano didattico personalizzato

Il problema, secondo il tribunale amministrativo, è che la bocciatura si è basata solo sul numero di assenze, senza considerare il percorso formativo complessivo della studentessa, che comprendeva anche un comportamento adeguato in classe.

La sentenza del Tar: "La bocciatura è un'eccezione"

La decisione del TAR è stata netta: il consiglio di classe non avrebbe motivato in modo sufficiente la bocciatura. La sentenza n. 1292/2025, infatti, stabilisce che la non ammissione alla classe successiva deve costituire un’eccezione e non la regola, richiedendo una motivazione rafforzata

Il Tribunale ha anche richiamato nella sentenza il decreto legislativo 62/2017, che chiede, nei casi di bocciatura, il supporto di un esame predittivo e ragionato delle possibilità di recupero e di valutare anche il livello di apprendimento raggiunto e non solo l'aspetto della frequenza. 

Inoltre, i magistrati hanno evidenziato che far ripetere l’anno scolastico a un'alunna con voti sufficienti potrebbe "gravemente nuocere al suo percorso formativo", facendole ripetere argomenti che già sapeva e impedendole di imparare nuove cose. 

Nuovo scrutinio entro 15 giorni

Il Tribunale ha perciò ordinato all’istituto scolastico di rivedere la situazione della studentessa. Effettuando, entro quindici giorni dalla comunicazione della sentenza, un nuovo scrutinio finale

Nel frattempo, la ragazza è già stata riammessa e potrà frequentare la terza classe della scuola secondaria di primo grado. Questa decisione consente alla studentessa di non perdere ulteriore tempo prezioso e di proseguire il suo percorso scolastico.

Le spese del processo sono state compensate tra le parti, visto che la questione sollevata è particolarmente delicata e inedita.

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