Concetti Chiave
- Il camoscio è un esperto arrampicatore, tipico degli ambienti alpini, e si trova prevalentemente in aree protette come i Parchi Nazionali del Gran Paradiso e dello Stelvio.
- In Abruzzo esiste una razza distinta, il camoscio d'Abruzzo, salvata dall'estinzione e ora presente con circa 200 individui nel Parco Nazionale d'Abruzzo.
- La presenza del lupo nei territori del camoscio d'Abruzzo limita l'espansione della popolazione, predando spesso esemplari vecchi e malati.
- Il camoscio alpino si adatta stagionalmente: in estate preferisce pendici fresche, mentre in inverno scende nei boschi per nutrirsi di licheni e cortecce.
- La figura agile e snella del camoscio è ammirata da chi esplora le alte valli piemontesi, considerato uno dei più bei mammiferi del mondo.
Indice
Il camoscio e il suo habitat
Il camoscio è il tipico abitatore dei pascoli alpini, formidabile arrampicatore e acrobata, amante dei prati come delle rocce. Perseguitato da una caccia spietata, è ridotto ad alcune zone delle Alpi, irregolarmente diffuso dal Colle di Tenda alla Carnia, ma con netta prevalenza per le aree protette, quali i Parchi Nazionali del Gran Paradiso e dello Stelvio e ancora, fortunatamente, non del tutto raro nelle Alpi dell'interno del Piemonte.
La situazione del camoscio d'Abruzzo
Nell'Appennino esiste una razza distinta, il camoscio d'Abruzzo, salvato dall'estinzione mezzo secolo fa, nel Parco Nazionale d'Abruzzo , quando ne erano sopravvissuti a malapena una trentina di individui. Oggi il camoscio d'Abruzzo è discretamente aumentato e si calcola ve ne siano on meno di 200 individui nel territorio del Parco. Purtroppo un'ulteriore espansione urta contro gli irrazionali confini del Parco stesso ed è limitata dalla presenza di predatori come il lupo, che in mancanza di altri grossi erbivori, attaccano spesso soprattutto gli esemplari vecchi e malati, non disdegnado talvolta di predare anche i piccoli.
Abitudini stagionali del camoscio
Il camoscio alpino, in Piemonte come altrove, frequenta le alte quote, gli speroni rocciosi, la selva di guglie, pinnacoli, creste e dirupi difficilmente praticabili ed è agilissimo. Durante l'estate si trattiene lungo le pendici a esposizione più nordica, ove si ciba di erbe fresche, in particolare trifoglio, altrove già disseccate per l'effetto del calore. Nelle altre stagioni preferisce, invece, le parti più soleggiate, e d'inverno anche le mandrie più ridicole scendono normalmente ne boschi, ove si nutrono di licheni, muschi, aghi di conifere, germogli e cortecce. La sua sagoma snella e agilissima, che lo ha fatto persino definire il più bel mammifero del mondno, si staglia tuttora dinnanzi agli occhi di chi risalga, attento e paziente osservatore, i più alti bacini delle valli piemontesi.
Domande da interrogazione
- Qual è l'habitat tipico del camoscio e dove è maggiormente diffuso?
- Qual è la situazione attuale del camoscio d'Abruzzo?
- Come cambiano le abitudini stagionali del camoscio?
Il camoscio abita principalmente i pascoli alpini ed è un formidabile arrampicatore. È diffuso irregolarmente dalle Alpi, con prevalenza nelle aree protette come i Parchi Nazionali del Gran Paradiso e dello Stelvio.
Il camoscio d'Abruzzo, una razza distinta, è stato salvato dall'estinzione nel Parco Nazionale d'Abruzzo. Attualmente, ci sono circa 200 individui, ma la loro espansione è limitata dai confini del Parco e dalla presenza di predatori come il lupo.
In estate, il camoscio frequenta le pendici nordiche per cibarsi di erbe fresche. Nelle altre stagioni, preferisce le aree soleggiate e in inverno scende nei boschi per nutrirsi di licheni, muschi e cortecce.