Stefaniaac94
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Concetti Chiave

  • Nel terzo esperimento di Mendel, due piantine con caratteristiche opposte furono utilizzate per osservare come i caratteri si trasmettono alla prole.
  • La terza legge di Mendel è anche nota come legge dell'indipendenza dei caratteri, sottolineando che i caratteri ereditari si trasmettono indipendentemente.
  • I risultati del terzo esperimento di Mendel dimostrano che i caratteri ereditari rispettano le prime due leggi mendeliane, anche quando vengono considerati più caratteri.
  • Mendel ha continuato a utilizzare le generazioni delle stesse piantine per garantire uniformità nello studio delle caratteristiche ereditarie.
  • Esistono eccezioni alla legge, come la dominanza incompleta e la presenza di pezzi multipli di DNA.

Indice

  1. L'inizio dell'esperimento di Mendel
  2. La prima e seconda regola di Mendel
  3. La legge dell'indipendenza dei caratteri
  4. Esemplari e osservazioni di Mendel
  5. Eccezioni alla legge di Mendel

L'inizio dell'esperimento di Mendel

Lo studioso partì dal considerare due piantine che erano differenti per due punti nel loro aspetto: cioè avevano due caratteri opposti l’un l’altra. Nota bene: ogni piantine nel suo DNA aveva entrambi i pezzi dominanti per ogni caratteristica, cioè non erano intermedi. Considerate queste piantine, le fece riprodurre per avere i loro figli. Questo era un caso non ancora sperimentato da Mendel, infatti precedentemente aveva lavorato osservando solo un aspetto, e non attenzionandone due come in questo caso.

La prima e seconda regola di Mendel

Ottenne quindi i figli 1, i quali avevano seguito la prima regola di Mendel perché avevano l’aspetto uguale a uno dei due genitori, quello che portava i geni più forti. Per verificare la sua seconda regola, Mendel creò la generazione successiva (i figli 2) e vide che seguivano alla perfezione quanto dedotto finora, vale a dire che spuntarono dei figli uguali a un nonno e dei figli uguali all’altro nonno, esternamente. Internamente Mendel capì che alcuni di quelli somiglianti sia al nonno che ai genitori, in realtà erano uguali a livello di DNA ai genitori in quanto sicuramente possedevano pezzi di DNA misti per ogni caratteristica. Successivamente negli anni, con lo sviluppo di tecniche scientifiche moderne, venne analizzato il DNA per confermare i risultati di Mendel che erano solo “esterni”.

La legge dell'indipendenza dei caratteri

Si chiama anche legge dell’indipendenza dei caratteri, perché sia che siano passati uno o due o tre e così via aspetti alla generazione successiva, ognuno di loro rispetta la prima e la seconda regola mendeliana. “Indipendenza” perché non si mescolano a vicenda, “dei caratteri” perché sono gli aspetti.

L’interpretazione è racchiusa nel secondo nome che viene dato a questa terza legge. I risultati valgono sia in interpretazione sia in termini matematici per un qualsiasi numero di caratteristiche esterne considerate.

Esemplari e osservazioni di Mendel

Quali esemplari usa Mendel per il terzo esperimento? Continua a usare le generazioni delle stesse piantine usate per i primi esprimenti, così da avere uno studio più omogeneo. Per queste piantine infatti vi sono molti aspetti esterni da poter osservare, dal colore alla forma delle foglie, dal colore alla forma del fiore, dal colore alla forma del seme, dalla forma al colore del corpo, dalla forma al colore della struttura con dentro i semi.

Eccezioni alla legge di Mendel

Ci sono eccezioni? Sì, e sono il caso della dominanza non completa e dei pezzi multipli di DNA.

Domande da interrogazione

  1. Cosa successe nel terzo esperimento vero e proprio di Mendel?
  2. Mendel considerò due piantine con due caratteri opposti e le fece riprodurre, ottenendo una generazione che seguiva la prima regola di Mendel. La generazione successiva confermò la seconda regola, mostrando somiglianze con i nonni e rivelando la presenza di DNA misto.

  3. Qual è l’altro nome della terza legge di Mendel?
  4. La terza legge è anche chiamata "legge dell’indipendenza dei caratteri", poiché i caratteri trasmessi alla generazione successiva rispettano le prime due regole mendeliane senza mescolarsi tra loro.

  5. Qual è l’interpretazione dei risultati del terzo esperimento di Mendel?
  6. L'interpretazione dei risultati è che i caratteri si trasmettono in modo indipendente, confermando la validità della legge dell’indipendenza dei caratteri sia in termini interpretativi che matematici.

  7. Quali esemplari usa Mendel per il terzo esperimento?
  8. Mendel continua a usare le generazioni delle stesse piantine dei primi esperimenti, per garantire uno studio omogeneo, osservando vari aspetti esterni come colore e forma di foglie, fiori, semi e struttura.

Domande e risposte

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