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Martin Mansour docente di ruolo a 21 anni

Il suo sogno era quello di passare dai banchi di scuola alla cattedra. Ed effettivamente è accaduto. La storia di Martin sembra una favola moderna, ma è frutto di una determinazione fuori dal comune.

A soli 21 anni, il giovanissimo prof di Casalecchio di Reno, provincia di Bologna, ha così realizzato il suo sogno: è diventato un insegnante di ruolo e salirà in cattedra in un Istituto Professionale di Modena.

Un traguardo incredibile, specialmente se si pensa che il suo percorso è iniziato ben 17 anni fa, quando era ancora un bambino. Un esempio di come la passione, se coltivata con impegno, possa portare a risultati straordinari, dimostrando che l'età non è un limite quando si ha un obiettivo chiaro.

Indice

  1. Diploma in 4 anni: una corsa contro il tempo
  2. Una passione che nasce da bambino
  3. La sua formazione
  4. La laurea, il concorso e il coronamento del sogno
  5. L’idea di insegnante per Martin

Diploma in 4 anni: una corsa contro il tempo

La sua fretta di salire in cattedra lo ha portato a compiere una scelta inusuale: ha deciso di affrontare la Maturità con un anno di anticipo. La possibilità di diplomarsi in soli quattro anni, anziché cinque, gli è stata data grazie ai suoi meriti scolastici: per poterlo fare è necessario avere almeno la media del 7 in tutte le materie degli anni precedenti e almeno 8 in ciascuna materia dell’anno in corso.

Come riporta la 'Gazzetta di Modena', Martin racconta: “Verso il terzo anno desideravo ancora di più che si concretizzasse il mio desiderio di insegnare. Ho iniziato a guardarmi intorno e ho scoperto la figura dell’insegnante tecnico-pratico di metodologie operative. Il diploma che dovevo ancora conseguire mi avrebbe permesso di accedere alla classe di concorso B23 per ricoprire quel ruolo. Mi sono documentato: nell’anno successivo, cioè nel 2022, ci sarebbe stato l’aggiornamento delle graduatorie. Già dal Ministero si vociferava che a breve non sarebbe più bastato il diploma, ma la laurea”.

Così, Martin ha studiato il programma di quinta durante il quarto anno, ha superato gli esami e si è diplomato nel 2022, dodici mesi prima del previsto. Purtroppo, per ironia della sorte, le GPS (graduatorie provinciali per le supplenze) sono state pubblicate a maggio, e Martin non è riuscito a inserirsi per un solo mese.

Ma la sua tenacia ha avuto la meglio: ha inviato la sua messa a disposizione ed è stato convocato da una scuola di Modena, iniziando la sua carriera come supplente a soli 18 anni.

Una passione che nasce da bambino

L'attrazione di Martin per il mondo dell'insegnamento è un qualcosa che è scattato sin dai primi anni di vita: "Dall’età di quattro anni mi rivolgevo alla mia maestra della scuola dell’infanzia chiamandola collega, perché già mi proiettavo nella professione".

E nonostante da piccolo non amasse la scuola dell'infanzia e la primaria, perché gli mancavano i genitori, Martin ha sempre guardato con stima e ammirazione i suoi professori, vedendo in loro un punto di riferimento.

La sua formazione

Martin è stato sempre uno studente modello, con ottimi voti in tutte le materie, tranne in storia. “Alle medie non ho amato e non amo tuttora la storia. E questo a causa di talune difficoltà dovute alla professoressa che all’epoca insegnava quella disciplina: non mi piaceva per l’atteggiamento, aveva uno stile rigido e autoritario e ha fatto sì che una disciplina che già non amavo non mi piacesse. Alle superiori invece me l’hanno fatta amare”.

Per arrivare all'ambito traguardo ha frequentato un Istituto professionale per la sanità e l’assistenza sociale, un percorso che lui ritiene abbia dato una buona preparazione e degli strumenti pratici per la sua professione.

E, a tal proposito, vuole sfatare un luogo comune. "Un buon messaggio da mandare sarebbe l’invito a eliminare lo stereotipo secondo il quale al professionale non si fa nulla, spesso si sente dire questo. Io dico che non è così, ritengo semmai che gli istituti professionali diano una buona preparazione e formino dei professionisti e che diano agli alunni che le sappiano cogliere le competenze per essere professionali nell’ambito specifico di ogni indirizzo".

La laurea, il concorso e il coronamento del sogno

Dopo il diploma, Martin ha tentato il test per Scienze della formazione primaria. Non è passato al primo tentativo, ma non si è arreso. Si è preparato ancora e ci è riuscito nel 2023, iscrivendosi all'università. Continuando, nel frattempo, a lavorare come supplente.

La sua grande occasione è arrivata nella primavera del 2025, quando si è iscritto al concorso PNRR: "È stato il primo concorso della mia vita. I posti banditi in Emilia Romagna erano solo due, e quindi avevo deciso di farlo come esperienza ma non avevo grandi aspettative perché, ripeto, erano solo due posti in tutta l’Emilia."

Invece, Martin ha ottenuto il terzo posto in graduatoria. E, grazie alla normativa che permette di assumere un certo numero di idonei, è stato assunto: è ufficialmente un insegnante di ruolo dal 1° settembre 2025. Con la consapevolezza che il percorso continuerà con un corso di abilitazione, come richiesto dalla normativa.

L’idea di insegnante per Martin

L'età di Martin potrebbe farlo sembrare quasi un coetaneo dei suoi studenti, e lui ne è consapevole. Però non ha dubbi su quale sarà il suo approccio: "Sicuramente cercherò di essere per i ragazzi un punto di riferimento perché a quell'età ce n’è bisogno, mantenendo comunque l’autorevolezza e il rispetto dei ruoli, sempre necessario, cercando di creare un clima di fiducia e di collaborazione nei miei confronti e con gli altri alunni".

La sua materia, Metodologie operative, è fondamentale per gli studenti dell'indirizzo. Per questo Martin vorrebbe instaurare un clima di fiducia, sia con gli alunni che con i colleghi, dai quali non vede l'ora di imparare. Un esempio, il suo, che insieme a quello di molti altri giovani che si stanno avvicinando al mondo della scuola dimostra come l'insegnamento sia ancora una professione attraente e piena di opportunità.

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