LauraMara
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Concetti Chiave

  • L'età napoleonica è caratterizzata da contrasti e cambiamenti, iniziando con la rivoluzione francese nel 1789 e terminando con il congresso di Vienna nel 1815.
  • Il neoclassicismo, manifestazione culturale dominante, riscopre i classici latini e greci come modelli formali e comportamentali, con un'accezione nostalgica e di evasione dalla realtà.
  • Sono presenti due filoni di neoclassicismo: uno celebrativo e ufficiale, rappresentato da Monti, e uno con istanze preromantiche, incarnato da Foscolo.
  • Lo storicismo emerge come elemento innovativo, vedendo la storia come un'evoluzione progressiva e valorizzando la nazione, con autori come Cuoco che analizzano eventi storici come la rivoluzione napoletana.
  • In Italia, il purismo linguistico cerca di recuperare la tradizione italiana per motivi patriottici, con Antonio Cesari e Monti come principali esponenti, seppur con approcci diversi.

Indice

  1. L'era di Napoleone e i suoi contrasti
  2. Il neoclassicismo e il suo impatto culturale
  3. Storicismo e tradizione italiana
  4. Pindemonte e il gusto preromantico
  5. La questione della lingua in Italia

L'era di Napoleone e i suoi contrasti

È un'età molto più complessa. Il neo classicismo è la manifestazione culturale.

Cronologia

L'inizio di questo periodo si può datare con il:

1789 anno dell'inizio della rivoluzione francese.

1796 anno della prima campagna napoleonica

La fine di questo periodo vien collocata intorno al 1815, anno del congresso di Vienna.

È un'età improntata dalla figura di Napoleone.

È un'età di contrasti, di cambiamenti, di guerra. Prima la rivoluzione francese viene salutata con piacere, poi però gli eccessi rivoluzionari suscitano orrore.

Quando Napoleone sale al potere viene salutato con favore, poi però quando la sua politica si rivela come dispotica subentrerà la delusione. L'evento deludente di Napoleone è il trattato di Campoformio (1797) con cui Napoleone cede Venezia all'Austria. L'unico effetto positivo è il fatto che abbia suscitato la coscienza nazionale. Dopo il 1815 siamo nella restaurazione.

Il neoclassicismo e il suo impatto culturale

È un'età in cui viene ripreso lo studio dei classici (latini e greci). Non è la prima volta che vengono ripresi. I classici sono visti come un modello formale e come un modello di comportamento.

Dopo l'età napoleonica troviamo sempre gli autori classici. Il neoclassicismo storico è il neoclassicismo dell'età napoleonica, però il recupero dei classici in certi autori è considerato come una sorta di evasione, il classicismo assume un significato nostalgico, diventa il luogo di evasione dalla realtà e di nostalgia degli ideali passati ormai irraggiungibili.

Ci sono due filoni di neoclassicismo:

1. Uno più celebrativo e adulatorio: quello ufficiale che vede un suo massimo esponente in Monti.

2. Un altro attraversato da istanze preromantiche e vede in Foscolo il suo poeta ufficiale.

Il neoclassicismo nasce in Germania intorno alla metà del '700 e si afferma in ambito artistico, sollecitato dagli studi sull'antichità greco-latina. Grande impulso lo diedero anche gli studi filologici. Winckelmann esprime nelle sue opere la sua concezione dell'arte e di bello ideale (cioè bellezza, proporzioni, armonia nella forma). L'arte con la rivoluzione francese si arricchisce di altri motivi, ad esmpio patriottici. Poi anche con Napoleone l'arte si rifà al modello romano. Dal campo dell'arte il gusto neoclassico si diffonde in tutti i campi arrivando anche alla letteratura.

Alla base dei due filoni del neoclassicismo troviamo la stessa poetica, anche se poi viene interpretata in modo diverso in entrambi i casi. C'è un recupero dei modelli del passato e un'attenzione al contenuto del presente. Il neoclassicismo convive già con alcuni elementi romantici.:

attenzione e valorizzazione

recupero della religiosità

affermazione storicismo

Storicismo: la storia è vista come evoluzione progressiva verso il miglioramento. Viene ridato valore alla nazione. Ci sono una serie di idee che ci fanno capire che qualcosa sta cambiando.

In questo periodo c'è un recupero della tradizione italiana.

Storicismo e tradizione italiana

Storicismo Cuoco scrisse il "saggio storico sulla rivoluzione napoletana" (1799) qui analizza le cause della rivoluzione napoletana e incolpa i patriotti di questa.

