Concetti Chiave
- Il secondo Ottocento letterario europeo vede il declino del Romanticismo e l'ascesa di nuove tendenze come il Decadentismo, il Simbolismo e il Realismo, ciascuna con caratteristiche distintive.
- Il Decadentismo italiano, fiorente tra il 1889 e il 1905, enfatizza l'estetismo, l'individualismo e il rifiuto del razionalismo, con poeti visti come figure profetiche e sacre.
- Oscar Wilde, con "Il ritratto di Dorian Gray", contribuisce al Decadentismo inglese, promuovendo l'estetica dell'arte per l'arte e l'idea che la vita dovrebbe imitare l'arte, non viceversa.
- Il Naturalismo francese e il Verismo italiano si concentrano sulla rappresentazione realistica della società, sebbene i veristi si focalizzino più sulla plebe contadina rispetto al proletariato urbano.
- Autori russi come Tolstoj e Dostoevskij esplorano il romanzo realistico, intrecciando introspezione psicologica e critica sociale, mentre la letteratura inglese dell'epoca riflette sull'imperialismo e le sue implicazioni morali.
Indice
- Declino del Romanticismo
- Unificazione e arretratezza italiana
- Industrializzazione e movimenti operai
- Imperialismo e sviluppo economico
- Tendenze letterarie post-Romanticismo
- Simbolismo e Decadentismo
- Influenza di Flaubert e Baudelaire
- Decadentismo italiano e Wilde
- Scapigliatura e ribellismo
- Naturalismo e Verismo
- Positivismo e scienza
- Naturalismo francese e Zola
- Verismo italiano e Verga
- Realismo russo e Tolstoj
- Imperialismo inglese e letteratura
Declino del Romanticismo
Il Romanticismo, nelle sue differenti declinazioni regionali, stava concludendo la sua parabola dopo la metà del secolo.
Nella prima parte del 1800 esso si era distinto in :
Romanticismo europeo, corrente in cui il sentimento assumeva un valore di tipo metafisico ed era l’elemento attraverso cui acquisiva identità la realtà esterna;
Romanticismo italiano , dal carattere invece più pragmatico , supporto culturale al movimento storico del Risorgimento .
Cenni storici sulla seconda metà dell’Ottocento
Unificazione e arretratezza italiana
L’Italia porta quasi a termine il processo di unificazione (il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia vengono acquisiti solo alla fine della prima guerra mondiale)
Essa è un paese economicamente e culturalmente più arretrato rispetto agli altri: l’industria decollerà solo alla fine del secolo (la Fiat viene fondata a Torino nel 1899) e l’analfabetismo raggiunge una media del 75% (con punte del 90% al sud;)
In Italia la classe sociale che si consolida all’indomani dell’Unità ai vertici del potere è quella borghese;
Industrializzazione e movimenti operai
Negli altri paesi europei l’industrializzazione più massiccia porta alla formazione di movimenti operai e di partiti che rivendicano gli interessi dei ceti popolari;
Il contrasto tra le potenze europee vede la rivalità soprattutto tra Francia e Prussia. Quest’ultima, dopo la creazione della Confederazione degli Stati tedeschi del Nord, si avvia all’unificazione e sviluppa in modo particolare l’industria pesante;
Imperialismo e sviluppo economico
Si inizia a parlare di imperialismo, cioè del controllo, da parte delle maggiori potenze europee, di vaste aree di altri continenti, non solo per vendere i propri prodotti o rifornirsi di materie prime, ma anche dal punto di vista politico e militare.
In particolare si possono distinguere tre fasi:
- 1850-1873: grande sviluppo economico in Europa e adozione del liberismo economico;
- 1873- 1896: grande crisi economica e inizio di una politica imperialista;
- 1896-1908: sviluppo della Seconda Rivoluzione industriale che ha come protagonista la Germania.
Tendenze letterarie post-Romanticismo
Dal punto di vista letterario, dopo il Romanticismo della prima metà del 1800, nella seconda metà del secolo si affermano due tendenze: una tendenza volta a rifiutare e a ribellarsi alla realtà, a interrompere la comunicazione tra artista e letterato, anche in seguito al fallimento degli ideali risorgimentali;
una tendenza invece di tipo oggettivo, orientata a descrivere la realtà nei suoi aspetti più problematici. Con il termine «realismo» si intende appunto una tendenza al reale che caratterizzò in modo diverso le correnti letterarie di questo periodo, ma che non rappresentò di per sé un movimento univoco, dotato di caratteristiche proprie. Essa si riflesse meglio nella pittura per la sua capacità di rappresentazione.
