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Concetti Chiave

  • Il principale problema nel rapporto psicoterapico è trovare l'equilibrio tra distacco e coinvolgimento eccessivo.
  • Il terapeuta deve valutare se la relazione terapeutica è bloccata e, se necessario, utilizzarla per apportare cambiamenti nel paziente.
  • La formazione del terapeuta richiede non solo conoscenze tecniche, ma anche equilibrio psicologico e capacità di empatia.
  • Non tutti sono adatti alla psicoterapia; è fondamentale avere desiderio di contatto umano, non solo qualifiche.
  • Il sonno e il brainstorming possono aiutare il processamento inconscio di problemi, portando a soluzioni brillanti.

Struttura del rapporto psicoterapico

Il problema principale del rapporto psicoterapico è quello della distanza. Il terapeuta deve trovare, per ogni singolo paziente, l’equilibrio fra due pericoli opposti: ovvero il distacco e l’eccessivo coinvolgimento. Questo atteggiamento ovviamente è di scarsissimo aiuto al paziente. Esso si lega in genere a un certo
pessimismo del terapeuta sulla possibilità del paziente di uscire dalle proprie difficoltà.
L’eccessivo coinvolgimento è anch’esso errato, poiché porta ad una vicinanza emotiva tra le due figure tale che la relazione perda la funzione di aiuto per divenire una relazione “amicale” in cui l’intimità fa perdere al terapeuta l’obiettività e la capacità di funzionare da specchio per il paziente.
Lo psicoterapeuta deve tenerne conto e valutare, nel caso vi siano problemi di stallo nel percorso terapeutico (nel caso di deterioramento del rapporto), se non sia proprio il terapeuta stesso a star sbagliando qualcosa in termini di relazione.
La supervisione aiuta quindi lo psicoterapeuta a uscire da tali “stalli”.
Viene riportata per completezza la slide sulla quale la professoressa non si è soffermata. La formazione del terapeuta non riguarda solo la sua acquisizione di strumenti culturali, tecnici e pratici di psicologia e psichiatria e di principi e tecniche psicoterapiche, ma anche e soprattutto l’acquisizione di un equilibrio psicologico, di una forma di sicura spontaneità e di intelligente umanità con il paziente. La prima acquisizione viene fatta nella scuola, la seconda con la supervisione sia durante la scuola e sia durante il lavoro.

Non tutti sono adatti ad avere rapporti psicoterapici con i pazienti. Inoltre, i migliori non sono sempre i più colti e i più ufficialmente qualificati, nemmeno le persone dotate di maggiori titoli e credito sociale. È invece necessario avere desiderio di incontrare l’altro e di essere capaci di contatto umano. Le tecniche si possono imparare nelle scuole, ma non l’empatia. Esiste poi l’inconscio brillante: la coscienza riduce la nostra capacità di prendere decisione perché ha una funzione inibitoria sulla corteccia prefrontale.
Il sonno porta alla disattivazione della corteccia frontale e questo porta a prendere decisioni e avere pensieri diversi. Ecco perché il consiglio “dormici sopra” è un buon consiglio: il processamento inconscio di problemi può condurre a buone soluzioni. Un pensiero può essere il brainstorming, se ogni persona in un gruppo esprime le proprie idee velocemente e senza pensare si possono trovare delle idee brillanti.
Il disturbo di personalità viene quindi curato dalla relazione terapeutica stessa. Se si riesce a costruire tale clima positivo si potrà intervenire apportando dei cambiamenti, fornendo le cosiddette “frustrazioni terapeutiche” per correggere certi tipi di comportamenti. Per strutturare un intervento, bisogna fare ciò che in psicoterapia si chiama la “concettualizzazione del caso” per giungere a definire quale sia il problema del paziente.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il problema principale del rapporto psicoterapico?
  2. Il problema principale del rapporto psicoterapico è quello della distanza.

  3. Cosa può succedere se il terapeuta si coinvolge troppo emotivamente con il paziente?
  4. Se il terapeuta si coinvolge troppo emotivamente con il paziente, la relazione può perdere la funzione di aiuto e diventare una relazione "amicale".

  5. Cosa può aiutare lo psicoterapeuta a superare gli eventuali problemi nel rapporto terapeutico?
  6. La supervisione può aiutare lo psicoterapeuta a superare gli eventuali problemi nel rapporto terapeutico.

  7. Cosa viene curato attraverso la relazione terapeutica nel caso di disturbo di personalità?
  8. Nel caso di disturbo di personalità, la relazione terapeutica stessa viene curata e possono essere apportati cambiamenti attraverso l'utilizzo di "frustrazioni terapeutiche".

Domande e risposte