Concetti Chiave
- La polemica tra classicisti e romantici si focalizza su lingua e traduzione, con i primi resistenti alle innovazioni letterarie.
- Milano è il centro delle riforme culturali, con intellettuali che esprimono idee tramite riviste come "Il Conciliatore".
- "Il Conciliatore" funge da tribuna teorica del romanticismo, pubblicando articoli liberali per aggirare la censura austriaca.
- La "Biblioteca italiana", rivista austriaca, ospita la polemica di Madame de Staël che critica la cultura italiana e loda quella tedesca.
- Giovanni Berchet, difendendo la cultura italiana, sostiene che la poesia deve avvicinarsi al popolo, promuovendo l'unità nazionale letteraria.
Polemica tra classici e romantici
Indice
La polemica tra classici e romantici
La polemica tratta della lingua e della traduzione. Gli intellettuali si rendono conto della trasformazione culturale ma i classicisti si oppongono alle innovazioni della letteratura.
Milano e le riforme culturali
Il centro delle riforme era Milano. Gli intellettuali crescono e si espandono scrivendo sulle riviste i propri articoli. Nasce una rivista, “Il Conciliatore” (1818 al 1819) Viene scelto un titolo mite per aggirare gli austriaci. Vi erano vari interventi liberali di giovani romantici. “Il conciliatore” è una tribuna teorica del romanticismo con uscita bisettimanale.
Il Conciliatore e la Biblioteca italiana
Usciva in contrapposizione ad un’altra rivista la “Biblioteca italiana” (1816). Rivista austriaca. Foscolo scrive su questa rivista per suscitare simpatie negli austriaci. Nel primo numero Madame de Staël pubblicò una polemica sulla traduzione, che era vista come unica possibilità per la circolazione delle idee, e attacca la cultura italiana additandola come provinciale, basata sulla mitologia e non sulla letteratura moderna. Lodava la cultura tedesca come fonte di ispirazione e suggerisce l’importazione del dramma tedesco.
La difesa della classicità italiana
La risposta arriva da un italiano, Piero Giordano, manda una lettera anonima alla rivista, smontando l’articolo. In particolare argomenta che gli italiani sono legati al classico e non alla mitologia, diversamente dal mondo nordico. Sosteneva il bello artistico a discapito dell’utilità della scienza. Tratta una difesa estrema della classicità nel 1816. La “Biblioteca italiana” tratta le discussioni, chi sostiene il ruolo civile della letteratura con traduzione come mezzo per difendere la risposta di Giovanni Berchet che scrive la “Lettera semiseria”. La nazione difende la propria cultura letteraria. Sostiene di avere la capacità di avvicinare la poesia ai lettori, perché si concentra di più sui contenuti rispetto che alla forma, celebra di più l’amore popolare per la poesia rispetto alla nazione creando un’unità nazionale letteraria. Manzoni vuole avvicinarsi il più possibile al popolo.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale della polemica tra classici e romantici?
- Qual era il ruolo di Milano nelle riforme culturali dell'epoca?
- Come risponde la cultura italiana alle critiche di Madame de Staël?
La polemica si concentra sulla lingua e sulla traduzione, con i classicisti che si oppongono alle innovazioni letterarie proposte dai romantici.
Milano era il centro delle riforme culturali, con intellettuali che scrivevano articoli su riviste come "Il Conciliatore", una tribuna teorica del romanticismo.
Piero Giordano risponde con una lettera anonima, difendendo la classicità italiana e sostenendo il valore artistico rispetto all'utilità scientifica, mentre Giovanni Berchet promuove l'unità nazionale letteraria.