Simbolismo e Decadentismo
Alla tendenza volta a rifiutare la realtà e a ribellarsi ad essa, possiamo ricondurre le correnti del Simbolismo (Francia), della Scapigliatura (Italia, tra il 1860 e il 1880) e del Decadentismo ( Italia, il primo romanzo decadente, Malombra, di Fogazzaro è del 1881, il romanzo Il piacere ,di D’Annunzio, è del 1889 e la raccolta Myricae ,di Pascoli, del 1891); alla tendenza oggettiva, di descrizione del vero anche come denuncia sociale, possiamo ricondurre il Naturalismo (Francia) e il Verismo (Italia, il primo romanzo verista, I Malovoglia, sono del 1881).
Influenza di Flaubert e Baudelaire
Nel 1856 in Francia vengono pubblicate due opere i cui echi si riverbereranno a lungo ed influenzeranno i principali movimenti artistici di tutto il continente:
Lettura del brano «I comizi agricoli» da «Madame Bovary».
Lettura del brano «Perdita d’aureola» di Baudelaire dalla raccolta «Lo Spleen di Parigi» o «Piccoli poemi in prosa». Il termine spleen significa nel significato corrente tristezza, malinconia.
Lettura della poesia «Corrispondenze», tratta dalla raccolta «I fiori del male», edita nel 1857. L’opera è divisa in sei sezioni tematiche e il titolo rappresenta un ossimoro. La poesia è molto curata stilisticamente, ma si nutre di un contenuto che spesso indugia sui temi del macabro, del ripugnante, della perversione e del peccato. L’autore nutre una profonda sfiducia nei confronti della natura umana, ma riconosce anche a se stesso le stesse caratteristiche di ipocrisia, falsità e corruzione. Inizialmente la raccolta viene sequestrata dalla magistratura per oscenità
Con Madame Bovary Flaubert inaugura uno stile impersonale, il narratore si allontana dai personaggi, li lascia parlare senza descriverne i moti interiori (“Il narratore deve essere come Dio nella creazione: c’è, ma non si vede”- Lettera a Louise Colet). In questo senso Flaubert è considerato precursore del Naturalismo francese e del Verismo italiano.
Les fleurs du mal sono la principale raccolta di poesie di Charles Baudelaire.
Nell’ottica baudeleriana la poesia è stata definitivamente privata di qualsiasi autorità e prestigio (L’albatros). La bruttura del reale ha ormai vinto anche il poeta che, come ciascuno di noi, vive il tragico contrasto tra spleen (letteralmente “milza”, sede dell’umor nero) e idéal.
Dinanzi a questa situazione, però, al poeta rimane il privilegio di saper ritrovare, oltre i fenomeni, un universo nuovo, un universo fatto di “corrispondances” nascoste tra suoni, colori, profumi, sensazioni che ricondurrebbero ad una misteriosa unità. A tale proposito, molto frequente è in Baudelaire l’utilizzo della figura retorica della sinestesia. Per questi tratti, il poeta è considerato il precursore del Simbolismo e del Decadentismo.
Altro esponente del Simbolismo è Paul Verlaine.
Decadentismo italiano e Wilde
Il Decadentismo è essenzialmente un movimento letterario italiano, che fiorisce tra il 1889 e il 1905. Il termine, usato all’inizio in modo negativo, oggi è considerato in maniera neutra. I tratti fondamentali sono:
ricorso alle tecniche della poesia simbolista
idea del poeta come profeta e figura “sacra”, una sorta di «vate»
rifiuto del metodo razionale
individualismo dell’artista e scoperta del lato più profondo dell’ “io”
estetismo e autonomia dell’arte.
Il Decadentismo italiano presenta caratteri specifici e si differenzia da quello europeo per il legame, ancora forte, con la tradizione classica : da qui la ripresa da parte di Pascoli e di D’Annunzio di motivi tradizionali e la tendenza a riproporre il ruolo protagonista del poeta.
Diversi però sono gli esiti a cui arriveranno D’Annunzio (Estetismo) e Pascoli
(Decadentismo intimistico).
In Inghilterra, nel 1891, viene pubblicato «Il ritratto de Dorian Gray» di O. Wilde (1854-1900).
L’autore scrive alcune pagine che rappresentano un vero e proprio manifesto del Decadentismo, sostenendo che :
l’unico criterio che può ispirare l’arte è quello del bello;
l’arte non deve avere alcuna utilità né tanto meno preoccuparsi di rappresentare il giusto e il buono;
l’artista deve scomparire dietro l’opera d’arte e farsi completamente assorbire da essa;
deve essere la vita ad imitare l’arte e non viceversa, quindi l’arte non deve obbligatoriamente avere un legame con la realtà ( il fine è di fare della propria vita un’opera d’arte).