In questa fase, età napoleonica, è importante il ruolo degli storici (come Cuoco e Lo Monaco che erano napoletani). Lo storicismo è uno degli elementi di novità. C'è un interessamento per la tenerezza sentimentale, la capacità di commozione. Questo gusto lamoyant si sviluppa soprattutto in Inghilterra.

In Inghilterra si sviluppa anche il gusto sepolcrale, alcuni esponenti sono Gray e Young. Sono proprio poesie cimiteriali. Questo gusto c'è anche in Italia, ad esempio in Foscolo.

Pindemonte e il gusto preromantico

Pindemonte

Un autore eclettico, ma preromantico è Pindemonte, amico di Foscolo. Eclettico perché è il punto di confluenza delle correnti del tempo: come ad esempio il Romanticismo, ma troviamo soprattutto toni malinconici della poesia sepolcrale. Scrive una raccolta di poesie "poesie campestrali". Scrisse anche i "cimiteri", ma ma non li finisce perché non regge il confronto con l'opera di Foscolo"i Sepolcri". Il suo vero capolavoro è la traduzione dell'Odissea.

Sono pubblicati da Macpherson, Che lo fa passare come la traduzione di un bardo ceco del terzo secolo, ma sono un falso. Finge di tradurre dalle gaelico. Questi riscuotono un grandissimo successo. Da Cesarotti sono considerati superiori a quelli omerici.

sturm und drag ("impeto e assalto") si diffonde in Germania tra il 70 e il 75. Aderiscono a questo movimento anche Goethe e Schiller. Questi intellettuali del STURM UND DRAG si oppongono al neoclassicismo e appoggiano il diritto del sentimento della poesia in letteratura.

La questione della lingua in Italia

In Italia c'è un particolare interesse per la questione della lingua in opposizione alle innovazioni. Si cerca di recuperare la tradizione della lingua italiana e non la forma soltanto per la forma, ma anche per un motivo patriottico, riprendendo la tradizione linguistica italiana si vuole dare un segnale di riconoscenza della lingua italiana. L'esponente più importante è Antonio Cesari e Basilio Cuodi. Cesare sostiene il ritorno alla lingua del '300, ma degli autori minori (Compagni). Però non era possibile rendere la situazione del tempo con la lingua utilizzata nel '300.

Esiste però un purismo più moderato quello di Monti. Monti propone un ritorno alla tradizione italiana, ma non solo a quella del '300, ma a quella di tutta la letter

atura.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali caratteristiche dell'era di Napoleone?
  2. L'era di Napoleone è caratterizzata da contrasti, cambiamenti e guerre. Inizia con la rivoluzione francese nel 1789 e termina con il congresso di Vienna nel 1815. Napoleone è inizialmente accolto con favore, ma la sua politica dispotica porta a delusione, come evidenziato dal trattato di Campoformio del 1797.

  3. Come si manifesta il neoclassicismo durante l'età napoleonica?
  4. Il neoclassicismo durante l'età napoleonica si manifesta attraverso il recupero dei classici latini e greci, visti come modelli formali e di comportamento. Esistono due filoni: uno celebrativo e adulatorio, rappresentato da Monti, e uno con istanze preromantiche, rappresentato da Foscolo.

  5. Qual è il ruolo dello storicismo nell'età napoleonica?
  6. Lo storicismo nell'età napoleonica vede la storia come un'evoluzione progressiva verso il miglioramento, ridando valore alla nazione. È un periodo di recupero della tradizione italiana, con storici come Cuoco che analizzano eventi come la rivoluzione napoletana.

  7. Chi è Pindemonte e quale è il suo contributo letterario?
  8. Pindemonte è un autore eclettico e preromantico, amico di Foscolo. È noto per i toni malinconici della poesia sepolcrale e per la traduzione dell'Odissea. La sua opera riflette le correnti del tempo, come il Romanticismo e il gusto preromantico.

  9. Qual è la questione della lingua in Italia durante questo periodo?
  10. La questione della lingua in Italia riguarda il recupero della tradizione linguistica italiana per motivi patriottici. Antonio Cesari e Basilio Cuodi sono esponenti importanti, con Cesari che sostiene il ritorno alla lingua del '300, mentre Monti propone un purismo più moderato, abbracciando l'intera tradizione italiana.

Domande e risposte

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