Giuliaf92
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Concetti Chiave

  • Il pensiero formale emerge tra i dodici e i sedici anni, segnando un passaggio dal concreto all'astratto.
  • Gli adolescenti sviluppano la capacità di costruire teorie e sistemi di pensiero grazie a questa trasformazione.
  • Durante l'adolescenza, persiste un egocentrismo che si manifesta attraverso la convinzione nell'onnipotenza della riflessione.
  • L'adolescente inizia a formare la propria personalità, passando dall'autonomia delle regole alla cooperazione sociale.
  • Piaget sottolinea che gli squilibri adolescenziali sono normali e che la mancanza di tensioni utopistiche può portare a un'adultità meno produttiva.

Indice

  1. Il pensiero formale nell'adolescenza
  2. Egocentrismo e riflessione
  3. Costruzione della personalità

Il pensiero formale nell'adolescenza

Fra i dodici e i sedici anni fa la sua comparsa il pensiero formale e si perfeziona il pensiero astratto. L’adolescente è capace di costruire sistemi e teorie che mirano alla trasformazione del mondo ma il presupposto per questo passaggio si situa intorno ai dodici anni di età, quando il pensiero del bambino si allontana dal reale e dalle operazioni concrete per abbracciare il mondo delle ipotesi e delle deduzioni. In questa fase, le elaborazioni logiche si trasferiscono dal piano della manipolazione concreta a quello delle idee, senza servirsi più della percezione, dell’osservazione e dell’esperienza. Senza questa trasformazione del pensiero sarebbe impossibile all’adolescente l’attività della riflessione e la costruzione di teorie.

Egocentrismo e riflessione

Tuttavia, l’adolescenza presenta un’analogia con la prima infanzia che risiede nella persistenza di un meccanismo di assimilazione egocentrica: come il neonato assimila il mondo esterno alla propria attività fisica e il bambino le cose al pensiero in costruzione (come nel gioco simbolico), l’adolescente manifesta una forma di egocentrismo attraverso la sua convinzione nell’onnipotenza della riflessione, spingendosi fino a voler sottomettere il mondo ai sistemi di pensiero.

Costruzione della personalità

Ciò è reso possibile dal fatto che nell’adolescenza l’io è ormai sufficientemente forte per aspirare a ricostruire e incorporare l’universo. Per quanto riguarda il lato affettivo, l’adolescente si misura con la costruzione della personalità e con l’inserimento nel mondo degli adulti. La personalità inizia a formarsi fra gli otto e i dodici anni, quando il bambino è in grado di organizzare autonomamente regole e valori, e si perfeziona nell’adolescenza con la costruzione di un programma di vita, che implica il decentramento dell’io e l’adesione a una dimensione di cooperazione sociale. Ciò coincide, dicevamo, con l’ingresso nel mondo degli adulti, nei confronti del quale l’adolescente matura un duplice atteggiamento: da una parte si sente eguale ai soggetti più anziani di lui e, dall’altra, se ne differenzia, vuole superarli e trasformare il loro mondo attraverso progetti altruistici, talvolta mistici o megalomani, che spesso assumono le sembianze di piani di riforma, o di trasformazione radicale, della società. Piaget raccomanda di non preoccuparsi degli squilibri e degli estremismi degli adolescenti, sottolineando anzi che coloro che, fra i quindici e i diciassette anni, non hanno mai sviluppato tensioni utopistiche si sono poi rivelati, una volta adulti, fra i meno produttivi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo del pensiero formale nell'adolescenza?
  2. Il pensiero formale, che emerge tra i dodici e i sedici anni, permette all'adolescente di costruire sistemi e teorie per trasformare il mondo, spostando l'elaborazione logica dal concreto alle idee astratte.

  3. Come si manifesta l'egocentrismo nell'adolescente?
  4. L'adolescente manifesta egocentrismo attraverso la convinzione nell'onnipotenza della riflessione, cercando di sottomettere il mondo ai propri sistemi di pensiero, simile all'assimilazione egocentrica del neonato e del bambino.

  5. Qual è l'importanza delle tensioni utopistiche durante l'adolescenza secondo Piaget?
  6. Piaget sottolinea che le tensioni utopistiche sono normali e importanti nell'adolescenza, e che la loro assenza tra i quindici e i diciassette anni può portare a una minore produttività in età adulta.

Domande e risposte