Wilde contribuisce a diffondere l’immagine del dandy, cioè dell’uomo particolarmente elegante, eccentrico e raffinato , che si diverte a stupire con la propria diversità, che si pone in una posizione di superiorità rispetto alle persone comuni e che reagisce, con uno stile di vita estremamente ricercato, al vuoto artistico dell’era vittoriana in Inghilterra.
Del Simbolismo precursore è Baudelaire, anche se le basi teoriche del movimento vengono teorizzate da Rimbaud nella Lettera del veggente del 1871. Esse sono:
rapporto sensoriale del poeta con la realtà
egli è un veggente che comprende il senso più profondo e misterioso della realtà con un approccio di tipo irrazionale
estrema musicalità delle parole
incomunicabilità con i lettori, l’arte ha interrotto il proprio rapporto con il pubblico.
Scapigliatura e ribellismo
La Scapigliatura è un movimento letterario eterogeneo nato nei grandi centri del Nord (Milano e Torino); il nome della corrente è tratto da un’opera di Cletto Arrighi, “La scapigliatura e il 6 febbraio”, e intende tradurre il francese “bohème”.
L’atteggiamento dominante di questi poeti (Rovani, Tarchetti, Praga…) è quello di ribellismo: sia nei confronti di una società, quella dell’Italia post-unitaria, incapace di garantire il benessere e il rinnovamento promessi, anche nei confronti della letteratura che quella società rappresenta e giustifica: la poetica manzoniana. Gli scapigliati si ribellano inoltre alla morale corrente, alla classe dominante dell’epoca, alla religione e conducono una vita ai margini della società, vittime spesso dell’alcol e della droga. I loro contenuti riguardano temi funebri e ossessivi o gli aspetti più ripugnanti della realtà.
Diverse sono le interpretazioni che sono state avanzate per una corrente così poco omogenea e definita. Infatti :
da alcuni gli scapigliati sono considerati i veri rappresentanti del Decadentismo;
da altri gli autentici prosecutori del Naturalismo francese;
da altri ancora l’ultima espressione del Romanticismo (Carducci):
Naturalismo e Verismo
Come si è detto la tendenza oggettiva della seconda metà dell’Ottocento approderà al Naturalismo francese e al Verismo italiano con Verga.
Positivismo e scienza
Essi hanno come supporto il Positivismo, corrente filosofica della prima metà dell’Ottocento che esalta la conoscenza scientifica e l’osservazione sperimentale e sostiene che l’uomo è profondamente determinato dall’ambiente in cui vive. I positivisti ritengono che la ragione stia alla base del progresso e dell’evoluzione sociale e considerano il progresso come il frutto di una lotta per la sopravvivenza (a questo proposito ricordiamo anche le teorie evoluzioniste dello scienziato inglese Charles Darwin nell’opera «L’origine della specie»). Si crede che le scoperte scientifiche e tecnologiche portino ad uno sviluppo non solo materiale, ma anche spirituale e intellettuale. Maggiore esponente è il filosofo Auguste Comte (1796-1857) che, nel suo «Course de philosophie positive», afferma che l’unico sapere possibile è quello ottenuto con il metodo scientifico contro l’approccio religioso e quello astratto-filosofico.
I positivisti inoltre estendono l’applicazione del metodo scientifico a tutte le sfere della conoscenza e della vita umana, anche alla società (nascita della scienza della sociologia).
Naturalismo francese e Zola
Il Naturalismo si afferma in Francia tra il 1865 e il 1870. Ai suoi inizi si colloca un romanzo dei fratelli De Gouncourt, «Germinie Lacerteux» del 1865, ma è soprattutto con Emile Zola (Il romanzo sperimentale del 1880) che ne vengono dettati i canoni :
rifiuto della letteratura romantica perché basata sul sentimento invece che sull’analisi della realtà oggettiva;
il criterio dell’impersonalità secondo cui nelle opere non si deve avvertire il parere dell’autore;
il primato del romanzo tra i generi letterari;
il concetto che il bello coincide con il vero, anche se questo è ripugnante;
Il fatto che la narrazione debba rispondere a criteri di rigore scientifico.
Protagonista dei romanzi naturalisti era il proletariato urbano della Parigi del tempo, dove vi era già stato lo sviluppo dell’ industria.
