Concetti Chiave
- Michel de Montaigne critica l'educazione tradizionale, sostenendo che gli insegnanti spesso trasmettono solo conoscenze mnemoniche senza sviluppare giudizio e virtù morale.
- Nei suoi saggi, Montaigne esprime scetticismo verso l'educazione affidata alle donne, ritenendole incapaci di perfezione morale e intellettuale.
- Montaigne paragona lo studio al cibo: per essere utile, la conoscenza deve essere assimilata e digerita, non semplicemente memorizzata.
- Critica l'uso eccessivo dei libri e sottolinea l'importanza di estrarre idee essenziali, paragonando il processo all'estrazione del miele dalle api.
- Sostiene che il peggioramento dell'educazione è dovuto alla mancanza di persone talentuose nel settore educativo, riservato a chi non ha successo in altri ambiti.
Indice
Spunti pedagogici negli Essais
Negli Essais compaiono spesso spunti e motivi pedagogici. Due saggi, in particolare, intitolati rispettivamente Dell’educazione e Dell’istruzione dei fanciulli, sono dedicati al problema educativo. Montaigne non mostra troppa tenerezza verso ì bambini; specialmente durante la prima infanzia gli appaiono privi di quelle doti fisiche e spirituali che possono fare di una persona un essere amabile. Sconsiglia di affidare l’educazione dei figli alle madri e, in genere, alle donne, che ritiene incapaci di perfezione morale e intellettuale e che pertanto vorrebbe mantenere nell’ignoranza, sia pure col pretesto (solo apparentemente galante) che l’istruzione nuocerebbe alle grazie femminili.
Critica ai metodi educativi tradizionali
Nel saggio Dell’educazione (1582) Montaigne parte dalla constatazione che spesso i maestri sono disprezzati dal popolo e dalle persone colte. Tanti maestri, pur conoscendo molte cose, rivelano un’anima meschina, come se, per far posto agli altri, la loro personalità si fosse quasi rimpicciolita e contratta. In effetti, accade spesso che i maestri di scuola mostrino uno spirito rozzo e volgari, anche se conoscono le idee dei grandi pensatori. Ciò dipende dal fatto che hanno studiato nel modo sbagliato perché per sfoggiare la loro erudizione hanno imparato a memoria e si sono riempiti la testa di nozioni senza rafforzare la capacità di giudizio e la virtù morale. Questi stessi metodi, poi, li mettono in pratica anche con i loro allievi. Montaigne, trova negativo che i ragazzi vengano educati “come pappagalli” a citare a memoria le frasi di Cicerone, Platone, Aristotele, senza abituarli ad avere opinioni proprie. Come non basta riempire il ventre di cibo per crescere e acquistare forza, così è essenziale digerire e assimilare il sapere. Senza lo sforzo di assimilare ciò che studiamo, lo studio può essere perfino nocivo, perché fa perdere quella capacità di comportarsi in modo naturale e di parlare in modo semplice delle poche cose che davvero si conoscono, come fanno i contadini e gli artigiani. Di conseguenza, Montaigne biasima un uso eccessivo di libri; suggerisce invece di abituarsi a cogliere le idee essenziali da quello che realmente si riesce a leggere, anche se è poco, così come il succo dei fiori che le api raccolgono qua e là si trasforma in miele saporito e nutriente. L’uomo conosce attraverso se stesso; quando vuole estendere le proprie conoscenze, assume come punto di partenza le cose che rientrano nell’ambito della sua esperienza diretta.
Declino del metodo d'insegnamento
Montaigne ritiene che il metodo d’insegnamento sia andato sempre a peggiorare: il motivo sta nel fatto che gli uomini più attivi si dedicano agli affari e quelli più nobili si orientano verso le carriere onorifiche. Restano poche persone a occuparsi di educazione e sono per lo più persone di ingegno mediocre, che non hanno avuto fortuna in altri campi e cercano nelle lettere un espediente per campare. E’ facile capire che queste persone possono procurare dei danni perché portano negli studi una mentalità disadattata. Come gli zoppi non sono adatti alla ginnastica, afferma Montaigne, così le anime zoppe, cioè volgari, non sono adatte alla cultura.
Domande da interrogazione
- Qual è l'opinione di Montaigne sull'educazione dei bambini?
- Perché Montaigne sconsiglia di affidare l'educazione dei figli alle madri?
- Qual è la critica di Montaigne nei confronti dei maestri?
- Come Montaigne suggerisce di migliorare il metodo d'insegnamento?
Montaigne critica l'educazione tradizionale, sottolineando che i bambini vengono educati "come pappagalli" a memorizzare senza sviluppare opinioni proprie. Egli ritiene che l'educazione debba concentrarsi sull'assimilazione del sapere piuttosto che sulla mera memorizzazione.
Montaigne sconsiglia di affidare l'educazione alle madri e alle donne in generale, poiché le ritiene incapaci di raggiungere la perfezione morale e intellettuale, suggerendo che l'istruzione potrebbe nuocere alle loro grazie femminili.
Montaigne critica i maestri per avere un'anima meschina e uno spirito rozzo, nonostante la loro conoscenza. Egli attribuisce questo alla loro abitudine di imparare a memoria senza sviluppare la capacità di giudizio e la virtù morale, un metodo che trasmettono anche ai loro allievi.
Montaigne suggerisce di migliorare l'insegnamento abituando gli studenti a cogliere le idee essenziali e ad assimilare il sapere, piuttosto che riempirsi di nozioni. Egli paragona questo processo al modo in cui le api trasformano il succo dei fiori in miele nutriente.