Antonella912
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Concetti Chiave

  • Emile Zola utilizza una voce narrante che rispecchia il suo punto di vista e codice morale, creando un distacco tra l'autore e i personaggi.
  • Zola adotta la tecnica dell'impersonalità con un distacco scientifico, mantenendo la possibilità di commentare, a differenza di Verga che elimina completamente il giudizio narrativo.
  • Zola crede in una società regolata da leggi scientifiche, mentre Verga vede la società come dominata da rapporti immutabili di sopraffazione.
  • Le convinzioni di Zola e Verga sono influenzate dalle loro origini: Zola dalla realtà dinamica francese e Verga dall'arretratezza del meridione italiano.
  • Entrambi mirano a una funzione conoscitiva nelle loro opere, ma Zola aspira al miglioramento sociale, mentre Verga accetta l'immutabilità della realtà.

Indice

  1. La Voce Narrante Secondo Zolà
  2. Tecnica dell'Impersonalità
  3. Ideologie di Zolà e Verga
  4. Finalità delle Opere

La Voce Narrante Secondo Zolà

Secondo lo scrittore e filosofo francese Emile Zolà, la voce narrante di un'opera deve riprodurre il modo di vedere dell'autore, dare quindi un giudizio dal suo punto di vista, col suo codice morale: il narratore dev'essere infatti colui che crea un netto distacco tra l'autore e i personaggi dell'opera. In altri casi, il giudizio è implicito (ad esempio, il narratore non interviene direttamente, palesandoci cosa pensa di una determinata situazione, ma può lasciarcelo intendere con particolari termini o alcuni aggettivi). Unica eccezione è l'Assommoir (ove Zolà riproduce il gergo dei proletari, si adegua anche la voce narrante, anche se non quanto avviene in Verga: il linguaggio del narratore, infatti, è sempre colto. Anzi, ricco di termini gergali, risulta quasi straniato, finto..).

Tecnica dell'Impersonalità

A ciò si aggiunge la tecnica dell'impersonalità: per Zolà si tratta di un distacco scientifico e nonostante ciò, il narratore ha sempre il potere di commentare; per Verga invece si tratta di una vera e propria eclissi del narratore, senza giudizio alcuno.

Ideologie di Zolà e Verga

Dal punto di vista ideologico, Zolà sostiene un'idea di società regolata da leggi spiegabili scientificamente (seguendo perfettamente la fiducia progressista); Verga, d'altro canto, parla di una società regolata da rapporti di sopraffazione immutabili. I due autori posseggono tali convinzioni soprattutto a causa della loro provenienza: Zolà è protagonista della realtà dinamica della Francia, partecipe al forte sviluppo economico, e con un pubblico di lettori che lo capiscono e di cui esprime le esigenze. Verga, invece, è schiavo dell'arretratezza del meridione, in cui ancora pervade una traccia di fatalismo destinata a non estinguersi mai.

Finalità delle Opere

I due, infine, hanno anche finalità diverse: Zolà pensa per le sue opere una funzione conoscitiva, nell'ideale progressista secondo cui la conoscenza può migliorare la società; anche le opere di Verga hanno una funzione conoscitiva, ma egli è convinto che la realtà non possa essere modificata, solo riconosciuta per quella che è.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la concezione di Zolà riguardo alla voce narrante?
  2. Zolà ritiene che la voce narrante debba riflettere il punto di vista dell'autore, mantenendo un distacco tra autore e personaggi, con giudizi impliciti o espliciti.

  3. Come differiscono le tecniche narrative di Zolà e Verga?
  4. Zolà utilizza la tecnica dell'impersonalità con un distacco scientifico, mentre Verga adotta un'eclissi del narratore, senza alcun giudizio.

  5. Quali sono le finalità delle opere di Zolà e Verga?
  6. Zolà vede le sue opere come strumenti conoscitivi per migliorare la società, mentre Verga crede che la realtà sia immutabile e debba essere riconosciuta per quella che è.

Domande e risposte

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