Parlando in modo realistico dei ceti più umili, i naturalisti si ponevano anche l’obiettivo di denunciare i mali e le ingiustizie della società.
Lettura della parte iniziale dell’ «Ammazzatoio» («Assomoir»), il settimo dei venti libri del ciclo dei «Rougon-Macquart»;.
Verismo italiano e Verga
Tra la fine del 1877 e il 1878 nasce a Milano il Verismo, di cui i principali esponenti sono gli scrittori Federico de Roberto, Luigi Capuana e il siciliano Giovanni Verga. Il primo racconto verista di Verga, «Rosso Malpelo», esce nel 1878.
Pur condividendo molti dei canoni del Naturalismo francese, i veristi attribuiscono minore importanza all’impegno sociale. Inoltre protagonista dei loro romanzi non è il proletariato urbano, bensì la plebe contadina dell’Italia del sud, dato che nella nostra penisola lo sviluppo industriale non era ancora avvenuto e l’economia rimaneva fondamentalmente di tipo agricolo.
Realismo russo e Tolstoj
La letteratura russa della seconda metà dell’Ottocento adotta il genere del romanzo realistico trattando fatti «verosimili», inserendo i personaggi nella realtà quotidiana tempo, manifestando curiosità verso l’intera realtà contemporanea e credendo nell’esistenza di un rapporto tra il modo di essere di una persona e l‘ambiente sociale e storico in cui questa si è formata.
Si possono citare in particolare:
L. Tolstoj, autore di «Guerra e pace», romanzo epico-storico scritto tra il 1865 e il 1869, ambientato sullo sfondo delle guerre tra la Russia e la Francia di Napoleone I, e «Anna Karenina» del 1877, in cui l’autore critica le ipocrisie e le contraddizioni dell’alta società russa del tempo e dipinge la protagonista come una creatura sofferente, divisa tra l’amore e il rispetto dei propri doveri (realismo romantico);
F. Dostoevskij, autore di «Delitto e castigo» del 1866, in cui i personaggi vengono descritti con notevole introspezione psicologica.
Imperialismo inglese e letteratura
L’Inghilterra della seconda metà dell’Ottocento è l’emblema della politica imperialistica europea e la più forte delle potenze coloniali. Questo successo è dovuto in gran parte all’intraprendenza del ceto borghese, che viene ben rappresentato in alcuni romanzi dell’epoca, soprattutto in relazione al rapporto con le popolazioni indigene delle terre colonizzate. Fiorisce una letteratura che ha per oggetto il tema dei viaggi avventurosi e delle conquiste coloniali: in essa l’eroe borghese viene visto in modo ambivalente, talvolta come benevolo e desideroso di compiere una missione civilizzatrice anche se con atteggiamento paternalistico, talvolta come violento, disumano e brutale.
Si ricordino autori come Stevenson («L’isola del tesoro»), Kipling («Il libro della giungla») e Conrad («Cuore di tenebra»). Conrad in particolare descrive scenari in cui prevale la brutalità dell’uomo occidentale, in un percorso dell’anima in cui il protagonista viene travolto dall’ angoscia e da un profondo senso di colpa.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali differenze tra il Romanticismo europeo e quello italiano?
- Come si è sviluppata l'industrializzazione in Italia rispetto ad altri paesi europei?
- Quali sono le caratteristiche principali del Decadentismo italiano?
- In che modo il Naturalismo francese e il Verismo italiano differiscono tra loro?
- Qual è l'influenza di Flaubert e Baudelaire sui movimenti letterari del XIX secolo?
Il Romanticismo europeo attribuiva al sentimento un valore metafisico, mentre quello italiano aveva un carattere più pragmatico, fungendo da supporto culturale al Risorgimento.
L'Italia era economicamente arretrata rispetto ad altri paesi europei, con l'industrializzazione che decollò solo alla fine del secolo, mentre in altri paesi portò alla formazione di movimenti operai e partiti popolari.
Il Decadentismo italiano si caratterizza per l'uso delle tecniche della poesia simbolista, l'idea del poeta come profeta, il rifiuto del metodo razionale, l'individualismo dell'artista e l'estetismo.
Il Naturalismo francese si concentra sul proletariato urbano e sull'analisi scientifica della realtà, mentre il Verismo italiano si focalizza sulla plebe contadina del sud Italia, con minore enfasi sull'impegno sociale.
Flaubert, con il suo stile impersonale, è precursore del Naturalismo e Verismo, mentre Baudelaire, con la sua poesia simbolista, influenza il Simbolismo e il Decadentismo, esplorando temi di tristezza e perversione.