Concetti Chiave
- La dimensione etico-sociale in pedagogia si basa sulla comunicazione e cooperazione, fondamentali per il legame individuo-società e per lo sviluppo morale e sociale dell'individuo.
- Il processo di socializzazione è cruciale nei primi anni di vita, con le istituzioni scolastiche che forniscono non solo conoscenze, ma anche un ambiente formativo per la crescita sociale ed educativa.
- L'educazione estetica mira a sviluppare nel bambino la percezione del "bello" e la capacità di creare autonomamente, stimolando la curiosità e la comprensione critica delle opere d'arte.
- L'arte è considerata un potente strumento educativo che incoraggia la scoperta e l'interrogazione del mondo, esprimendo la realtà in forme alternative e favorendo l'espressione emotiva.
- Nonostante il riconoscimento del valore dell'educazione estetica, l'approccio tradizionale nelle scuole tende a dare priorità alla dimensione intellettuale, limitando l'integrazione completa delle arti nel curriculum.

Indice
La dimensione etico-sociale tra promozione di sé e responsabilità etica
Secondo il pedagogistaGiovanni Maria Bertin l’autonomia fondamentale della vita morale è il contrasto tra tendenze egocentriche ed eterocentriche, tra il sé e l’altro. I cardini di questo percorso sono rinvenibili nella comunicazione e nella cooperazione, caratteristiche fondamentali del legame individuo-società. La predisposizione a comunicare e costruire legami sociali permette all’individuo di sviluppare le forme di cooperazione e di dialogo indispensabili per raggiungere i traguardi cognitivi e affettivi, quali possono essere la presenza di una morale teoretica (dimensione dell’esperienza morale caratterizzata dall’individuazione di valori e prìncipi fondamentali su cui fondare il proprio comportamento), la capacità di valutazione autonoma, la capacità di comportarsi coerentemente con i propri valori, essere motivati al bene, e infine, sviluppare un orientamento sociale utile per la comunicazione e il confronto sulla moralità
Comunicazione e cooperazione sono due principi fondamentali per la vita sociale che si realizzano più intensamente all’interno dei contesti comunitari, in quanto, in questi luoghi la partecipazione alla vita di un gruppo allargato permette il confronto e il protagonismo attivo, la discussione e la democratizzazione: emerge così, l’idea di una socializzazione che si estende dalla famiglia alla scuola, al territorio nel quadro di un sistema formativo aperto ed integrato.
Il processo di socializzazione in pedagogia
L’uomo, in quanto essere sociale, lungo tutto il corso della sua esistenza è soggetto ai processi di socializzazione, che considerati in ottica pedagogica rappresentano l’espressione della natura umana, in quanto questi processo coinvolgono tutti gli aspetti della vita, e rivestono un ruolo fondamentale soprattutto durante il periodo infantile, durante il quale il bambino sperimenta le prime forme di socializzazione esterne all’ambito familiare mediante le istituzioni scolastiche e formative. Le istituzioni scolastiche e formative hanno il compito non solo di formare gli individui, insegnando loro i principi cardine delle varie discipline e le abilità ad esse connesse, ma hanno soprattutto il compito di porsi come punto di riferimento e come luogo educativo a 360°, fornendo all’alunno, futuro cittadino, conoscenze, competenze e principi educativi, spendibili tanto all’interno del luogo in cui questi vengono forniti, tanto nell’ambiente esterno, al fine di educare il bambino alla socialità e al rapporto fra pari, seguendo il principio cardine secondo cui è dai primi banchi di scuola che si forma il bambino, che domani diverrà cittadino e rivestirà un ruolo all’interno del tessuto sociale di appartenenza. All’interno dei processi promossi dalle istituzioni scolastiche rientrano anche l’educazione al pensiero creativo e all’educazione estetica.
L’educazione estetica secondo la pedagogia
Collegata all’educazione della creatività, che avviene all’interno dei processi di educazione formale e informale promossi dalle istituzioni formative, vi è l’educazione estetica, che rappresenta la dimensione dell’educazione finalizzata alla percezione e comprensione del “bello”, al fine di condurre l’alunno alla sperimentazione creativa e alla produzione autonoma.
