Concetti Chiave
- La psicologia nasce come scienza della psiche, distinguendo l'anima dal corpo e interessandosi ai fenomeni psichici e ai comportamenti osservabili.
- Le origini filosofiche della psicologia risalgono all'antica Grecia, con Platone e Aristotele che sviluppano prime teorie sulla natura dell'anima e della psiche.
- Con l'avvento della psicologia scientifica, nel 1879, Wundt fonda il primo laboratorio sperimentale, introducendo metodi empirici e sistematici per studiare i fenomeni psichici.
- Il comportamentismo, sviluppatosi negli Stati Uniti, si concentra sullo studio dei comportamenti osservabili, abbandonando l'introspezione per metodi sperimentali.
- La psicologia applicata si divide in vari ambiti, come la clinica, sociale, educazione e marketing, mirati a modificare e comprendere la psiche individuale e collettiva.
Indice
- Origini della psicologia
- Relazione tra mente e corpo
- Filosofia e psicologia
- Platone e la teoria dell'anima
- Ruolo della fantasia e dei miti
- Cartesio e l'albero del sapere
- Aristotele e il de Anima
- Senso comune e psicologia
- Scienza moderna e metodo scientifico
- Psicologia moderna e Wundt
- Comportamentismo e riflessi condizionati
- Darwin e il funzionalismo
- Psicologia applicata e campi di applicazione
- Ruolo dello psicologo
- Psicologia sociale e influenze reciproche
Origini della psicologia
La psicologia è la scienza che studia la psiche, questa parola deriva dalla filosofia, e significa anima intesa come la parte dell'uomo distinta dal corpo, capace di provare emozioni e pensare.
L'interesse dell'anima nasce con le prime civiltà, quando gli uomini si rendono conto che esiste una dimensione che va oltre a quella del corpo e della materia.
Essi iniziano a celebrare dei riti propiziatori, chiedendo protezione agli dei.
Nascono così i miti che raccontano di dei ed eroi, dando spunti di riflessione sulla psiche umana.
Relazione tra mente e corpo
La psicologia studia i fenomeni e i vissuti psichici, essa s'interessa della persona e della sua individualità.
La mente e il corpo, non sono mai separabili del tutto ma i fenomeni psichici sono sempre in relazione con quelli fisici.
Nella percezione è difficile distinguere gli aspetti psichici da quelli fisici.
La psicologia non può trascurare la relazione che i fenomeni psichici hanno con quelli fisici e quando studia la mente tiene presente la sua relazione con il corpo.
I vissuti psichici, soggettivi e interiori, sono spesso accompagnati o seguiti da comportamenti esteriori.
La psicologia si occupa anche dei comportamenti dell'uomo che a differenza dei vissuti interiori, sono osservabili e descrivibili.
I comportamenti esteriori traducono i vissuti interiori e li comunicano all'esterno, vengono definiti manifestazioni comportamentali dei vissuti personali.
Filosofia e psicologia
Nel VII e VI secolo a.C ad in Grecia nasce la filosofia, essa cerca di spiegare le caratteristiche naturali e dalla psiche in forma razionale e in modo specifico.
Essi iniziano a porsi delle domande che oggi definiamo scientifiche.
Nell'arco di due scoli iniziano a porsi domande sulla psiche umana.
(Es. che cos'è la l'anima)
Con queste domande la filosofia pone le basi per la psicologia.
Platone e la teoria dell'anima
Una prima teoria psicologia appare negli scritti di Platone. La sua teoria dell'anima mostra una similitudine con le teorie moderne e soprattutto con quella di Freud.
Platone dice che nella nostra psiche sono presenti due tendenze opposte:
- una irrazionale che dipende dall'istinto e ci spinge a soddisfare i nostri bisogni
- l'altra irrazionale che dipende dalla nostra ragione e cerca di far corrispondere il soddisfacimento dei nostri bisogni al soddisfacimento dell'anima.
L'anima secondo Platone è luogo di conflitto tra tre diverse parti:
- Cavallo bianco: parte appetitiva connessa ai desideri corporei, secondo Platone questa parte comunica con l'auriga, e tira i carri verso il mondo degli dei.
- Cavallo nero: parte irascibile, questa parte non appartiene all'anima degli dei, tira il carro verso il mondo terreno.
- L'auriga: rappresenta la coscienza e la razionalità, essa controlla le altre sue parti.
