Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Gino Capponi, figura di spicco nel Granducato di Toscana, fu un sostenitore dell'annessione della Toscana al Piemonte e criticò il matrimonio civile e l'occupazione di Roma.
  • Nel suo libro "Pensieri sull’educazione", Capponi critica l'astrattismo didattico e i metodi educativi dei Gesuiti e di Rousseau, proponendo un approccio educativo più personale e emotivo.
  • Capponi enfatizza il ritorno alle tradizioni italiane e al concetto di patria e religione, opponendosi agli ideali illuministici che avevano indebolito l'autorità.
  • Per l'insegnamento della lingua, Capponi raccomanda un metodo sintetico, adatto alla mente intuitiva dei bambini, e propone di escludere la grammatica dalle scuole elementari.
  • Sostiene l'uso delle punizioni corporali con affetto, vedendole come un mezzo per mostrare le conseguenze delle azioni sbagliate e incoraggiare l'autocorrezione.

Indice

  1. Gino Capponi e la sua vita
  2. Contributi culturali e politici
  3. Idee pedagogiche di Capponi
  4. Critica ai metodi educativi
  5. Metodo educativo e punizioni

Gino Capponi e la sua vita

Gino Capponi, nato da una delle più illustri famiglie fiorentine, nacque nel 1792 e morì nel 1876. Dopo un periodo passato a Vienna, frequentò la corte del Granduca dove fu scelto cavaliere di compagnia del principe di Carignano. Successivamente intraprese tutta una serie di viaggi che lo portarono nei principali stati europei.

Contributi culturali e politici

Molto attivo, contribuì a ridare vitalità culturale al Granducato di Toscana, fondando riviste, l’Archivio Storico Italiano e la Cassa di Risparmio di Firenze. Prese anche parte attiva alla vita politica del momento, collocandosi fra coloro che sostenevano la necessità della Toscana ad essere annessa al Piemonte. Nel 1860 fu nominato senatore ma fu sempre contrario alla legge sul matrimonio civile e all’occupazione di Roma.

Idee pedagogiche di Capponi

Gino Capponi esprime le sue idee pedagogiche nel libro “Pensieri sull’educazione”, pubblicato a Lugano nel 1845 in cui

• combatte l’astrattismo didattico che caratterizzava l’educazione del tempo

• condanna i metodi dei Gesuiti ed il metodo naturale di Rousseau, definendo Emilio una finzione del tutto assurda

• si oppone a qualsiasi metodo uniforme e meccanico, perché è il maestro e non il metodo a fare l’educazione, perché agisce direttamente sul sentimento dell’ educando

Critica ai metodi educativi

Per Capponi, è necessario che l’Italia ritorni alle proprie tradizioni, al concetto di patria e di religione, in contrasto con l’Illuminismo che aveva demolito ogni principio di autorità e che non aveva offerto nulla intorno a cui riunire gli uomini. Come Pestalozzi e Necker, egli sostiene che il pensiero si impone soprattutto attraverso l’affetto materno ed è solo in questo modo che l’educazione potrà formare la volontà ed il carattere del fanciullo.

Metodo educativo e punizioni

Sostiene che, nell’insegnamento della lingua, il metodo non debba essere analitico perché la mente del fanciullo è soprattutto intuitivo e quindi il metodo da usare deve essere solo quello sintetico. Infatti, secondo lui, lo studio della grammatica deve essere bandito dalla scuola elementare.

Anche la letteratura dell’infanzia ha un difetto: quello di rappresentare un mondo fanciullesco che corrisponde agli interessi del bambino che invece desidera essere un uomo ed imitarne le azioni: ecco perché, spesso, i fanciulli preferisco solo spettacoli dei soldati al di là di ogni finzione. Capponi interviene anche a proposito delle punizioni corporali, che difende, purché non siano applicate in modo impassibile. A questo proposito, egli scrive letteralmente: “Togliere alla correzione l’affetto è un togliere ad essa ogni moral forza”. Infatti la punizione ha lo scopo di mostrare al fanciullo le gravi conseguenze del suo comportamento sbagliato, incitandolo a correggersi autonomamente.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le idee pedagogiche principali di Gino Capponi?
  2. Gino Capponi critica l'astrattismo didattico, condanna i metodi dei Gesuiti e il metodo naturale di Rousseau, e si oppone a metodi uniformi e meccanici, sostenendo che l'educazione è compito del maestro che agisce sul sentimento dell'educando.

  3. Come Capponi vede il ruolo delle tradizioni italiane nell'educazione?
  4. Capponi ritiene che l'Italia debba tornare alle proprie tradizioni, al concetto di patria e religione, in contrasto con l'Illuminismo, per formare la volontà e il carattere del fanciullo attraverso l'affetto materno.

  5. Qual è la posizione di Capponi sull'insegnamento della lingua?
  6. Capponi sostiene che l'insegnamento della lingua non debba essere analitico, poiché la mente del fanciullo è intuitiva, e quindi il metodo da usare deve essere sintetico, escludendo lo studio della grammatica dalla scuola elementare.

  7. Cosa pensa Capponi delle punizioni corporali nell'educazione?
  8. Capponi difende le punizioni corporali, purché non siano applicate in modo impassibile, poiché crede che la correzione debba mantenere un affetto per conservare la sua forza morale e mostrare al fanciullo le conseguenze del suo comportamento.

Domande e risposte