Marcello G.
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alternanza scuola lavoro nei licei

Basta col teorema che vede i licei come un mondo a parte, dove si studia solo tanta teoria difficile da mettere in pratica, se non dopo il diploma. Anche questi indirizzi, infatti, sin dalle scuole superiori danno ai ragazzi l’opportunità di cimentarsi con mestieri e professioni. Inoltre, non è detto che si debba andare in un ministero o in un ufficio. Anche le aziende sono pronte ad accogliere i liceali. Lo dimostrano i dati sull’alternanza scuola lavoro nei licei, presentati dal sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi.

I numeri dell’alternanza: la metà degli studenti sono liceali

Nello scorso anno scolastico, quasi 1 milione di studenti – di terzo e quarto superiore - hanno svolto percorsi di alternanza. Ebbene, praticamente la metà di loro – il 48% - erano dei licei (il 31% degli istituti tecnici, il 21% di quelli professionali). Coinvolgendo più di 200mila strutture (di cui il 64% è stato rappresentato da imprese). Le scuole in alternanza, complessivamente, sono state 5.775 (l’86% delle sedi totali).

Licei in scia agli altri indirizzi

Limitandoci solo al mondo dei licei, al terzo anno il 92% degli studenti ha frequentato percorsi di alternanza; al quarto circa il 90%. E, nonostante non fosse ancora obbligatorio, anche il 4% degli iscritti al quinto anno ha comunque svolto un tirocinio. Numeri più o meno in linea con una recente ricerca del sito Skuola.net secondo cui, alla fine dell’anno scolastico 2016/2017, oltre il 95% degli studenti è andato in alternanza. I licei, dunque, ‘pagano’ qualche punto percentuale agli altri indirizzi (dove l’assorbimento è quasi totale). Ma è una flessione fisiologica, proprio per quanto detto all’inizio.

Da quest’anno entrano in gioco anche i ragazzi di quinta superiore

Ma, al di là delle parziali giustificazioni, è anche il segno che le cose possono essere ancora migliorate. Perché, quest’anno, l’obbligo scatterà pure per i ragazzi di quinto superiore e la quota di studenti interessati dall’alternanza supererà 1 milione e 300mila unità. In base ai dati diffusi dal Miur, però, ci sono tutti gli elementi per essere ottimisti. L’importante è che l’alternanza sia di qualità.

Toccafondi (Miur): “Alternanza strumento utile. Non si torna indietro”

“Sull’alternanza scuola lavoro ci sono molte luci ma anche alcune ombre – sottolinea il sottosegretario Toccafondi ed è su quest’ultime che bisogna accendere i riflettori, per limitarle al minimo. Non è semplice avere l’alternanza perfetta. Ma è senza dubbio uno strumento utile. I ragazzi trovano l’ispirazione per quel che vorranno fare nel futuro proprio durante gli anni della scuola. Per questo rimane una strada da continuare a perseguire. Indietro non si torna. Vogliamo fare cambiamenti profondi cercando però di partire sempre dalla realtà. Centrale resterà sempre la crescita dello studente”.

Grassucci (Skuola.net): “Con i tirocini si trova più facilmente lavoro”

Gli fa eco Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, che ricorda come ci siano delle statistiche autorevoli secondo cui “chi fa delle esperienze di tirocinio durante la formazione scolastica ha più possibilità di trovare lavoro”. Un valido motivo per continuare a scommettere sull’alternanza scuola lavoro. Sperando che tutti seguano l’esempio dei tredici istituti italiani che, attraverso le loro storie, dimostrano che anche al liceo si può fare un’alternanza che prepari al mondo del lavoro ma soprattutto a crescere.

Marcello Gelardini

Data pubblicazione 15 Novembre 2017, Ore 14:00
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