L’educazione estetica si compone di due fasi principali; la prima consiste nella formazione alla percezione, in cui si educa il bambino a percepire il senso estetico, comprendendone non solo gli aspetti immediatamente visibili, ma anche i valori estetici sottesi a ciò che lampante all’occhio; la seconda fase invece riguarda l’atto pratico, mediante cui al bambino vengono fornite procedure, tecniche e strumenti propedeutici per consentirgli di produrre in maniera autonoma un prodotto artistico-creativo che abbia anche valore estetico.
L’educazione estetica ha lo scopo di condurre il bambino in un percorso graduale di conoscenza, infatti, educandolo al concetto di “bello” egli può sperimentare vari sentimenti: fascino, stupore, senso di ambiguità rispetto ad un’opera. Proprio rispetto al senso di ambiguità, che generalmente ha un connotato negativo, questo, rispetto all’educazione estetica, assume un significato positivo, in quanto contribuisce all’attivazione dei meccanismi di comprensione, al fine di capire quale sia il vero significato che si cela dietro un prodotto artistico, per questo motivo educare i bambini all’estetica contribuisce a far sviluppare in loro la curiosità.
Seguendo questo modo di procedere si rende l’arte in generale un mezzo, uno strumento educativo utile a far sviluppare nel bambino il desiderio di scoprire il mondo che lo circonda, questo è uno dei motivi per cui l’arte può essere utilizzata all’interno dei processi educativi, in quanto favorisce il processo mentale che conduce il bambino ad interrogarsi circa il significato dell’arte inteso come significato simbolico, un “linguaggio” a sé che rappresenta la realtà in forme alternative rispetto alla scienza, e che rappresenta la realtà dal punto di vista estetico della persona che crea. Allo stesso tempo l’espressione artistica ha in comune con il gioco, la funzione di esprimere non solo la vitalità creativa, ma anche le forze e i conflitti che si agitano nella dimensione emotiva profonda della persona con valore conoscitivo e liberante, come affermava anche Freud nello studio del rapporto fra Io-artista e prodotto artistico.
Nonostante ciò, attualmente le posizioni delle istituzioni scolastiche rispetto all’educazione estetica appaiono condizionate da esigenze di tipo diverso. Infatti, pur riconoscendo il valore dell’educazione all’arte e alla creatività, nel modo di fare scuola persistono ancora oggi atteggiamenti tradizionali come il primato del “fare” nella scuola primaria e del “giudicare” nella scuola secondaria. E, nonostante l’affermazione della necessità di una formazione "polivalente", viene mantenuto il primato della dimensione intellettuale, che comporta un ridimensionamento dell’educazione estetica al solo apprendimento marginale delle discipline artistiche. In generale, continua a mancare l’attuazione dell’educazione estetica come contemporanea acquisizione di tecniche, espressione, comunicazione e terapia che dovrebbe avere un peso significativo nella formazione.
Per ulteriori approfondimenti sulla Dimensione estetica vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della dimensione etico-sociale in pedagogia secondo Giovanni Maria Bertin?
- Come si manifesta il processo di socializzazione nell'ambito pedagogico?
- Qual è l'obiettivo dell'educazione estetica in pedagogia?
- Quali sono le due fasi principali dell'educazione estetica?
- Quali sono le sfide attuali dell'educazione estetica nelle istituzioni scolastiche?
Giovanni Maria Bertin sottolinea l'importanza della comunicazione e cooperazione come cardini del legame individuo-società, essenziali per lo sviluppo morale e sociale.
Il processo di socializzazione è fondamentale per l'essere umano e si sviluppa attraverso le istituzioni scolastiche, che educano i bambini alla socialità e al rapporto fra pari, preparando i futuri cittadini.
L'educazione estetica mira a sviluppare la percezione e comprensione del "bello", stimolando la creatività e la produzione autonoma, e promuovendo la curiosità e la comprensione profonda delle opere artistiche.
La prima fase è la formazione alla percezione estetica, mentre la seconda riguarda l'atto pratico, fornendo strumenti per la produzione artistica autonoma.
Le istituzioni scolastiche spesso privilegiano il primato intellettuale, riducendo l'educazione estetica a un apprendimento marginale, nonostante il riconoscimento del suo valore educativo.