Ruolo della fantasia e dei miti
La fantasia però continua ad avere un ruolo molto importante nella psicologia, per la sua a capacità di rappresenta le nostre caratteristiche psicologiche attraverso delle immagini fantastiche.
I miti erano alla base sala psicologia, e riuscivano a rappresentare in modo simbolico le nostre caratteristiche psicologiche. I miti non descrivono in modo scientifico il comportamento umano ma aiutano gli uomini ad affrontare la vita.
Dopo i miti anche le fiabe continuano ad arricchire la mappatura umana.
Quindi possiamo dire che la psicologia fin dalle sue origini presenta due strade, quella che si addentra nella dimensione razionale e una nella dimensione simbolica.
Cartesio e l'albero del sapere
Cartesio fu il primo filosofo dell'epoca moderna, lui diceva che possiamo immaginare il sapere come un albero, la cui radice rappresenta la filosofia, il tronco la fisica e i rami tutte le altre scienze.
Quindi capiamo che la psicologia è un ramo di questo albero ed è nata sia alla filosofia si dalla fisica.
Aristotele e il de Anima
Il primo "testo" che mette in relazione la psicologia con la scienza è il de Anima scritto da Aristotele.
Secondo lui gli esseri animati(vegetali, animali) si distinguono da quelli inanimati (minerali), perché possiedono un principio che da loro la vita, cioè l'anima.
L'anima svolge funzioni diverse nelle piante e negli animali:
Parte vegetativa, funzioni basiche che consentono la sopravvivenza
Parte sensitiva, facoltà percettive e di locomozione appartenenti agli animale
Parte intellettuale, parte propria dell’uomo e gli appartiene anche quella sensitiva
Le prime due parti hanno la capacità di modificare una parte del corpo ma non di pensare.
Senso comune e psicologia
Il senso comune ha una relazione molto impostante con la psicologia.
Per senso comunque intendiamo quell'insieme di pensieri di carattere intuitivo che precedono ogni ragionamento scientifico e che tutte le persone dotate di ragione condividono.
Il senso comunque ci aiuta ad orientarci nel mondo formulando dei giudizi sulla realtà.
Cartesio nel discorso sul metodo lo chiama senso comune. Sostiene che grazie a questo noi siamo in grado di di esprimente dei giudizi e di distinguere il vero è il falso.
I proverbi sono un'espressione del senso comune, frutto della saggezza popolare che aiutano ad orientarsi nella vita.
Scienza moderna e metodo scientifico
La scienza moderna nasce in Europa nel 1600 e la sua caratteristica principale è quella di sostituire all'analisi qualitativa (riconducibile alla nostra dimensione, spiegazione attraverso un’immagine) con quella quantitativa (raccoglimento di dati empirici basati sull'osservazione dei dati avuti tramite degli esperimenti che poi porteranno all'elaborazione di una teoria, sperimentale- scientifica). Quindi lo scienziato o lo sperimentatore spiega i fenomeni con prove verificabili e non con principi astratti, metodo ipotetico-deduttivo.
Ipotetico: presunta risposta ad una domanda
Deduttivo: su studia dall'universale al particolare.
Esempio: da Galileo a Newton, la fisica non si chiede più che cosa sono i fenomeni ma si preoccupa di poterli misurare e di formulare delle leggi di carattere generale che possono descrivere come accadono.
Psicologia moderna e Wundt
Anche la psicologia nell'ottocento diventerà una scienza moderna, e spiegherà in modo dettagliato il funzionamento delle funzioni percettive e intellettive della psiche.
A differenza delle altre scienze non può descrivere fenomeni di carattere generale perché si interessa di un soggetto particolare, l'essere umano, con caratteristiche soggettive.
Ciascuno di noi è unico e irripetibile.
L'analisi quantitativa è tipica della scienza moderna, riesce ad evidenziare alcuni compatimenti umani, ma non riesce a descrivere l'esperienza è il vissuto interiore di una singola persona.
Per questo la psicologia non si sviluppa solo come scienza ma anche come dimensione simbolica.
La psicologia moderna nasce nel 1879 a Lipsia in Germania,nel laboratorio di psicologia dello sperimentatore filosofo e psicologo Wundt. Essa utilizza un metodo scientifico che deve essere rigoroso, ripetibile e verificabile, assume due metodi:
Empirico: fondato sull'esperienza, non è astratto ma teorico con fatti osservabili
Sistematico: segue uno scema preciso e razionale. Il ricercatore non procede a caso ma si muove con criteri e regole stabiliti
In questo laboratorio viene provato un metodo che propone di studiare i diversi stati psichici. Wundt propone ad alcune persone dei test sperimentali. Li sottopone a degli stimoli che provocano in loro delle sensazioni che lui chiede di descrivergli e lui prende nota.
