Concetti Chiave
- Montaigne critica l'antropocentrismo e sostiene che l'uomo non è superiore ad altre creature, poiché tutti condividiamo la stessa sorte: la morte.
- Sottolinea l'importanza del confronto tra culture, affermando che nessuna cultura è superiore e che tale diversità arricchisce il pensiero.
- Osserva che l'uomo è incoerente e incostante, privo di certezze, e che il caso domina la nostra esistenza senza proporre un ideale di uomo.
- Considera le popolazioni "selvagge" più genuine delle europee, poiché in stretto contatto con la natura e meno spietate nella guerra.
- Sostiene che tutte le religioni sono equivalenti, non esistendo un criterio razionale per considerarne una superiore alle altre.
Indice
Montaigne e i classici
Montaigne si basa su classici per sviluppare il suo pensiero filosofico,in particolare su Socrate,gli stoici e l'epicureismo.
L'uomo secondo Montaigne
L'uomo per Montaigne è privo di certezze e punti di riferimento,infatti egli sostiene che nessuna descrizione dell'uomo come essere ordinato e stabile sia veritiera,dato che la nostra volontà è così debole che si porta ad essere incoerenti e incostanti.
Egli osserva che il caso ci domina e che siamo come formati da pezzetti che non riescono a incastrarsi,per questo non propone un ideale di uomo. In oltre se osserviamo l'uomo,sostiene il filosofo, ci accorgiamo che egli tende sempre a desiderare ciò che non ha. Dunque,poiché imperfetto l'uomo non può essere considerato centro dell'universo.Critica all'antropocentrismo
Egli sostiene che l'uomo non debba dunque considerarsi superiore alle altre creature solo perché esso è creato ad immagine di Dio,perché siamo "tutti sotto lo stesso cielo" e abbiamo tutti la stessa sorte: la morte.
Confronto tra culture
Critica quindi l'antropocentrismo tipico della sua epoca sostenendo anche che gli europei non debbano sentirsi superiori nemmeno ai popoli dell'America chiamandoli barbari unicamente per gli usi diversi dai loro; arriva a sostenere che le popolazioni considerate selvagge sono quelle più genuine e positive perché in uno stato di contatto più stretto con la natura. Analizza inoltre le differenze fra i due popoli concentrandosi in modo particolare di fare guerra e si rende conto che il "modo" degli europei è decisamente spietato in confronto a quello delle popolazioni americane. Il confronto fra diversità è centro delle sue ricerche poiché da lui giudicato medicina per il pensiero. Sostiene quindi che per le diversità culturali non c'è n'è una superiore all'altra arrivando anche alla conclusione che la ragione ha un limite perché non è uno strumento di conoscenza universale oggettiva.
La morte e la religione
L'uomo inoltre ha uno scopo pratico: la ricerca della salute e dell'equilibrio dell'uomo,e per Montaigne questo va ricercato ma non in modo eccessivo.Egli tende anche ad essere molto moderato in tutti i campi,anche a livello intellettuale. Sostiene che la morte dev'essere affrontata senza paura poiché naturale e inevitabile e che se essa è temuta eccessivamente ci impedirà di vivere a pieno la nostra vita facendone spreco. Egli ha quindi uno scopo: educare alla morte fino ad arrivare a non averne paura. Inoltre,poiché secondo Montaigne non esiste un criterio equivalente e razionale per la scelta di una religione, arriva a considerarle tutte equivalenti.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Montaigne sull'uomo e la sua posizione nell'universo?
- Come Montaigne vede le differenze culturali tra europei e popoli americani?
- Qual è l'approccio di Montaigne verso la morte e la religione?
Montaigne ritiene che l'uomo sia privo di certezze e punti di riferimento, non superiore alle altre creature, e critica l'antropocentrismo della sua epoca.
Montaigne sostiene che non ci sia una cultura superiore all'altra e considera le popolazioni americane più genuine, criticando la spietatezza degli europei.
Montaigne crede che la morte debba essere affrontata senza paura e considera tutte le religioni equivalenti, poiché non esiste un criterio razionale per sceglierne una.