
E la colpa non è sua, come fa sapere ‘La Repubblica’, che riporta la notizia.
Matteo è stufo di perdere la prima ora di lezione a causa dei continui ritardi del treno.
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Matteo: “Dall’inizio dell’anno, mi sono perso la prima ora di lezione almeno sei volte”
Ogni giorno il 17enne si sveglia molto presto per trovarsi in stazione alle 6:45, orario della partenza del treno che lo porta a scuola. Ma almeno una volta alla settimana, se non due, il treno arriva in ritardo. E non parliamo di un piccolo ritardo di qualche minuto, ma di una media di ben un’ora e un quarto. Il punto più problematico è il cambio a Valenza, che ogni volta rappresenta un’incognita nella tabella di marcia. Talvolta, nei casi peggiori, il treno viene direttamente cancellato e non parte nemmeno.“Dall’inizio dell’anno”, racconta Matteo, come riportato da ‘La Repubblica’, “mi sono perso la prima ora di lezione almeno sei volte, ma sarebbero state di più perché mio padre qualche volta riesce ad accompagnarmi in auto quando lo avverto delle cancellazioni”.
La petizione del 17enne
Una situazione insostenibile, che oltretutto sembra in peggioramento nell’ultimo periodo. Per questo Matteo ha deciso di intervenire lanciando una petizione su Change.org, sottoscritta da un centinaio di persone. Per protesta, lui e gli altri passeggeri della tratta non mostreranno più il biglietto o l’abbonamento. Come spiega Matteo, Casale Monferrato non è l’unica cittadina penalizzata. I disagi sono molto più estesi, “con molte tratte rimosse e altre che funzionano a singhiozzo”.Per far sentire ancora di più la sua voce, il giovane si è pure occupato di affiggere e distribuire volantini alla stazione di Casale, dove i pendolari hanno manifestato la loro solidarietà visto il problema comune. “Sono proprio esasperato”, conclude Matteo. “Non si fa altro che parlare di mobilità green e poi il trasporto pubblico è in queste condizioni. Andremo avanti così fino a quando non arriveranno le auto elettriche a salvarci?”.