alemannomaria
Erectus
5 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • La Costituzione del 1848 riconosce il diritto all'educazione e all'avviamento al lavoro per le persone con disabilità, ma le prime iniziative scolastiche risalgono agli anni Settanta.
  • La Legge n. 118 del 1971 segna l'inizio dei diritti civili per alunni con disabilità, permettendo l'istruzione nelle classi normali, eccetto nei casi di grave impedimento all'apprendimento.
  • La Legge n. 517 del 1977 abolì le classi speciali, promuovendo l'integrazione scolastica tramite insegnanti di sostegno specializzati.
  • La Legge Quadro n. 104 del 1992 rappresenta un passo fondamentale verso l'integrazione sociale, riconoscendo l'handicap come una questione sociale oltre che individuale.
  • L'ICF dell'OMS del 2001 offre una nuova prospettiva sull'handicap, considerando i fattori ambientali e contestuali, e promuove un progetto di vita integrato che coinvolge scuola, famiglia e servizi sociali.

Indice

  1. Origini del riconoscimento della dignità
  2. Evoluzione delle leggi sull'integrazione
  3. Legge 118 e integrazione scolastica
  4. Legge 517 e soppressione delle classi speciali
  5. Legge Quadro 104 e natura sociale dell'handicap
  6. ICF e nuova definizione di handicap
  7. Ruolo della scuola e progetti di vita

Origini del riconoscimento della dignità

Il punto di partenza per il riconoscimento della dignità della persona diversamente abile si trova nella nostra Carta Costituzionale del 1848 che, nell’art. 38 comma 3, proclama, in modo specifico, il diritto degli “inabili e dei minorati” all’educazione e all’avviamento al lavoro.

Evoluzione delle leggi sull'integrazione

Nonostante tale premessa, tuttavia, è solo a partire dagli anni Settanta che si cominciano a porre in atto le prime esperienze di inserimento scolastico degli alunni in situazione di handicap. A questi anni, infatti, risale la graduale eliminazione delle classi speciali. Da questo momento in poi, e in via definitiva, l’handicap non è più soltanto una malattia da curare in una struttura lontana dal contesto di vita.

Legge 118 e integrazione scolastica

Con la Legge n. 118 del 1971 si assiste all’avvio di una graduale affermazione dei diritti civili degli alunni diversamente abili. Essa può essere considerata come la prima tappa del cammino verso l’integrazione e il primo reale tentativo di mettere in atto l’art. 38 della Costituzione italiana. La L. 118, infatti, afferma che anche i diversamente abili hanno diritto all’istruzione obbligatoria nelle classi normali, ad eccezione, però, dei casi più gravi, tali da impedire l’apprendimento. Questa specificazione, di fatto, impedisce la reale integrazione dei soggetti considerati (non sempre giustamente) “gravi”.

Legge 517 e soppressione delle classi speciali

E’ solo con la Legge n. 517 del 1977, dunque, che si realizza il passaggio vero e proprio dall’inserimento all’integrazione dei soggetti diversamente abili. Tale legge, infatti, stabilisce, di fatto, la completa soppressione delle classi differenziali e delle scuole speciali e l’istituzione della figura dell’insegnante di sostegno fornito di titolo di specializzazione.

Legge Quadro 104 e natura sociale dell'handicap

Il passaggio ulteriore, nel percorso verso la piena affermazione dell’integrazione, coincide con il riconoscimento della natura sociale dell’handicap. L’espressione legislativa di tale passaggio si trova nella Legge Quadro n. 104 del 05/02/1992, legge per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate, che rappresenta l’atto normativo più importante approvato dal Parlamento italiano per quanto concerne i soggetti diversamente abili, poiché è finalizzata alla massima autonomia possibile, e ad una effettiva partecipazione alla vita collettiva, al fine di garantire una piena integrazione sociale. Per la prima volta, quindi, si presta attenzione alla natura sociale dell’handicap. Infatti, il testo afferma che, “è persona handicappata colei che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione”. In questa definizione, tuttavia, l’handicap è legato al deficit, non tenendo in dovuta considerazione le situazioni di svantaggio non riconducibili a fenomeni di natura organica.

ICF e nuova definizione di handicap

Ecco perché oggi, grazie soprattutto ai nuovi sistemi di classificazione dell’O.M.S. (Organizzazione mondiale della sanità), come l’ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute) del 2001, si preferisce attribuire al termine handicap un significato più ampio, che tenga conto dei fattori contestuali, relativi sia alla persona che al suo ambiente. L’ICF mira a utilizzare termini neutri, non connotati ideologicamente, sostituendo al termine disabilità l’espressione limitazione nell’attività e al termine handicap l’espressione restrizione nella partecipazione.

Ruolo della scuola e progetti di vita

Nella prospettiva tracciata da una simile definizione si amplia e diviene più complesso il ruolo svolto dalla scuola. Essa non deve occuparsi soltanto dell’integrazione dell’alunno, ma deve realizzare, mediante l’intervento congiunto di famiglia, ASL, comuni e regioni, un progetto di vita, che mira a far acquisire alla persona diversamente abile competenze spendibili nella vita, fuori e dopo la scuola. A tal proposito, si ricordi il D.P.R. del 24/02/94, l’atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle Unità sanitarie locali in materia di alunni portatori di handicap, e la Legge Quadro n. 328 dell’08/11/2000, per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Dal punto di vista normativo, dunque, ma non solo, si evince che l’handicap non è un problema individuale, ma sociale, perché ha a che fare con il tessuto relazionale, con l’ambiente in cui si vive e, per questo, l’intera collettività viene chiamata in causa.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il punto di partenza per il riconoscimento della dignità delle persone con disabilità?
  2. Il punto di partenza è nella Carta Costituzionale del 1848 che proclama il diritto degli "inabili e dei minorati" all'educazione e all'avviamento al lavoro.

  3. Quando sono iniziate le prime esperienze di inserimento scolastico degli alunni con disabilità?
  4. Le prime esperienze di inserimento scolastico degli alunni con disabilità sono iniziate negli anni Settanta.

  5. Qual è stata la prima legge che ha affermato i diritti civili degli alunni con disabilità?
  6. La Legge n. 118 del 1971 è stata la prima legge che ha affermato i diritti civili degli alunni con disabilità.

  7. Cosa ha stabilito la Legge n. 517 del 1977?
  8. La Legge n. 517 del 1977 ha stabilito la soppressione delle classi differenziali e delle scuole speciali e l'istituzione della figura dell'insegnante di sostegno.

  9. Qual è stata la legge più importante per i soggetti con disabilità approvata dal Parlamento italiano?
  10. La Legge Quadro n. 104 del 05/02/1992 è stata la legge più importante approvata dal Parlamento italiano per i soggetti con disabilità.

Domande e risposte