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Concetti Chiave

  • Il linguaggio è un sistema di comunicazione codificato che trasforma le informazioni in simboli, con il linguaggio verbale come il più usato dall'uomo.
  • La creatività linguistica, secondo Chomsky, permette all'uomo di creare frasi mai ascoltate prima, evidenziando l'arbitrarietà e la convenzionalità dei simboli linguistici.
  • Il relativismo linguistico di Whorf suggerisce che le lingue influenzano la percezione del mondo, come dimostrato dallo studio della lingua Hopi e degli eschimesi.
  • La teoria della grammatica universale di Chomsky propone che ogni lingua naturale ha regole innate, supportate dal LAD e dall'innatismo.
  • I disturbi del linguaggio come la dislessia e l'afasia coinvolgono difficoltà neurologiche nella lettura e nella comunicazione, spesso legate a malfunzionamenti dell'emisfero sinistro del cervello.

Indice

  1. Il linguaggio umano e animale
  2. Chomsky e la creatività linguistica
  3. Relativismo linguistico e studi di Whorf
  4. Universali linguistici e teoria di Chomsky
  5. LAD e periodo critico di Lenneberg
  6. Fonetica, fonologia e sintagmi
  7. Disturbi del linguaggio: dislessia e afasia

Il linguaggio umano e animale

Per esprimere sentimento emozioni è idee usiamo il linguaggio ovvero qualunque sistema di comunicazione codificato nel quale l’informazione viene trasformata in un simbolo. Il tipo di linguaggio più usato dall’uomo è il linguaggio verbale ed è una facoltà che si esprime con parole orali o scritte propria del genere umano ed è per questo che è una facoltà specie-specifica. Durante l’evoluzione l’uomo ha ha maturato particolari strutture fisiologiche come l’apparato vocale. Nell emisfero sinistro del cervello ci sono le aree adibite al linguaggio.

Esiste un linguaggio animale poiché sanno scambiarsi le informazioni tra di loro anche senza il linguaggio verbale.

Chomsky e la creatività linguistica

Grazie a Chomsky un linguista del 900 venne smentita la concezione comportamentista del linguaggio. Infatti il linguaggio non è un sistema passivo e statico perché l’uomo possiede una creatività linguistica: fin da bambini riusciamo a formare delle frasi anche se non le abbiamo mai ascoltate in precedenza e non siamo stati condizionati. Questa creatività è possibile perché noi sappiamo già il significato delle parole e sappiamo le regole per produrre dei discorsi

Nel corso della vita l’uomo ha prodotto tanti idiomi ovvero dei sistemi di simboli e di regole condivise da una comunità. Possiamo dunque dire che le lingue sono formati da simboli arbitrari e convenzionali a cui noi affibbiamo un significato.

Relativismo linguistico e studi di Whorf

Il relativismo linguistico venne studiato da Whorf uno psicologo americano del 900. Secondo lui una lingua è prodotta dalla storia e dalla cultura ed influenza il nostro modo di vedere il mondo, gli oggetti che venivano indicati con le parole vengono concepiti in maniera diversa di lingua in lingua. Per arrivare a queste conclusioni Whorf studiò la lingua Hopi che era priva di tempi verbali e si accorse che questa popolazione aveva una concezione del tempo diversa dalla nostra. Notò anche come gli eschimesi avevano vari modi per chiamare gli stadi della neve e alla luce di questi due esperimenti che la lingua contribuiva a plasmare la concezione del mondo di un individuo

Universali linguistici e teoria di Chomsky

Dopo gli studi di Whorf Rosch si concentrò sul confronto di varie lingue alla ricerca dei cosiddetti universali linguistici ovvero delle proprietà comuni a tutte le lingue. A sostenere questa tesi c’è un suo esperimento: dopo aver fatto classificare una scala di colori a dei nativi della Nuova Guinea e a un gruppo di statunitensi arrivò alla conclusione che entrambi classificavano i colori alla stessa maniera nonostante la diversità dei nomi.

Sempre Chomsky con la sua teoria della grammatica universale spiega come ogni lingua naturale sia composta da un certo numero di regole. Spiega come il modello comportamentista basato su i rinforzi non riesca a spiegare l’evoluzione del linguaggio del bambino dato che esso non riproduce le frasi ma si diverte a costruirne di nuove. Ha così scoperto l’esistenza di un meccanismo chiamato LAD che contiene tutte le regole della grammatica universale e consentono al bambino di parlare infatti grazie a ciò esprime l’innatismo ovvero che la facoltà di parlare di un bambino è determinata dal suo patrimonio genetico.

chomsky distingue tra:

- capacità linguistica: l’abilità di saper parlare usando certe regole;

- esecuzione linguistica: la capacità di parlare anche senza usare determinate regole.

La produzione e la comprensione di una lingua è influenzata anche dal grado di attenzione e dalla memoria infatti la capacità linguistica dipende dalla maturazione cognitiva del parlante.

