A 17 anni ammessa agli 8 college più prestigiosi in USA

Oltreoceano la cosiddetta “Ivy League” è il sogno di ogni studente americano. Parliamo della “lega” delle otto università più prestigiose del Paese, ovvero Brown, Columbia, Cornell, Dartmouth, Harvard, Penn, Princeton e Yale.

Qualsiasi studente neo-diplomato ambisce ad entrare in almeno uno di questi otto college esclusivi: pochi meritevoli riescono però ad ottenere l'ammissione. Ma Ashley Adirika, studentessa residente in Florida, è riuscita nell'ardua impresa di essere ammessa in tutte e otto le università.

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Ammessa nei college più prestigiosi: Ashley sceglie Harvard

Come leggiamo sul portale LaNazione.it, Ashley si è diplomata questo mese alla Miami Beach Senior High School e già lo scorso autunno aveva presentato domanda per ciascun ateneo. E' stato durante l'”Ivy Day”, il giorno in cui le università dell'Ivy League annunciano le ammissioni al primo anno, che Ashley ha ricevuto la comunicazione: ammessa in tutte e otto le scuole della lega. ”Ho deciso di mirare più in alto possibile, mandando candidature a tutti, e di vedere se avrebbero fatto centro. Non avevo idea che sarei stata accettata da tutte le università” ha commentato la 17enne.

Ashley entra così in quel gruppo di “pochi eletti” che riescono ad accedere all'istruzione più esclusiva del Nuovo Continente. Un risultato di cui andare fieri: dal 2018, ogni scuola della Ivy League ha ammesso meno del 12% dei suoi candidati. Basti pensare che quest’anno Yale ne ha accettati solo il 4,5%, la Columbia il 3,7% e Harvard solo il 3,2%: il numero più basso nella storia dell’università. La giovane Ashley ha scelto l'università di Harvard dove intende studiare scienze politiche e di governo. La ragazza, forse l'unica ad avere l'imbarazzo della scelta, racconta come la sua fosse una scelta combattuta: ”Prima di fare domanda di ammissione all’università, in realtà la mia prima scelta era Yale. Ma quando ho fatto ulteriori ricerche per quello che voglio fare nello specifico, cioè esplorare la sfera della politica, del sociale e cose di questo tipo, Harvard aveva un programma migliore”.