Il concetto di Stereotipo in psicologia: definizione e implicazione

Lo Stereotipo in psicologia: cos’è? Come può essere definito?

Letteralmente uno Stereotipo è una raffigurazione rigida e semplificata di un aspetto della realtà, in particolare di un determinato individuo o gruppo.

Secondo la psicologia sociale, uno stereotipo rappresenta una o più credenze, basandosi sulle quali un individuo attribuisce automaticamente determinate caratteristiche ad un altro individuo, o ad un gruppo specifico. Lo stereotipo, dunque, è una sorta di schema mentale, spesso utilizzato inconsciamente durante il ragionamento. Cosa da tenere ben chiara è che lo stereotipo, di qualsiasi tipo esso sia, non si fonda sulla conoscenza o su dei dati scientificamente provati, ma il più delle volte fa capo ad una valutazione autonoma operata dal soggetto, una generalizzazione approssimativa che spesso può rivelarsi non veritiera. Altro concetto, legato a doppio filo con quello di stereotipo, è il pregiudizio, che presenta dei caratteri simili con il primo, ma assume una connotazione spiccatamente negativa. Infatti, il pregiudizio rappresenta un’opinione pre-concepita, basata su voci, credenze e opinioni comuni non comprovate. Il pregiudizio può essere definito anche come un atteggiamento, in quanto gli individui tendono a formare i pregiudizi in base al gruppo sociale di appartenenza, e ciò modifica il comportamento individuale nel momento in cui ci si ritrova ad interfacciarsi con qualcuno verso cui si nutrono dei pregiudizi.

Lo studio degli stereotipi sociali in Psicologia: la teoria di Gordon Allport

fu il primo studioso ad approcciarsi all’argomento dello stereotipo e del pregiudizio che ne deriva. Durante gli anni ’50 pubblicò l’opera “La natura del Pregiudizio”, saggio in cui Allport affronta ed esamina le caratteristiche connesse all’origine del fenomeno. In merito ai pregiudizi e agli stereotipi sociali Allport afferma che questi nascono a partire dalla generalizzazione, cioè la tendenza della mente umana a ricavare valutazioni generali da un numero limitato di esperienze. Lo stereotipo opera a livello della percezione. Questo è possibile grazie ad un meccanismo detto di accentuazione, che rappresenta la tendenza ad accentuare le differenze tra elementi appartenenti a categorie generali diverse e a sminuire quelle differenze tra elementi della stessa categoria.
Grazie ai suoi studi condotti sui gruppi sociali Allport nel 1954 elabora una scala, che utilizza per misurare la forza sociale del pregiudizio e dello stereotipo all’interno della società. La “scala del pregiudizio di Allport” si compone di cinque punti, il cui scopo è valutare la forza del pregiudizio nei rapporti in-group/out-group:

• 1. Anti Locuzione: primo punto della scala, l’antilocuzione si verifica nel momento in cui, all’interno di un gruppo, un individuo si esprime in maniera negativa riferendosi ad un soggetto o ad un gruppo esterno (out-group). Questa è una fase preliminare perché prepara gli individui al conflitto in/out group, incitandoli all’odio.
• 2. Evitare: in questa seconda fase della scala, i membri dell’in-group evitano in maniera evidente tutti coloro che non fanno parte del proprio in-group, e questo ha come scopo l’isolamento, sia a livello psicologico, che emotivo e sociale.
• 3. Discriminare: nella terza fase della scala, i membri dell’in-group discriminano tutti coloro che appartengono all’out-group, cercando di limitare loro l’accesso a servizi, opportunità e beni. In questo modo, mediante la discriminazione, isolano ulteriormente i membri dell’out-group, impedendo loro, di fatto, la possibilità di condurre una vita serena e tranquilla.
• 4. Attaccare fisicamente: nella quarta fase della scala, i membri dell’in-group, dopo aver discriminato largamente i membri dell’out-group, impedendogli di avere accesso a beni, opportunità e servizi, passano all’azione sul piano fisico, attaccando, vandalizzando e distruggendo tutto ciò che ha un legame, anche simbolico con i membri dell’outgrup
• 5. Sterminare: in quest’ultima fase, l’in-group cerca in tutti i modi di rimuovere definitivamente l’out-group, l’esempio più lampante di questa azione, nella storia è stato il genocidio ebraico operato dalla Germania nazista.

Gli stereotipi sociali nella vita quotidiana

Come si è detto, gli stereotipi rappresentano delle credenze rigide, in base alle quali l’individuo orienta il suo giudizio. Gli stereotipi, pur rappresentando un fenomeno con connotazioni negative, sono molto comuni nella vita quotidiana, e il loro effetto più evidente è quello di modificare i comportamenti dei soggetti proprio in virtù di una serie di falsi miti e credenze che il soggetto accoglie e fa proprie. Sono molti i campi della vita quotidiana all’interno dei quali possono essere rinvenuti stereotipi e pregiudizi:gli stereotipi più comuni in assoluto sono quelli basati sui gruppi sociali, che comprendono caratteristiche quali l’etnia, la nazionalità, il credo religioso, la professione, l’orientamento sessuale, ma anche lo status sociale, o il genere; es. si crede che il ruolo della donna nella società sia quello di occuparsi della casa e dei figli, si crede che tutti i ballerini maschi siano effemminati, si crede che tutti gli ebrei siano avari, si crede che gli italiani siano tutti dei mafiosi, si crede che coloro che migrano arrivino nel paese di destinazione per non fare nulla.
Ovviamente, da un’attenta analisi di alcuni dei luoghi comuni e degli stereotipi più diffusi si comprende bene come questi non siano basati su verità scientifiche, ma si basino piuttosto su un preconcetto, vero e applicabile, ma solo per una parte minima della popolazione presa in esame, motivo per cui gli stereotipi risultano del tutto infondati se considerati come realtà assoluta.
Per ulteriori approfondimenti sui pregiudizi e sugli stereotipi vedi anche qua