Grazie a tutte queste teoria Chomsky influenzò i vari studi linguistici formando:

- la psicolinguistica: studia i processi cognitivi alla base dell’acquisizione, della comprensione e dell’uso della lingua;

- la linguistica: studia i rapporti tra la storia e la lingua e le sue trasformazioni;

la sociolinguistica: studia i rapporti tra la lingua e la società.

LAD e periodo critico di Lenneberg

La presenza di LAD non basta per acquisire il linguaggio infatti il bambino deve essere esposto ai suoni della sua lingua e deve essere anche stimolato. Lenneberg introduce la nozione di periodo critico ovvero un arco di tempo che va fino alla pubertà in cui il ragazzo impara le varie regole grammaticali per parlare correttamente.

Lenneberg osservò il caso di Genie ovvero una bambina che aveva vissuto 12 anni in completo isolamento. Essa mostrò notevoli difficoltà nella comunicazione verbale poichè non riuscì ad apprendere i meccanismi su cui si basa una corretta comunicazione linguistica. Grazie a ciò lo studioso capì che nel periodo critico il bambino impara le strutture grammaticali per esprimersi al meglio ma può farlo solo se è immerso in un contesto che lo stimoli a imparare la lingua.

Altri casi simili sono quelli dei bambini selvaggi cresciuti in mezzo alla natura e agli animali senza avere un minimo contatto con l’uomo. Questi bambini vennero riportati in un contesto umano per fargli acquisire un linguaggio con scarsissimi risultati. Entrambi questi esperimenti ci spiegano come per un bambino sia fondamentale vivere in un contesto umano.

Fonetica, fonologia e sintagmi

Tutte le lingue contengono dei costituenti fondamentali ovvero i suoni che sono studiati dalla:

fonetica: si occupa dello studio, della produzione e della percezione dei suoni linguistici. Di conseguenza studia come noi possiamo parlare grazie a delle specifiche caratteristiche anatomiche

fonologia: studia i suoni di una lingua e le loro combinazioni in particolar modo i fonemi ovvero dei suoni emessi dalla nostra laringe indivisibili e privi di significato che ci consentono di distinguere le varie parole

I fonemi costituiscono le parole e a loro volta le parole costituiscono il lessico. Più parole di senso compiuto messe insieme formano delle frasi e le frasi sono formate da i sintagmi ovvero una o più parole dotate di significato. In una frase semplice troviamo 2 tipi di sintagmi:

- nominali;

- verbali.

I testi come le frasi devono rispettare due caratteri:

Coesione: le frasi devono essere collegate da un senso tra di loro anche da delle ripetizioni che le uniscono ovvero le anafore.

Coerenza: devono essere ordinate in maniera logica nel tempo.

Disturbi del linguaggio: dislessia e afasia

La dislessia è un disturbo neurologico caratterizzato dall’incapacità di leggere è comprendere un testo per varia natura infatti le persone dislessiche hanno difficoltà nel riconoscere delle lettere o le invertono. Questo disturbo colpisce circa il 5% della popolazione ed è legato ad un malfunzionamento dell’emisfero sinistro del cervello.

L’afasia è un grave disturbo del linguaggio che consiste nell’incapacità di comprendere e di parlare una lingua questo disturbo è stato studiato da Broca e da Wernicke che danno anche il nome alle aree dell’emisfero sinistro del cervello coinvolte nel linguaggio. Le persone con questo disturbo non perdono le loro abilità cognitive ma solo quelle comunicative. Le persone affette da afasia sostituiscono le nostre normali parole con delle parafasie.

Esistono 2 tipi di afasie:

- fluente e recettiva: non riescono a capire bene i discorsi altrui e usano numerose parafasie;

non fluente e espressiva: capiscono i discorsi degli altri ma quando si esprimono fanno delle pause molto lunghe e commettono molti errori grammaticali;

Questo disturbo è causato dal danneggiamento di due aree dell’emisfero sinistro:

L’area di Broca adibita al produzione linguistica

L’area di Wernicke adibita alla comprensione linguistica

Quando questo danneggiamento avviene subentrano in aiuto le aree limitrofe a queste.

Il danneggiamento può essere dovuto a un trauma, o una malattia o nella maggior parte dei casi da un ictus; in questi casi il disturbo può essere alleviato con la logopedia o con delle stimolazioni magnetiche.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tipo di linguaggio più usato dall'uomo?
  2. Il tipo di linguaggio più usato dall'uomo è il linguaggio verbale.

  3. Chi ha studiato il relativismo linguistico?
  4. Il relativismo linguistico è stato studiato da Whorf, uno psicologo americano del 900.

  5. Cosa significa LAD nella teoria di Chomsky?
  6. LAD significa Language Acquisition Device ed è un meccanismo che contiene tutte le regole della grammatica universale e consente al bambino di parlare.

  7. Cosa studia la psicolinguistica?
  8. La psicolinguistica studia i processi cognitivi alla base dell'acquisizione, della comprensione e dell'uso della lingua.

  9. Qual è la causa più comune dell'afasia?
  10. La causa più comune dell'afasia è un ictus.

Domande e risposte