Concetti Chiave
- L'origine della musica risale ai tempi primitivi, utilizzata per esprimere sentimenti e imitare suoni naturali, come il canto degli uccelli.
- Il ritmo musicale è innato nell'uomo e inizialmente associato a cerimonie religiose e mistiche, spesso accompagnato dalla danza.
- Antiche civiltà come Cinesi, Indiani, Egiziani ed Ebrei legavano strettamente la musica alla religione e avevano teorie musicali avanzate.
- La musica era considerata un dono divino, con miti che ne esaltavano il potere sovrumano; i Greci la integravano nell'educazione insieme alla poesia e danza.
- In Grecia, la musica era parte integrante dell'educazione, con poeti come Omero che erano anche musicisti, accompagnando i loro versi con strumenti come la lira.
Le origini della musica e il suo sviluppo nelle antiche civiltà
Le origini della musica si perdono nel tempo. L’uomo primitivo, accanto al linguaggio articolato (parola), usò il linguaggio modulato (canto) con lo scopo di esprimere i propri sentimenti ed anche per imitare suoni che egli sentiva nella natura che lo circondava, particolarmente il canto degli uccelli. Alle melodie da lui create l’uomo aggiunse un ritmo ben definito; ritmo che non è un prodotto della civiltà o dell’intelligenza ma è innato e vivo nell’uomo come tale. Questi canti ebbero come scopo la preghiera ad una divinità, qualunque essa fosse; mentre quindi la parola serviva per il linguaggio comune, il canto serviva per le cerimonie sacre o esaltazioni mistiche il più delle volte unito alla danza. Anche presso i primi popoli storici, come i Cinesi, gli Indiani, gli Egiziani, gli Ebrei, lo scopo della musica fu essenzialmente religioso e la figura del musicista era strettamente legata a quella del sacerdote. Questi popoli conobbero teorie e sistemi musicali di notevole ampiezza e vastità: il saggio cinese Ling – Liù nel 1500 avanti Cristo introdusse una scala musicale di 12 suoni simile alla nostra scala cromatica. Di altri popoli restano quasi uniche vestigia musicali le sculture e i bassorilievi dei templi che raffigurano cori e strumenti con vari tipi di arpe, flauti, trombe ed altri strumenti primitivi. La Bibbia ci parla della musica degli Ebrai che si praticava nel tempio ed era tenuta in grandissima considerazione per la sua forza mistica e religiosa. Presso tutti i popoli la musica era ritenuta dono del Dio o degli Dei e numerose sono le leggende mitologiche che parlano del potere sovrumano della musica. Presso i Greci lo studio della musica era considerato fondamentale per l’educazione dei giovani, ed era strettamente legato allo studio della poesia ed anche della danza; lo strumento nazionale era la lira detta lira di Apollo cioè del dio protettore di tutte le Arti. Omero, il creatore dell’Illiade e dell’Odissea era un aedo, un musico-poeta che accompagnandosi con la lira cantava le rime da lui composte. I più grandi poeti greci: Alceo, Saffo, Anacreonte, Pindaro e Simonide furono anche musicisti in quanto le loro poesie venivano cantate non recitate come si potrebbe oggi pensare.
Domande da interrogazione
- Quali erano gli scopi principali della musica nelle antiche civiltà?
- Quali strumenti musicali erano comuni nelle antiche civiltà?
- Come veniva considerata la musica nella cultura greca?
Nelle antiche civiltà, la musica aveva principalmente scopi religiosi e mistici, spesso legata a cerimonie sacre e alla danza, come indicato nel testo.
Le antiche civiltà utilizzavano strumenti come arpe, flauti, trombe e altri strumenti primitivi, come evidenziato dalle sculture e bassorilievi dei templi.
Nella cultura greca, la musica era fondamentale per l'educazione dei giovani e strettamente legata alla poesia e alla danza, con la lira di Apollo come strumento nazionale, secondo il testo.