Nell'esperimento possiamo avere due reazioni:
- Uno stato di tensione
- Uno stato di calma
Questo esperimento è stato praticato usando il metodo d'introspezione, il soggetto descrive ciò che lo stimolo (ticchetto) suscita in lui.
Wundt tramite i risultati di questo esperimento ritiene di poter misurare i vissuti interni dei soggetti analizzati. La sua teoria viene definita elementarismo (mette in evidenza le strutture elementari).
Comportamentismo e riflessi condizionati
Agli inizi del novecento lo studio della psicologia si sposta negli Stati Uniti dove i ricercatori provano a migliorare le condizioni della sperimentazione. Nasce così il comportamentismo che ritiene possibile descrivere scientificamente solo il comportamento manifesto, cioè l'insieme delle relazioni dell'organismo umano osservabili dall'esterno e quindi viene abbandonato il metodo di Wundt.
Ufficialmente nasce nel 1913 quando esce un articolo di un giovane psicologo statunitense John Watson, " la psicologia come la vede il comportamentismo", questo cambierà la psicologia europea e americana. Il comportamentismo studia il comportamento umano, la formulazione iniziale avviene in laboratorio su degli animali che vengono osservati, il ricercatore gli somministra degli stimoli e osserverà la risposta (riflesso)data da soggetto.
Questa è una rivoluzione per la psicologia, prima ogni riflessione era introspettiva. Wundt dice che il soggetto che dobbiamo analizzare non deve avere conoscenze psicologiche, quindi il soggetto più adatto è l'animale.
Per riflesso intendiamo la risposta automatico o involontario ad uno stimolo che agisce si un organismo. Sono azioni riflesse. Per esempio le secrezioni ghiandolari. Questo è un esempio un riflesso naturale chiamato incondizionato. La psicologia invece si occupa di riflessi condizionati, in quanto possono venir arrivati da un condizionamento associato ad uno stimo. Molto impostante per riguarda l'apprendimento, i riflessi condizionati si dividono in due tipi:
Condizionamento classico: qui il riflesso è attivato da uno stimolo condizionato, anche in assenza dello stimolo naturale. I cani di Pavlov, da questo esperimento nasce la teoria del riflesso incondizionato. Lui inserisce dei tubicini cibi nelle ghiandole salivari dei cani che sono collegate a delle provette per controllare l'aumento o la diminuzione della saliva. Quando lo sperimentatore suona il campanello(s. condizionato) il cane dopo un po' di volte capisce che è associato al cibo (s.incondizionato)aumenta la salivazione.
Condizionamento operante: è un'operazione che l'organismo compie sull'ambiente in vista di uno scopo. Si mette un ratto in una gabbia dove c'è una leva. Inizialmente il ratto urta la leva senza volere e riceve cibo. Quindi associa la leva all'arrivo del cibo. In questo caso il comportamento non è determinato da uno stimolo condizionato manda una conseguenza piacevole.
Il comportamentismo ritiene che proprio perché gli elementi interni psichici non possono essere descritti in modo oggettivo, proporne di stufiate i componenti esterni. Sia nel metodo di Wundt e nel comportamentismo la coscienza e la mente costituiscono l'interno, mette i corpo e il comportamento l'esterno. Quindi il corpo e la mente vengono concepire come due parti distinte così come le aveva pensate Cartesio e nel XIX Darwin, nel suo libro, dove aveva fornito la chiane per un'interpretazione unitaria dall'aspetto fisico e psichico dell'essere umano.
Darwin e il funzionalismo
La biologia di Darwin vede l'organismo umano come lo stadio di sviluppo del processo evolutivo, sia fisiologicamente che psicologicamente. La coscienza è una funzione che proprio degli organismi superiori per meglio adattarsi nell'ambiente.
Quindi l'uomo per sopravvivere ha dovuto sviluppare le sue capacita psichiche.
Le teorie di Darwin sono accolte benevolente nell' America del 1800. Il primo psicologico a cui ci fa riferimento è William James che assieme a John Dewey inaugurano il funzionalismo.
Essi interpreta i fenomeni psichici come funzioni attraverso cui l'organismo si adatta all'ambiente. Il problema che si presenta dal punto psicologico non è quello di capire che cosa sono i processi mentali, ma piuttosto di spiegare come funzionano e a che cosa servono.
