Concetti Chiave
- Il sistema immunitario conserva la memoria degli antigeni incontrati, rispondendo più efficacemente a successive esposizioni.
- Le malattie come tubercolosi e scarlattina non si contraggono due volte grazie alla memoria immunitaria.
- I linfociti della memoria memorizzano le caratteristiche degli antigeni per una risposta immunitaria rapida in futuro.
- La vaccinazione sfrutta la memoria immunitaria introducendo vaccini per prevenire malattie senza causarle in forma grave.
- I vaccini contengono microbi attenuati che stimolano la produzione di anticorpi senza provocare la malattia.
LA MEMORIA IMMUNITARIA
Uno degli aspetti più stupefacenti del sistema immunitario è,che una volta che è venuto in contatto con un certo antigene,l’organismo ne conserva la memoria e quindi risponde a una successiva introduzione, in modo ancora più efficace.
È quello che accade in molte malattie come la tubercolosi o in alcune malattie infantili come scarlattina o pertosse,che non si possono contrarre due volte. Quando un soggetto incontra per la prima volta un microrganismo,deve trascorrere un certo periodo prima che il corpo produca gli anticorpi e scateni la risposta immunitaria.
Ma l’organismo può memorizzare le caratteristiche dell’antigene incontrato in alcuni linfociti, detti linfociti della memoria.
Perciò a ogni successivo incontro,il sistema dei linfociti non deve più perdere tempo a preparare gli anticorpi ed è in grado di produrli immediatamente in grande quantità.
La capacità dei linfociti della memoria di memorizzare le caratteristiche di un antigene viene sfruttata nella pratica della vaccinazione, uno dei metodi più efficaci per prevenire le malattie.
Questa pratica consiste essenzialmente nel produrre intenzionalmente in una persona sana una forma molto lieve di malattia, per impedire che successivamente essa venga contratta in forma grave. Con la vaccinazione,infatti,si introducono artificialmente dei preparati, i vaccini, formati da microbi uccisi o attenuati, che hanno perso in gran pare la loro capacità di produrre la malattia,ma non la proprietà antigenica,cioè la capacità di introdurre la formazione degli anticorpi. Il ricordo dell’antigene introdotto con la vaccinazione viene conservato nei linfociti della memoria,così che a un secondo ingresso del microrganismo,questa volta attivo,l’organismo reagisce prontamente,scatenando una forte reazione immunitaria,che impedisce alla malattia di svilupparsi.