Concetti Chiave
- Il mitilo, noto anche come cozza, è un mollusco bivalve comune nei mari caldi, con una conchiglia nera bluastro di forma triangolare.
- Si fissa saldamente a varie superfici grazie a filamenti bruni chiamati bisso o barba, che emergono dalla conchiglia.
- Si nutre di alghe microscopiche e frammenti organici, respirando ossigeno disciolto in acqua attraverso branchie che filtrano grandi volumi d'acqua.
- Il mitilo ha un'importanza economica significativa, con carne apprezzata soprattutto in primavera ed estate, e viene allevato in vivai per protezione dai predatori.
- È fondamentale cucinare i mitili prima del consumo per evitare il rischio di malattie infettive come colera, tifo, epatite virale e dissenteria.
Dalla parte ventrale della conchiglia escono dei filamenti bruni (chiamati bisso o barba) per mezzo dei quali l’animale si fissa saldamente agli scogli, alle palafitte, allo scafo delle navi e alle banchine dei porti. Il corpo del mitilo, racchiuso nelle valve, è molle, privo di testa vera e propria e privo di occhi. Nella parte anteriore si apre una minuscola bocca dietro la quale vi è una specie di lingua rossastra, denominata piede, che serve all’animale per compiere piccoli movimenti.
Il mitilo si nutre di alghe microscopiche e di altri frammenti di organismi viventi. Respira ossigeno disciolto in acqua mediante due branchie, situate nella cavità del mantello (può far passare per le sue branchie 50-60 litri d’acqua al giorno). Si riproduce per mezzo di uova dalle quali nascono piccole larve già provviste di una rudimentale conchiglia.
La carne del mitilo è apprezzata dai buongustai, specialmente in primavera e in estate quando l’animale è più grasso. Questo mollusco pertanto riveste una notevole importanza economica.
Oggi, soprattutto per difenderli dai nemici abituali (stelle marine, granchi, ecc.), i mitili vengono allevati in vivai artificiali. I principali centri Italiani di miticoltura si trovano nei compartimenti marittimi di La Spezia, Gaeta, Napoli, Siracusa, Messina, Taranto, Brindisi, Ancona, Venezia.
È opportuno ricordare che le carni del mitilo e degli altri frutti di mare non devono essere consumate crude perché potrebbero contenere germi di pericolose malattie infettive: colera, tifo, epatite virale e dissenteria.
I molluschi che, come il mitilo, hanno il corpo racchiuso da due valve formano il gruppo dei bivalvi o lamellibranchi. Altri bivalvi sono: le foladi, i datteri di mare, l’ostrica comune e l’ostrica perlifera o meleagrina.
Domande da interrogazione
- Qual è la funzione dei filamenti bruni del mitilo?
- Perché è importante non consumare i mitili crudi?
- Dove si trovano i principali centri di miticoltura in Italia?
I filamenti bruni, chiamati bisso o barba, permettono al mitilo di fissarsi saldamente agli scogli, alle palafitte, allo scafo delle navi e alle banchine dei porti.
È importante non consumare i mitili crudi perché potrebbero contenere germi di pericolose malattie infettive come colera, tifo, epatite virale e dissenteria.
I principali centri di miticoltura in Italia si trovano nei compartimenti marittimi di La Spezia, Gaeta, Napoli, Siracusa, Messina, Taranto, Brindisi, Ancona, Venezia.