martipesa
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Concetti Chiave

  • Nel XIX secolo in Europa emerge una letteratura "del popolo" e "per il popolo", con l'intento di divulgare ideali autentici e pedagogici.
  • La nascita de "Il Conciliatore" segna un tentativo di unire critica letteraria e indagine sociale, ma viene presto censurato dalle autorità austriache.
  • La funzione civile della letteratura è dibattuta tra fazioni moderati, che vedono l'indipendenza italiana come un progetto dall'alto, e democratici, che richiedono azione popolare.
  • La controversia linguistica tra classicisti e romantici vede i primi sostenere un'arte antica insuperabile, mentre i secondi valorizzano la sensibilità individuale e una lingua accessibile.
  • Manzoni propone una lingua fiorentina standardizzata, ma viene criticato per la sua visione elitaria e non adeguata alle masse popolari.

Indice

  1. Il Diciannovesimo secolo letterario
  2. Polemiche tra Classicismo e Romanticismo
  3. Il Conciliatore e la censura austriaca
  4. Dibattito sulla funzione civile della letteratura
  5. Proposte linguistiche dei Classicisti e Romantici

Il Diciannovesimo secolo letterario

Dal punto di vista letterale il Diciannovesimo secolo in Europa era caratterizzato da una società in cui tutti erano possiamo quasi dire accomunati dallo spirito del popolo considerato come l’incarnazione degli ideali autentici e dell’anima collettiva.

Infatti si sviluppa una letteratura ‘’del popolo’’ e ‘’per il popolo’’ che divulga con intento pedagogici.

Polemiche tra Classicismo e Romanticismo

Nel 1816 si accende un’aspra polemica tra gli scrittori legati al Classicismo ed al Romanticismo dopo la pubblicazione a nome di Madame de Stael di uno scritto di diffusione romantica nella ‘’Biblioteca Italiana’’. Per i Classicisti l’arte antica è insuperabile e perfetta come teorizzava Pietro Giordani, uno dei difensori della tradizione classica insieme a Giacomo Leopardi che rifiutava di avvicinare l’immaginario italiano a quello romantico, raccontando uno smarrimento di una gloriosa cultura; per i Romantici invece la cultura moderna è in grado di valorizzare la sensibilità dell’Individuo, i più importanti sostenitori erano: Di Breme che esortava gli italiani a riconoscersi eredi dei fondatori della nostra lingua; Borsieri che auspicava alla letteratura un’immersione nella società ed infine Berchet che consigliava a seguire i dettami del romanticismo.

Il Conciliatore e la censura austriaca

Nasce ‘’Il Conciliatore’’ che aspirava a conciliare la critica letteraria con l’indagine sui problemi sociali per aiutare una crescita della coscienza civile ma a poco più di un anno dalla sua fondazione viene bandito dalla censura austriaca.

Dibattito sulla funzione civile della letteratura

La letteratura inoltre doveva avere una funzione civile e questo fu oggetto di dibattito in cui si vennero a creare due fazioni: i moderati ritenevano l’indipendenza italiana il risultato di una politica promossa dall’alto, tra questi troviamo Gioberti che assegnava all’Italia il primato fra le nazioni civili perché sede del papato; mentre la fazione democratica, con lo stesso obiettivo di unità svolse un rinnovamento che richiedeva azione e coinvolgimento del popolo come diceva anche Mazzini, convinto della destinazione della civiltà ad una fratellanza tra popoli, oppure le figure di Cattaneo e Pisacane che teorizzavano rispettivamente un autogoverno delle singole regioni e una componente anarchica che spingeva il popolo ad un riscatto verso le classe dominanti.

Proposte linguistiche dei Classicisti e Romantici

I Classicisti proposero di basarsi su quello che gli studiosi letterati hanno deciso di definire col termine di ''toscano trecentesco'', dove le figure più importanti come Pietro Giordani e Monti proposero un arricchimento lessicale basato sulla tradizione, mentre i romantici preferivano una lingua di uso quotidiano più accessibile al popolo. Manzoni propose una soluzione di una lingua fiorentina conformata ad una lingua effettivamente parlata. Però questa aveva dei limiti come il suo essere calato dall’alto ed il non potersi adeguare alle masse popolari, entrambi sollevati da Ascoli, principale oppositore e critico di Manzoni.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le principali differenze tra Classicisti e Romantici nel Diciannovesimo secolo?
  2. I Classicisti consideravano l'arte antica insuperabile e perfetta, mentre i Romantici valorizzavano la sensibilità dell'individuo e promuovevano una cultura moderna.

  3. Qual era l'obiettivo de "Il Conciliatore" e perché fu censurato?
  4. "Il Conciliatore" mirava a conciliare la critica letteraria con l'indagine sui problemi sociali per promuovere la coscienza civile, ma fu censurato dalla censura austriaca poco dopo la sua fondazione.

  5. Quali erano le posizioni nel dibattito sulla funzione civile della letteratura?
  6. I moderati vedevano l'indipendenza italiana come un risultato politico dall'alto, mentre i democratici, come Mazzini, sostenevano un rinnovamento che coinvolgesse il popolo per l'unità e la fratellanza tra i popoli.

  7. Quali proposte linguistiche furono avanzate dai Classicisti e dai Romantici?
  8. I Classicisti proponevano un arricchimento lessicale basato sul "toscano trecentesco", mentre i Romantici preferivano una lingua quotidiana accessibile al popolo. Manzoni suggerì una lingua fiorentina parlata, ma fu criticata per non adattarsi alle masse popolari.

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