In riferimento a ciò il funzionalismo enuncia le tesi principali:
- Le sensazioni e la percezione svolgono una funzione adattiva all'ambiente, nell'ugual modo sia nell'animale che nell’uomo
I processi mentali svolgono una funzione adattiva e rappresentano l'espressione più matura dell'adattamento dell'uomo nell'ambiente.
- L'organismo vivente è qualcosa di più della semplice somma delle due parti.
- Ogni organismo va sfociato in relazione all'ambiente in cui vive.
Il funzionalismo utilizza un metodo olistico, in cui considera l'uomo come una totalità che non può essere compresa se viene analizzata, cioè scomposta e divisa nelle sue pari costitutive.
Psicologia applicata e campi di applicazione
La psicologia generale si occupa di conoscere la psiche e descrivere i coportameni umani, la psicologia applicata mira a modificare la psiche individuale e collettifa in funzione delle esigenze personali e della società.
La psicologia ha diversi capi d'appllicazione e sono:
- La psichiatria, si occupa della cura dei pazienti con malattie mentali tramite psicofarmaci
- La psicologia clinica, cura i pazienti con malattie mentali senza la prescrizione di psicofarmaci
- La psicologia sociale o comunitaria, si occupa dell'organizzazione della vita comunitaria di persone che presentano doversi tipi di problemi
- La psicologia dell'età evolutiva, studia lo sviluppo psicologico del bambino e dell’adolescente
- La psicologia dell'educazione, si occupa della risoluzione dei problemi relativi al l'orientamento scolastico
- La psicologia legale, si occupa delle pratiche che sorgono in campo giudiziario
- La psicologia del marketing, studia i bisogni e le aspettative del consumatore utilizzando degli strumenti come le ricerche sul mercato
- La psicologia differenziale, si occupa delle differenze tra individui gruppi, etnie, ecc..., utilizzando metodi d'indagine statistica
- La psicoanalisi, è lo studio del carattere della persona elaborata da Freud
- La neurologia, studia l'anatomia, la fisiologia e la patologia del sistema nervoso
Ruolo dello psicologo
Lo psicologo può dedicarsi:
- alla ricerca teoria, quindi la sua professione coincide a quella dello sperimentatore, ricercatore, scienziato e insegnante;
- all'applicazione pratica della psicologia, cioè aiutare le persone s sviluppare le liti potenzialità o a risolvere i loro problemi. Oggi lo psicologo è più prevalente in questo caso, questa viene chiamata professione di aiuto.
Psicologia sociale e influenze reciproche
Gli psicologi americani Deutsch e Krauss definiscono la psicologia sociale una scienza che studia come le persone si influenzano reciprocamente. per comprendere come si eserciti tale influenza bisogna tener conto del contesto in cui avviene. L'attenzione rivolta rivolta all'interazione tra individui e il contesto è analizzato e considerato solo in quanto influenza tale interazione.
La psicologia sociale si sviluppa negli Stati Uniti a partire dall'inizio del novecento. Inizialmente è condizionata dalla teoria comportamentista E dopo gli studiosi si si ispira ispirano ad altre teorie. Tra i fondatori della psicologia sociale, ci sono alcuni psicologi europei, essi affrontano direttamente I problemi della vita reale. Io sociale piace come disciplina di frontiera tra la psicologia generale e la sociologia.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini della psicologia?
- Che cosa studia la psicologia?
- Qual è la teoria dell'anima di Platone?
- Come si è sviluppata la psicologia scientifica?
- Quali sono le applicazioni della psicologia?
La psicologia ha origini nella filosofia, con l'interesse per l'anima che risale alle prime civiltà, dove si riconosceva una dimensione oltre il corpo e la materia.
La psicologia studia i fenomeni e i vissuti psichici, interessandosi della persona e della sua individualità, e analizza la relazione tra mente e corpo.
Platone propone una teoria dell'anima come luogo di conflitto tra tre parti: il cavallo bianco (desideri corporei), il cavallo nero (parte irascibile) e l'auriga (coscienza e razionalità).
La psicologia scientifica è nata nel 1879 a Lipsia con Wundt, utilizzando metodi empirici e sistematici per studiare gli stati psichici attraverso esperimenti.
La psicologia applicata si occupa di modificare la psiche individuale e collettiva, con campi come la psichiatria, la psicologia clinica, sociale, dell'età evolutiva, dell'educazione, legale, del marketing e differenziale.