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Sintesi

Zola e Verga



I romanzi preveristi



La sua produzione significativa ha iniziato con i romanzi composti a Firenze e a Milano. A Firenze termina "storia di una capinera"
A Milano finisce il romanzo Eva che tratta della protesta dell'intellettuale ,emarginato e declassato nella società borghese dominata dal principio del profitto. Seguono romanzi che analizzano sottili passioni mondane. Confermano il suo successo e vengono definiti realisti dalla critica. In realtà infatti sono molto lontani dal modello del naturalismo francese.

Svolta verista


Verga matura una crisi, si discosta fortemente dalla materia e dal linguaggio della sua narrativa anteriore. Rosso Malpelo è la sua prima opera di materia verista ed è il primo esempio di impersonalità. L'approdo verista è una svolta capitale ma non una brusca inversione di tendenza, è invece frutto di una chiarificazione di strumenti concettuali come la concezione materialistica della realtà e l'impersonalità.
Alla base del nuovo metodo narrativo vi è il concetto di impersonalità. La rappresentazione deve conferire al racconto l'impronta di cosa realmente avvenuta, deve anche essere raccontato in modo che non abbia l'impressione di vederlo attraverso la lente dello scrittore. L'autore deve mettersi nella pelle dei personaggi. Il lettore avrà l'impressione di assistere ai fatti. A tal fine il lettore deve essere introdotto senza che nessuno gli spieghi gli antefatti.la teoria dell'impersonalità è solo un suo personale programma di poetica, un procedimento tecnico. Il punto di vista dello scrittore non si avverte mai. Di conseguenza alche il linguaggio non è quello che potrebbe essere dello scrittore, ma un linguaggio spoglio e povero.

L'ideologia verghiana


L'autore deve eclissarsi dall'opera dall'opera perché non ha il diritto di giudicare la materia che rappresenta.alla base di questa visione ci sono delle posizioni pessimistiche: la società è per lui dominata dal meccanismo della lotta per la vita, per cui il più forte schiaccia il più debole. È questa una legge di natura, universale, è immodificabile. La letteratura non può contribuire a modificare la realtà, ma può solo avere la funzione di studiare ciò che è dato. La tecnica impersonale è scaturita dalla sua visione pessimistica.

Pessimismo di Verga


Ha una connotazione fortemente conservatrice.verga rifiuta in modo esplicito le ideologie progressiste, democratiche e socialiste. Però il suo pessimismo conservatore non implica un'accettazione a critica della realtà.al contrario pur impedendo di indicare alternative, gli consente di cogliere ciò che è negativo nella realtà (disumanità, ambizioni, lotte fra ceti sociali, oppressioni e la degradazione umana). Il pessimismo non è un limite della rappresentazione ma è un valore della sua opera. E' presente un'assenza di pietismo.(assenza di pietà sentimentali per le miserie degli umili)

Tematica umanitaria e sociale


Rosso Malpelo può ricordare le vicende di tanti eroi infantili, sventurati.
Nei Malavoglia il duro pessimismo, la visione arida e desolata in verga lo porta a regredire nell'ottica popolare che nega ogni valore di umanità. La campagna non rappresenta un'alternativa al mondo brutale della civiltà cittadina anche la campagna è retta da dalle stesse leggi del mondo moderno. È uno scrittore scomodo, urta il lettore e stimola la riflessione critica. Lui non diffonde miti...li distrugge.



Il verismo di Verga e il naturalismo di Zola


Nei romanzi di Zola la voce del narratore esprime il modo di vedere dell'autore. Interviene spesso con giudizi sulla materia trattata, da un giudizio dal suo punto di vista. Questo nel verga non succede mai: non avrebbe sottolineato la mancanza di vergogna("facevano i loro bisogni senza vergogna), la voce narrante è interna a quel mondo, non avrebbe percepito quella vergogna.
Il termine "avvelenarla" non appartiene al linguaggio dei minatori che si nutrono quotidianamente di cipolle ma esprime il giudizio dello scrittore e della sua sensibilità borghese(verga non l'avrebbe mai scritto).

L' Assommoir


Zola tenta di riprodurre il gergo dei proletari parigini, è solo una soluzione episodica e limitata. Per gran parte del romanzo sussiste una distinzione fra il piano del narratore e quello dei personaggi: quando è il narratore a parlare il linguaggio letterario è colto mentre quando parlano i personaggi è gergo. Successivamente abbandona questo esperimento.

Impersonalità


Zola assume un distacco dall'oggetto per osservarlo dall'esterno verga invece si immerge nell'oggetto.
Zola commenta e giudica dall'alto perché crede che la scrittura possa contribuire a cambiare la realtà(letteratura= studio dei problemi sociali). Per Verga nella realtà rappresentata troviamo il pessimismo(la realtà è immodificabile, la letteratura non incide su di essa e lo scrittore deve solo riprodurla oggettivamente).
Zola è un borghese, democratico che vive in una realtà caratterizzata da conflitti sociali e politici caratteristici di una società moderna. Si sente portavoce di richieste, necessità vive intorno a lui e sa di potersi rivolgere ad un pubblico che capisce il suo messaggio.
Verga è il tipico galantuomo del sud, proprietario terriero conservatore con una visione fatalistica del mondo agrario, arretrato ed immobile con una borghesia pavida e parassitaria. Questa realtà corrisponde a quella italiana dell'epoca. Questo atteggiamento immobilista proveniva anche dagli influssi positivistici in cui la società ara dominata da ferreo determinismo.
La presenza dell'ideologia nell'opera di Zola è in buona parte responsabile di vistosi difetti nella sua narrativa. Al contrari, la visione arida e desolata della realtà da all'opera verghiana essenzialità e grande valore.
L Assomoir fornì a verga uno spunto iniziale. Nella regressione della voce narrante entro il punto di vista del mondo popolare. Vi sono tracce di atteggiamento romantico ,come di un mondo mitico e folkloristico.
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